La prossima sarà una settimana un po’ speciale: in Piazza Castello si terrà Open Mind* , la kermesse con cui il Comune di Torino – grazie al sostegno del Ministero degli Interno e del Fondo Europeo per l’Integrazione – celebra la “settimana della cittadinanza”. Obiettivo: far confrontare i giovani con i personaggi di spicco della realtà torinese, per discutere insieme dei temi più d’attualità, ma anche di esperienze personali e cittadinanza.
Dal 27 al 31 ottobre, l’imperativo è: discutere e fare domande. Open Mind* punta infatti favorire lo sviluppo di capacità critiche, di confronto e di partecipazione, guidando i giovani all’integrazione e alla scoperta dell’altro, andando oltre l’apparenza e gli stereotipi.
Tutta i cittadini, ma in particolare i giovani dai 14 ai 30 anni, sono invitati a partecipare agli incontri nei due padiglioni allestiti in Piazza Castello, ma anche nelle sale dell’Unione Culturale Antonicelli, del cinema Nuovo Romano, dell’Istituto Tecnico Avogadro, del Rettorato dell’Università di Torino, del Circolo dei Lettori e della Libreria Coop.
VeneziaCamp 2009
Un evento sponsorizzato da VEGA, Parco Scientifico Tecnologico di Venezia
Tre giorni di lavori dal 23 al 25 ottobre in quella che è stata la prima fabbrica al mondo: l’Arsenale di Venezia. 3.000 metri quadri divisi in tre aree allestite con stand, community area, sale convegni, clusters.
Tre giorni con convegni, tavole rotonde e seminari. Questo è il Venezia Camp.
Due seminari sulla privacy
La privacy in rete è uno dei temi più dibattuti in questo periodo. A Torino si svolgeranno a breve distanza uno dall'altro due seminari sul tema. Si tratta del seminario "Il diritto nell'età dell'informazione" giovedì 22 ottobre e " studi legali ed internet" sabato 24 con la presenza del Presidente dell'Autorità Garante Prof. Francesco Pizzetti.I seminari
Il Diritto nell’età dell’informazione
Giovedì 22 ottobre 2009; Ore 17.15 – 20.00
Sala 3 del Dipartimento di Scienze Giuridiche Via S. Ottavio 54, Torino
Prof. Luciano FLORIDI Department of Philosophy – Hertfordshire Univ.
Autore di Infosfera. Etica e filosofia nell’età dell’informazione Giappichelli 2009
Ne discutono con l’autore
Prof. Gianmaria AJANI Ordinario di Diritto privato comparato Università degli Studi di Torino
Prof. Raffaele CATERINA Ordinario di Diritto privato Università degli Studi di Torino
Prof. Leonardo LESMO Ordinario di Informatica Università degli Studi di Torino
Prof. Ugo PAGALLO Ordinario di Filosofia del diritto e di Informatica giuridica Università degli Studi di Torino
Studi legali e privacy
Sabato 24 ottobre Torino
organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino e dalla Commissione Scientifica Regionale
Relatori: Franco Pizzetti, garante per la privacy
Carla Guidi, coordinatrice commissione pari opportunità C.N.F.
Gli avvocati: Erica Gilardino,Carlo Gonella, Mario Napoli, Fabio Alberto Regoli del foro di Torino.
Coordinano e moderano l’avv. Emilia Lodigiani e l’avv. Cesarina Manassero, della Commissione Pari Opportunità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino.
Il programma dettagliato è disponibile sul sito del Consiglio dell’Ordine www.ordineavvocatitorino.it
Torino Wireless cambia sede
La Fondazione Torino Wireless a partire da martedì 27 ottobre sarà operativa nella nuova sede di via Francesco Morosini 19, 10128 Torin, nei pressi del Politecnico. Il trasloco comporterà alcuni giorni di chiusura dal 22 al 26 ottobre.I riferimenti telefonici restano invariati: tel. 011.1950.1401 e fax 011.509.7323.
Linux Day 2009 a Torino
Anche quest’anno arriva Il Linux Day che si svolgerà sabato 24 ottobre in 120 città italiane.
A Torino il LinuxDay si svolge nei locali di Cascina Roccafranca, in Via Edoardo Rubino 45
Per saperne di più potete seguire il blog del Linux Day torinese
SMAU, parola d'ordine innovazione
“Siamo messi male”. La slide di apertura del convegno inaugurale di Smau 2009 non fa sconti all’evidenza: l’ICT in Italia vive uno dei suoi momenti più critici. Lo sappiamo tutti, certo. Ma l’effetto che fa – al cospetto di un pubblico addetto ai lavori – è, se possibile, ancor più deprimente. Il gelo in sala dura un attimo. Come prevedibile, si annuncia a gran voce che “la cura c’è”.
A far tornare il sorriso è Pierantonio Macola, amministratore delegato Smau: “Ci sono tante aziende in Italia immuni da questo virus” dice, commentando lo scarso investimento in tecnologie informatiche da parte delle imprese italiane, da lui stesso sottolineato in apertura. Già, ma qual è la cura? Su questo – con diverse sfumature e modalità – concordano tutti i relatori: innovazione, innovazione e ancora innovazione. “In tutti i casi di studio che abbiamo analizzato – afferma Macola – le imprese innovative che hanno saputo fronteggiare la crisi ICT erano accomunate da due elementi fondamentali”: vale a dire il vertice aziendale credeva e crede fortemente nell’innovazione, e nell’organizzazione gerarchica dell’azienda era ed è sempre presente un soggetto innovatore.
Macola non è il solo a vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto: “Siamo indietro è vero, ma non su tutto!” conferma Andrea Rangone, coordinatore degli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano. Pur sciorinando una serie di dati e circostanze negative (bassa incidenza, appena il 2 per cento, della spesa IT sul PIL, scarsa crescita della produttività del lavoro, umiliante 22simo posto nell’indice europeo della capacità di innovare, scarsa penetrazione Internet e della banda larga rispetto alla media europea, affermazione insufficiente dell’ecommerce B2C e dell’advertising), Rangone ha fatto notare che ci sono alcuni segnali incoraggianti da altri settori dell’ICT.
ll Politecnico chiude le sedi decentrate
Nessuna mediazione con la politica: il Politecnico chiude tutte le sedi decentrate. Le chiude all’attività di didattica (per quest’anno gli studenti potranno seguire le lezioni in videoconferenza da Torino) e lascia alla Regione e agli enti locali la possibilità di istituire un tavolo per studiare nuove forme di formazione all’interno delle sedi. Resta, per ora a Mondovì, Vercelli, Biella, Alessandria e Verrès l’attività di ricerca, di trasferimento tecnologico, di servizi e localizzazione di attività formative non istituzionali (Master di I e II livello) e di percorsi formativi professionalizzanti (Istituti Tecnici Superiori). «Questo è ciò che il Politecnico è in grado di offrire, senza alternative – ha detto il rettore Francesco Profumo – se gli enti locali sono in grado di fare di più si siedano a un tavolo e discutano le loro idee».
«Mantenere un impegno di questo tipo non è poca cosa – risponde l’assessore Andrea Bairati – non si istituisce nessun tavolo se non vi partecipa anche il ministero». Andrea Bairati, assessore regionale all’Università, che martedì aveva incontrato Profumo assieme a Mercedes Bresso per chiedergli di rivedere i progetti di ateneo, risponde: «Vista la scelta di chiudere tutte le sedi decentrate sulla base delle indicazioni del ministero, non capisco perché le amministrazioni locali dovrebbero farsi carico delle ricadute, a questo punto ci pensino l’ateneo e il governo».
Detector spinoff di unito
E' stata costituita la società Device & Technologies Torino Srl – DE.TEC.TOR., spin off universitario approvato dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Torino.
DE.TEC.TOR. si propone di fornire uno strumento di misura di altissima precisione a centri di cura, centri di ricerca ed ospedali in cui si effettuano trattamenti dei tumori con tecniche di radioterapia avanzata: l'Adroterapia, una forma particolare di radioterapia che utilizza fasci di protoni e ioni carbonio, con cui è possibile irradiare i tumori seguendone il contorno con precisione millimetrica e risparmiare i tessuti sani circostanti.
L’attività principale di DE.TEC.TOR. sarà la lo sviluppo di un particolare rivelatore di particelle, utilizzato per monitorare il trattamento del tumore con queste nuove tecniche. L’impresa nasce dall’idea innovativa maturata da alcuni ricercatori del Dipartimento di Fisica Sperimentale dell’Università degli Studi di Torino, della sezione d Torino dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e della Fondazione per Adroterapia Oncologica TERA di Novara.
Della compagine sociale farà parte oltre all’Università degli Studi di Torino anche la svizzera ADAM SA, impresa specializzata nella industrializzazione di acceleratori e rivelatori di particelle per applicazioni mediche ed industriali; la partecipazione della società elvetica è un indicatore delle potenzialità dei ricercatori dell’Università nell' utilizzo delle tecnologie sviluppate per la fisica delle alte energie in applicazioni mediche. La start up verrà ospitata presso le strutture di 2i3T – Incubatore dell’Università di Torino, via Quarello 11/a, che ha supportato lo sviluppo dell’iniziativa imprenditoriale.
Da Porta Susa a Stura in tunnel
Un altro passo verso il completamento del passante ferroviario
È stato inaugurato questa mattina il completamento del nuovo collegamento Porta Susa-Stura del passante ferroviario di Torino che si sviluppa per 12 km di cui 8 in galleria. E proprio il tratto in galleria, che passa addirittura sotto il fiume Dora, ha visto oggi il sui viaggio inaugurale al quale hanno preso parte, fra gli altri, il sindaco Sergio Chiamparino, il presidente della Provincia Antonio Saitta, l’ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Bartolomeo Giachino.
La nuova galleria a doppio binario, che collega la stazione ferroviaria di Porta Susa con la parte nord della città, è lunga 4 km. ed è la prima fase del quadruplicamento, in buona parte in sotterranea, della linea esistente e i lavori dovrebbero essere completati per il 2012 anche con la realizzazione di 4 nuove stazioni. Investimento complessivo dell’opera, che permetterà di realizzare un sistema ferroviairo in grado di gestire fino a 500 treni al giorno, è di oltre mille e 400 milioni di euro. A completamento dell’opera ci sarà la nuova e avveniristica stazione di Porta Susa, una galleria in acciaio e vetro lunga 385 metri che dovrebbe essere pronta per il 2011 e che prevede un investimento complessivo di circa 60 milioni, già compresi nell’investimento totale per il quadruplicamento.
Il Politecnico vuole chiudere cinque sedi
Chiudere tutte le sedi decentrate del Politecnico, senza possibilità di appello. È questa la decisione verso la quale sta andando il Senato accademico dell´ateneo sulla base del nuovo piano dell´offerta formativa. Il progetto è stato presentato ieri ai membri dell´esecutivo, dopo che un centinaio di studenti e di precari della ricerca avevano occupato il rettorato di corso Duca degli Abruzzi e dopo che, anche a Mondovì, una delle sedi in fase di chiusura – le altre sono Alessandria, Biella, Vercelli e Verrès – i ragazzi avevano organizzato un´assemblea e manifestato per chiedere al rettore Francesco Profumo di tornare sui suoi passi.
Sigilli alla porta dell´aula in cui si svolge il Senato, gli studenti hanno impedito per un paio d´ore che presidi e rappresentanti delle altre componenti dell´organico si riunissero secondo il calendario prefissato. I precari della ricerca intanto chiedevano che si aprisse quanto prima un tavolo di trattativa per regolarizzare quello che ormai ha raggiunto il cinquanta per cento circa delle forze lavorative del Politecnico: l´esercito dei Cococo.
Profumo, che da mesi ormai non risponde a questa richiesta, ha accettato ieri di rimettere la questione dell´apertura del tavolo alla decisione dell´intero Senato, inserendola al punto 3 dell´ordine del giorno. Ma l´assemblea, trasmessa in streaming in aula magna e sulla rete dell´ateneo, si è chiusa senza alcuna votazione. Il ritardo in apertura dei lavori ha obbligato a rimandare la discussione più avanti ma la riorganizzazione sembra ormai cosa fatta. Da calendario la votazione finale è prevista tra il 4 e il 6 novembre prossimi.
Punto cruciale della seduta di ieri è stata la relazione del vicerettore, Marco Gilli, del progetto di riorganizzazione dell´offerta formativa per il prossimo anno accademico. Il piano richiede, senza alcuna possibilità di modifiche, la chiusura definitiva delle sedi di Biella, Mondovì, Vercelli (dove ha sede un´intera facoltà di ingegneria), Alessandria e Verres. «Secondo quanto previsto dalla legge 270 (ancora del governo Prodi) e dalle ulteriori restrizioni di una recente nota ministeriale per la quale presto saranno emanati i decreti attuativi – ha detto Gilli – il Politecnico deve dimezzare le ore di didattica complessive dell´ateneo».
Passare cioè dalle attuali 182 mila ore a circa 96 mila. Una commissione composta dai presidi, da due vicerettori e dal rettore, ha formulato il nuovo piano nelle scorse settimane. Ma gli studenti hanno chiesto una conferenza di ateneo per essere informati sul progetto. Profumo si è impegnato a convocarla prima della votazione finale del Senato.