Aspettando il Prix Italia

L’Università di Torino organizza tre incontri di avvicinamento al PRIX ITALIA , il più antico e prestigioso concorso internazionale per programmi di qualità Radio, TV e Web. Fondato dalla RAI a Capri nel 1948, la 61° edizione si svolgerà a Torino dal 20 al 26 settembre 2009 sui tre settori cardine: TV, Radio,Web.

Dopo il segretario generale del Prix , Giovanna Milella, sulla TV, il Sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI, Michele Dall’Ongaro, sulla Radio, l’incontro dedicato al Web sarà con il responsabile dell’area ricerca di Rai New Media Marco Zela giovedì 10 settembre alle ore 16.00. Marco Zela, già responsabile dell’area informatica e multimediale di Rai Educational., dove, tra l’altro, ha curato  il progetto Medita, Mediateca Digitale Italiana. Lavora allo sviluppo della rete Internet fin dai suoi albori in Italia.

700 milioni per l'innovazione

Boccata d'ossigeno per gli investimenti innovativi delle piccole e medie imprese. E' quella che promette il decreto firmato da Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, con 700 milioni di euro che potranno essere utilizzati. "il provvedimento risponde all'esigenza di utilizzare di uno strumento selettivo e non generalista per il sostegno di investimenti produttivi e orientato al rafforzamento della competitivita' del nostro sistema industriale".

In particolare, si tratta di uno specifico regime di aiuti, istituito sulla base delle nuove regole comunitarie, che – attingendo a diversi fondi e programmi – prevede agevolazioni per investimenti produttivi nelle aree tecnologiche, individuate dai "Progetti di Innovazione Industriale", per l'efficienza energetica, la mobilità sostenibile, le nuove tecnologie per il "made in Italy", la vita e quelle innovative per i beni e le attivita' culturali, lo sviluppo di piccole imprese di nuova costituzione; l'industrializzazione dei risultati delle attività di ricerca e sviluppo sperimentale e, infine, per la realizzazione di investimenti volti al risparmio energetico e alla riduzione degli impatti ambientali.

Le risorse dovrebbero consentire l'avvio di circa 300 nuovi progetti avanzati e, in media, si prevede che ciascuna iniziativa inneschera' impieghi per 4-5 milioni di euro, di cui metà a carico delle casse pubbliche. Il decreto agevolerà anche i programmi di investimento ad alto contenuto di innovazione nelle quattro Regioni Convergenza, ossia Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, utilizzando le disponibilita' comunitarie 2007-2013.

Per maggiori infornazioni

Summit sull'innovazione a Bruxelles

Il primo Summit europeo sull'innovazione (EIS) si terrà il 13 e il 14 ottobre a Bruxelles, in Belgio.  Organizzato dal Knowledge4Innovation (K4I)/Lisbon Forum presso la sede del Parlamento europeo, l'evento sarà un'opportunità unica per le organizzazioni per dimostrare e spiegare come contribuiscono a rendere l'Europa un leader globale nel campo dell'innovazione. L'EIS riunirà i responsabili delle politiche provenienti da istituzioni dell'UE e stati membri, rappresentanti delle organizzazioni regionali e parti interessate del settore accademico e privato con diversi background e competenze. L'obiettivo principale dell'evento è la sensibilizzazione sull'importanza di generare e gestire l'innovazione per sostenere il futuro dell'Europa.

Il K4I/Lisbon Forum è stato lanciato nel Parlamento europeo a dicembre 2008. È specificamente pensato per i responsabili delle politiche e gli esponenti del mondo degli affari e della scienza per introdurre efficacemente i loro rispettivi programmi e per trattare le attuali questioni che riguardano l'economia e la società europee basate sul sapere.

Per maggiori informazioni, visitare:
http://www.knowledge4innovation.eu/k4i/europeaninnovationsummit.aspx

La crisi spinge le imprese a tagliare l'innovazione

Franco Locatelli sul Sole 24 Ore

Sopravvivere prima di innovare o innovare per sopravvivere? Forse era inevitabile che succedesse, ma di fronte alla crisi la maggior parte delle imprese nella maggior parte dei Paesi europei ha finora scelto la prima delle due alternative: oggi l’innovazione non è in cima ai pensieri perché prima bisogna salvarsi. Nei primi sei mesi del 2009, a differenza di quanto era successo nel triennio precedente, in Italia e nella stragrande parte d’Europa la percentuale di imprese che hanno ridotto gli investimenti in innovazione (24,7%) è nettamente superiore a quella delle imprese (9,8%) che li hanno aumentati. In contro  tendenza risultano solo quattro Paesi: l’Austria, la Finlandia, la Svezia e la Svizzera dove le imprese che continuano a puntare sull’innovazione superano quelle che hanno tagliato le spese e gli investimenti in ricerca.

Uno studio, fresco di stampa, di due economisti dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr, Daniele Archibugi e Andrea Filippetti, che hanno rielaborato tutti i risultati della recentissima indagine Innobarometer condotta dalla Commissione europea su 5.238 imprese (di cui 200 in Italia), aiuta a fare luce sui rapporti tra crisi e innovazione e spegne le illusioni di quegli studiosi che sostenevano che, sul piano puramente teorico, la crisi economica potesse favorire l’innovazione più dei periodi di stabilità o di crescita.
Le cifre non sembrano lasciare molto spazio ai dubbi, anche se la metodologia dell’indagine europea su cui si basa anche lo studio dell’Irpps-Cnr non consente di distinguere la diversa intensità degli investimenti in innovazione delle imprese.  In questo campo l’impatto della crisi si sta, in ogni caso, rivelando più profondo del previsto.
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Innovation Circus 2009

Dal 6 all’11 ottobre 2009 a Milano la terza edizione della kermesse dedicata all’innovazione tecnologica. Due importanti novità (innovation talk e innovation cafè) e un sito completamente rinnovato. Innovation Circus, la kermesse dell’innovazione tecnologica, torna per la terza volta in pieno centro a Milano dal 6 all’11 ottobre 2009 con un obiettivo preciso: condividere il futuro. L’iniziativa è promossa da Regione Lombardia, Provincia di Milano e Camera di Commercio di Milano in collaborazione con il Comune di Milano (Assessorato Ricerca, Innovazione, Capitale umano) e la Rete degli incubatori della città di Milano, mentre l’organizzazione è del centro di trasferimento tecnologico Alintec.

La manifestazione, rivolta a esperti, ricercatori, imprese, studenti, appassionati e cittadini comuni conferma e rinnova i suoi spazi: reali e virtuali. La suggestiva location della Loggia dei Mercanti e di Palazzo Giureconsulti è stata infatti ricontestualizzata, per ospitare le due novità di questa edizione: Innovation cafè e Innovation talk, rispettivamente un ambiente di edutainment e delle lezioni sul futuro nel Teatro della Loggia.

Innovation cafè, presso la Loggia dei Mercanti, è un ambiente dove conoscere i progetti e i prototipi del mondo che cambia in modo piacevole e rilassato. Un’area di “relax attivo” dotata di postazioni pc e video consultabili liberamente per approfondire le tematiche trattate durante gli incontri. L’appuntamento quotidiano con gli Innovation talk, in collaborazione con Nova-IlSole 24 Ore, offre a tutti lezioni sul futuro che hanno l’obiettivo di diffondere il senso dell’innovazione scientifica e tecnologica come fattore culturale e sociale, come spazio di opportunità, come mondo di interessi e idee che valorizzano l’eccellenza tecnologica. Incontri a cui parteciperanno testimonial d’eccezione e che approfondiranno i 4 temi della 3a edizione di Innovation Circus: Energia e Sostenibilità Ambientale, Alimentazione e Salute, Information & Communication Technology, Arte e Design.

Obama punta all'auto elettrica

Il Governo americano punta all’auto elettrica, in Piemonte siamo a buon punto

Innovazione. È questa la parola che Barack Obama ha usato nel suo discorso di ieri mentre annunciava lo stanziamento di 2,4 miliardi di dollari per accelerare lo sviluppo della prossima generazione di batterie elettriche. “Dobbiamo usare l’innovazione per salvare l’economia. Sarà fondamentale trasformare le idee in invenzioni e le invenzioni in industrie”.

Ieri a Elkhart (la cittadina dello stato dell’Indiana con la disoccupazione al 17%), il presidente americano ha tenuto un altro discorso ’storico’, andando proprio a ricordare la storia dell’industria made in Usa: “Gli Stati Uniti hanno guidato le economie mondiali nel XX secolo perché erano leader mondiali nell’innovazione.

Ora la concorrenza è più forte, le sfide più dure. Ma proprio per questo l’innovazione è più importante che mai”. Ridurre la dipendenza dal petrolio, creare nuovi posti di lavoro, migliorare la qualità della vita e fare la nostra parte nella salvaguardia del pianeta. “Non è solo un investimento per produrre veicoli oggi – ha spiegato Obama – E’ un investimento nella nostra capacità di sviluppare nuove tecnologie domani”.
La somma stanziata è solo una piccola parte del Recovery Act, il fondo di 800 miliardi di dollari destinati al rilancio dell’economia Usa. A febbraio 2009 ne erano stati annunciati 2 di miliardi, ma ora la cifra è stata ritoccata al rialzo. I 2,4 miliardi verranno ripartiti secondo un piano preciso di investimenti, divisi in produzione delle batterie con tecnologia avanzata, azionamenti elettronici dei motori, supporto all’acquisto di veicoli elettrici.

Porta Palazzo, una piccola Barcellona

Un progetto per una Porta Palazzo rinovata

Il progetto, nato grazie ad un accordo con l’amministrazione di Barcellona, è già sulla scrivania dell’assessore Altamura: «Si chiama Mèd Emporion e sarà in grado di regalare a piazza della Repubblica il clima vivace delle ramblas della Boqueria e inserire Porta Palazzo in un nuovo e organizzato tour turistico che partirà dal Mao e, passando per il Quadrilatero Romano arriverà nella piazza del mercato più grande d’Europa».

Al di là dei proclami, la ricetta è bella sostanziosa: a marzo 2010 inaugurerà (finalmente, è il caso di dirlo) il Palafuksas e, insieme con il ritorno dei commercianti di scarpe, l’assessore promette l’arrivo di attività commerciali e di loisir «in grado di cambiare faccia alla zona, ma soprattutto di tenerla viva anche di pomeriggio e di sera, quando anche il senso di sicurezza sembra calare. Tutt’attorno al Palafuksas – aggiunge ancora l’assessore – la deregulation delle licenze permetterà la nascita di bar e ristorantini etnici e a tema.

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Bertone Passa alla Fiat

Si chiude l’odissea della vendita Bertone

Bertone dopo una difficile crisi e diversi colpi di scena viene ceduta al Gruppo Fiat. Il ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato i Commissari della Bertone a cedere l`azienda al Gruppo Fiat sulla base del piano industriale valutato positivamente dai Commissari stessi e approvato dal Comitato di Sorveglianza, che rappresenta anche gli interessi dei creditori.

Lo comunica il ministero spiegando che l`offerta Fiat «prevede un importo economico superiore a quello delle altre offerte e una prospettiva industriale a lungo termine». La cessione a Fiat – ha dichiarato il ministro Claudio Scajola, – consente di garantire il futuro di uno stabilimento storico dell’industria piemontese. Il piano prevede, infatti, il riassorbimento dei  1.137 dipendenti, che verranno gradualmente reinseriti nelle loro mansioni, e l’integrazione con la Chrysler per la produzione in Italia di alcuni modelli della Casa americana.

Fiat ha inoltre precisato che le risorse che saranno investite nel rilancio della Bertone, pari a circa 150 milioni di euro nei prossimi tre anni, sono aggiuntive rispetto al piano industriale del Gruppo per l’Italia e non andranno, dunque, a deprimere gli investimenti negli altri siti produttivi nazionali.

Reintegrati i prof over 70

Via Lastampa.it

Non pensavo di sollevare un simile polverone, però sono contento: quell’articoletto imboscato nella Finanziaria era ignobile». L’ultima beffa per l’Università italiana è nata dal gesto di rabbia di un professore. Un anno fa Girolamo Cotroneo, 74 anni, docente di Storia della Filosofia all’università di Messina, ha ricevuto una lettera dal suo ateneo. «Diceva che il mio periodo di “fuori-ruolo” sarebbe terminato in anticipo. Mi mandavano in pensione. E io ho reagito».

Il fuori ruolo – il triennio aggiuntivo di insegnamento concesso ai docenti di 72 anni – è stato abolito dalla Finanziaria 2007, con effetto retroattivo. Le università nell’ultimo anno hanno così mandato in pensione 1500 docenti tra 72 e 75 anni che avevano già chiesto e ottenuto di mantenere la cattedra per altri tre anni. Tutto bene, finché il professor Cotroneo ha fatto ricorso. «Ero indignato. Andarmene dopo 40 anni, non mi sarebbe costato nulla. Ma non si cambiano le regole in corsa». Si è rivolto al Tar di Catania, che lo scorso autunno gli ha dato ragione rinviando la «leggina» incriminata alla Corte Costituzionale. Centinaia di «baroni» tra 72 e 75 anni hanno fatto altrettanto. E sono stati reintegrati . Adesso anche la Consulta si è pronunciata: la norma è incostituzionale, a quei docenti andava consentito di terminare i loro tre anni di «fuori ruolo».

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Polito e Unito fra i migliori atenei italiani

Il Politecnico di Torino e L’Università di Torino fra gli atenei con il miglior standard qualititivo

L’Università di Trento, i Politecnici di Milano e di Torino sono i tre migliori atenei italiani. Quelli che, secondo il ministero, hanno i maggiori standard qualitativi. E per questo verranno premiati. Anzi, il premio è già stato assegnato dal ministro Mariastella Gelmini. Per la prima volta in Italia, infatti, il ministero ha distribuito una parte dei fondi destinati alle Università sulla base di nuovi criteri di valutazione della qualità. Il 7% del Fondo di finanziamento ordinario, cioè 525 milioni di euro, è stato assegnato in base alla qualità della ricerca e della didattica degli atenei. In particolare i due terzi di questo fondo sono stati assegnati in base alla qualità della ricerca, un terzo in base alla qualità della didattica. E la classifica, che ha fatto da base a questa divisione dei fondi, certamente farà discutere (leggi la graduatoria del ministero). Perchè se c’è chi ottiene più fondi, ci sono anche atenei che, di conseguenza ne riceveranno di meno. E nella prima graduatoria sono ben 27 le università che avranno un «taglio» di fondi perché secondo la valutazione «non hanno gli standard qualitativi previsti».