Nasce il social network dello sport

Nasce We-Sport. Un progetto sostenuto e finanziato dal Centro Ricerche Scienze Motorie della SUISM, Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie di Torino. We-sport ha vinto lo “Start-up hack” organizzato da Top-IX Piemonte per i progetti universitari sul web.

Il progetto We-sport è un innovativo social network indirizzato a tutti coloro che praticano attività sportive che mette in relazione tra loro gli sportivi con la geo-localizzazione. In ogni momento l'utente iscritto può visionare sulla mappa chi pratica la sua stessa attività sportiva, con quali orari ed in quali giorni. La mobilità sarà gestita tramite applicazioni mobile.

In caso di spostamenti l'utente potrà trovare in tutto il mondo dei partner per il suo allenamento. Attualmente sono gestiti duecento sport ed una sezione special, per attività legate ai diversamente abili. We-Sport permette di condividere esperienze sportive: in particolare conoscere le persone che praticano il medesimo sport nella propria città, mettersi in contatto con chi condivide le stesse esperienze, organizzare incontri sportivi, tornei o gruppi di allenamento, tenere traccia nel proprio profilo personale dei propri risultati generando anche occasione di sfide a distanza.

La piattaforma ha al suo interno una mappa geografica condivisa su cui gli utenti inseriscono i propri dati. Gli utenti quindi non sono in correlazione fra loro soltanto tramite le informazioni testuali immesse all'interno del sito ma anche in funzione della loro localizzazione geografica.

La piattaforma ed i diritti di utilizzo di We-Sport® sono di proprietà della We-Sport srl di Torino, i cui soci sono la Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie (Università degli Studi di Torino) ed i tre ricercatori che l’hanno sviluppata (Marco Ivaldi: product manager, dottorando presso il Centro Ricerche Scienze Motorie, Marco Iacuaniello: marketing manager e Aurelian Vacariuc: chief architect).

L'innovazione piemontese va in radio

Ha preso il via la rubrica radiofonica settimanale “What's on in Piemonte – Speciale  Innovazione”, prodotta da Zipnews in collaborazione con la Fondazione Torino  Wireless.

Il  notiziario d'informazione radiofonica racconta agli  ascoltatori, in modo semplice,  puntuale ed esaustivo, tutto ciò che è innovazione tecnologica nella nostra regione:  ricerca universitaria, imprese, eventi.

“What's on in Piemonte – Speciale Innovazione” è dedicata agli appassionati del  settore, agli studenti, alle università, alle istituzioni e alle aziende ICT che operano sul  nostro territorio, per condividere eccellenze, risultati, informazioni.

“Con questo progetto – ha dichiarato Mario Manzo Direttore Generale di Torino Wireless  – intendiamo offrire sempre più visibilità al comparto ICT piemontese, stimolando l'incontro  tra chi fa innovazione e le esigenze di sviluppo degli imprenditori del nostro territorio.

Queste rubriche informative ci accompagneranno fino al Tosm, che si svolgerà dal 25 al 27 maggio a Torino, un momento fondamentale di confronto tra il mercato ICT, e chi cerca,  nell’innovazione tecnologica, risposte concrete alla competitività aziendale".

Web radio: speciale innovazione, interviste a Mauro Manzo e Francesco Profumo

Il blog di Torino Valley inizia a diffondere What’s On in Piemonte – Speciale Innovazione, una rubrica radiofonica prodotta da Zipnews in collaborazione con la Fondazione Torino Wireless.

Nella prima puntata: intervista a Mario Manzo, direttore della Fondazione Torino Wireless che presenta le attività della Fondazione, Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino, che parla dell’incubatore I3P, uno di più importanti d’Europa, gli appuntamenti della settimana e le news dalle aziende di Torino Wireless

[audio:http://www.torinovalley.com/blog/wp-content/uploads/2010/02/speciale_innovazione_1.mp3]

Da Torino il social network per sportivi

Via Futura

We-sport2Marco lavora per una multinazionale e ogni giorno è in una città diversa. Gli piace correre ma è sempre solo e si annoia. Con We-Sport potrà programmare i suoi allenamenti nelle città in cui si troverà per lavoro, trovando altre persone che hanno voglia di correre in sua compagnia.

Il progetto è stato presentato dalla Scuola universitaria interfacoltà in Scienze motorie di Torino e dal Centro ricerche Scienze motorie, ed è raggiungibile all’indirizzo web www.we-sport.com

Si tratta di un indirizzato ai praticanti attività sportive in grado di mettere in relazione tra loro gli utilizzatori sia attraverso l’attività sportiva praticata sia mediante la geo-localizzazione. In ogni momento l’ iscritto può visionare sulla mappa chi pratica il suo sport, in quali orari ed in quali giorni. La mobilità sarà gestita tramite applicazioni mobile e in caso di spostamenti l’utente potrà trovare dei partner per il suo allenamento in tutto il mondo. Attualmente sono gestiti duecento sport e una sezione per attività legate ai diversamente abili.

La peculiarità fondamentale della piattaforma è quella di avere al suo interno una mappa geografica condivisa su cui gli utenti inseriscono i propri dati. Gli utenti quindi non sono in correlazione fra loro soltanto tramite le informazioni testuali ma anche in funzione della loro localizzazione geografica.  A breve verrà rilasciata la versione mobile e l’applicazione  per l’iPhone.

La fuga dei cervelli e la situazione della ricerca in Italia

Via Working Capital

Il 29 gennaio si è chiuso a Torino GammaDonna, il terzo Salone nazionale dell’imprenditoria femminile. La manifestazione è stata di taglio nazionale, ma è servita per fare il punto sull’imprenditoria al femminile in Piemonte. Le cifre della Regione raccontano un fenomeno in crescita: molte sono le donne che decidono di aprire una propria azienda. Centoundici mila imprese sono guidate da donne, 3 mila in più rispetto a cinque anni fa, secondo dati della Regione Piemonte. E torinesi sono state due su cinque delle vincitrici del premio GammaDonna /10 e Lode consegnato nel corso del Salone: Cristiana Poggio della Piazza dei Mestieri e Marta Vallino della Dinamycode.
Due gli appuntamenti di maggiore interesse della giornata conclusiva. Il più interessante, intitolato “Cervelli in fuga, proviamo a farne degli imprenditori”, si poneva l’obiettivo di esplorare e dibattere misure e interventi per combattere la fuga all’estero dei migliori tra i nostri laureati.
Secondo le stime dell’Unione Europea occorre far crescere oltre il 3% del PIL l’investimento medio nell’innovazione in Europa, incentivando anche la mobilità dei ricercatori. Secondo la Commissione i programmi come l’Erasmus permettono di far crescere le competenze linguistiche. Chi ha fatto un’esperienza di questo tipo guadagna di più e trova prima lavoro. La Commissione europea crede anche molto nei potenziali risultati dell’European Institute of Innovation e Tecnnology, con sede a Budapest, che ha il compito di attivare al meglio il “triangolo della conoscenza”: ricerca, innovazione e istruzione.
Fernando D’Aniello, segretario nazionale dell’Associazione Italiana Dottorandi e Dottori di ricerca ha confessato di non aver mai pensato di fuggire ma, per crescere professionalmente, ha dovuto viaggiare molto all’estero. Secondo D’Aniello “il pericolo fuga è uno dei rischi del periodo post dottorato, quando il titolo è stato conseguito e occorre trovare spazio per lavorare e crescere”.
Proprio su questo contesto ci si gioca il futuro del sistema universitario italiano. Il numero dei dottori di ricerca prodotti in Italia è ancora molto basso, lontano dagli standard di Germania e Francia per esempio. Nonostante questo, ad oggi produciamo ancora troppi dottori per la capacità ricettiva del sistema educativo italiano. Ogni anno ottengono il dottorato 10 mila ricercatori, di cui solo 2 mila sono poi assorbiti dalla carriera accademica. Il sistema produttivo privato non riesce a valorizzare le persone, e quello pubblico non sta di certo meglio.
Adi ha realizzato in passato un libro e un sito dedicato al fenomeno dei Cervalli in Fuga, ma paradossalmente questo non è il male maggiore. Secondo D’Aniello “parlare di fuga dei cervelli nei tempi della globalizzazione è riduttivo: andare all’estero è un percorso necessario per crescere e, se gli italiani trovano facilmente collocazioni fuori dai confini nazionali, vuol dire che la qualità del nostro sistema formativo è buona. Il problema grave è che il sistema universitario italiano non attrae ricercatori stranieri. All’estero i dottorandi stranieri sono il 30%, in Italia ci attestiamo intorno a un misero 2%. Questi numeri sono in grado di fare la differenza a scapito del Sistema Italia”.
L’altro evento, in partnership con Ferpi, si intitolava “Innovare la comunicazione d’impresa con il web 2.0”. Si è discusso delle trasformazioni delle strategie di comunicazione delle aziende in seguito alla diffusione di massa del web partecipativo. Sono stati presentati dei casi aziendali come quelli di Fiat e Martini & Rossi, a cui hanno fatto seguito racconti di blogger e associazioni che hanno illustrato il loro impegno nel web 2.0, i problemi vissuti e i risultati, spesso inattesi, raggiunti.

Nasa lancia i moduli realizzati da Thales Alenia Space

Via Lastampa.it

Tutto sta procedendo nel migliore dei modi in vista del lancio dello Space Shuttle Endeavour per la missione Sts 130, previsto per domenica 7 febbraio dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral (Florida).  Lo shuttle porterà sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) i due moduli destinati a completare l’assemblaggio della parte non russa della stazione orbitale.  Entrambi i moduli sono stati commissionati dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per conto della Nasa e sono stati sono stati disegnati, sviluppati e integrati da Thales Alenia Space nello stabilimento di Torino.

I moduli sono il Nodo 3 (chiamato Tranquillity) e la Cupola (Armony), ossia la grande «finestra» che permetterà finalmente agli astronauti di guardare all’esterno con una vista a 360 gradi. «La Cupola, con i suoi 3 metri di diametro, -sottolinea Thales Alenia Space – è caratterizzata da 7 finestre con oscuratori e può dare alloggio a due astronauti che potranno usufruire di una postazione di lavoro eccezionale. Ogni finestra è composta da due spessi pannelli di 25 mm, da un terzo pannello per la protezione contro i meteoriti e da un quarto per la prevenzione dei danni eventuali dall’interno della Iss». Una volta operativa, inoltre, la Cupola sarà utilizzata come  centro di controllo della Stazione monitorando tutti gli attracchi e le partenze dei veicoli spaziali.

Due giorni all'insegna dell'imprenditoria femminile

Via Working Capital

GammaDonna (1)“Cambiare si può” è lo slogan di GammaDonna il terzo Salone nazionale dell’imprenditoria femminile che si è svolto il 28 e 29 gennaio a Torino. Una due giorni fittissima di eventi e appuntamenti con più di cento relatori e duemila partecipanti con un tema fra il teorico e il pratico: “Economia, Etica, Equilibrio sociale: nuovi paradigmi per la società post-crisi”.

Il filone principale del Salone è stato quello dell’”altra metà del cielo” che dimostra al meglio le sue capacità di creare e gestire le imprese, di cercare di occuparne i posti chiave. Scrive Giorgia Meloni, ministro della gioventù, nell’apertura del programma: ”esiste una giovane classe imprenditoriale che dimostra ogni giorno la propria capacità malgrado la difficile congiuntura economica. Alle donne di questa classe imprenditoriale va il merito di essere già diventate un traino per l’economia, ognuna nel proprio specifico settore”.

Anche la Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso ha proseguito sulla stessa direzione “Le realtà imprenditoriali femminili sono da alcuni decenni un fenomeno in continua crescita nel nostro Paese e una risorsa economica su cui investire. Le donne dimostrano di avere forti capacità organizzative e gestionali, sanno portare avanti idee che molto spesso si rivelano vincenti per il mercato e sono riuscite nel tempo a conquistare spazi e credibilità anche in settori produttivi riservati per tradizione agli uomini, dall’agricoltura ai servizi”.

Il tema della carriera delle donne manager è stato protagonista del panel “Donne Leader, destinazione CdA” che ha trattato delle difficoltà delle donne ad accedere ai massimi livelli delle carriere, nel settore privato come nel pubblico. L’economista Fiorella Kostoris, presidente del comitato “Pari o Dispare”, una vera authority contro le discriminazioni nei confronti delle donne, ha presentato una ricerca del comitato riguardante 90 società quotate. In queste, la presenza femminile nel cda è pari al 5%. Percentuali lontane dal 12,2% della Gran Bretagna e dal 40% della Norvegia. Le aziende nel cui cda non figura nemmeno una donna sono il 62%. “L’iniziativa di Pari o Dispare – ha spiegato la Kostoris – si propone di applicare il sistema del ‘comply or explain’, affinché al momento della composizione delle liste per le votazioni in assemblea si prenda in considerazione l’inserimento di un numero di donne proporzionato ai talenti”.

La prima giornata si è chiusa al Conservatorio di Torino con la consegna del Premio GammaDonna/10 e Lode, che ha avuto l’obiettivo di porre in risalto la capacità imprenditoriale femminile sia come espressione di creatività innovativa nel dare vita a nuove imprese, sia nel saper introdurre soluzioni originali e significative. Vincitrici dell’edizione di quest’anno sono state Luciana Delle Donne, Sara Mantero,Lucia Pannese, Cristiana Poggio e Marta Vallino. Menzione speciale del Ministero della Gioventù per Tiziana Fara. Altre due menzioni speciali a Manuela Arata e Maria Paola Profumo.

Le vincitrici del Premio GammaDonna/10 e Lode sono anche state protagoniste nel pomeriggio della tavola rotonda “Storie di straordinaria Imprenditoria”, nella quale hanno raccontato al pubblico la propria esperienza umana e professionale.

Interessante il racconto di Luciana delle Donne dell’Officina Creativa di Lecce, che ha dichiarato che “L’innovazione è sempre la creatività applicata al buon senso. La cosa importante è avere la sensibilità di capire ed intuire l’evoluzione dei mercati e la possibile creazione di strumenti utili per la soddisfazione dei bisogni”.

Da questo modo di essere è nata l’idea di “Made in Carcere”, progetto che prevede la realizzazione di borse in tessuto confezionate da donne ai margini della società come le detenute che, oltre a imparare un mestiere, costruiscono un percorso di riavvicinamento al mondo reale. I prodotti sono realizzati utilizzando materiali di scarto.

Workshhop Wi-Pie 2010

L' 11 febbraio 2010 , dalle ore 15.00 presso Sala Conferenze Ires Piemonte, in via Nizza 18 a Torino, avrà luogo il Workshop “WI-PIE 2010, Servizi e Prospettive per la Banda Larga in Piemonte”All'evento saranno presentate le due pubblicazioni "Le ICT nella costruzione della Società dell'Informazione del Piemonte" e " La Presenza on line delle PA piemontesi " e si farà il punto sulle ricadute nel territorio piemontese del programma WI-PIE , riflettendo sulle opportunità che questo importante investimento infrastrutturale consente di cogliere.

Durante la tavola rotonda saranno presentate interessanti testimonianze di applicazioni e servizi che, grazie a WI-PIE, raggiungono i cittadini e verrà esaminato il significativo posizionamento dei Comuni piemontesi rispetto all'e-government, all'offerta di servizi on line e alla diffusione dell'innovazione nella Pubblica Amministrazione.

Saranno distribuiti i Rapporti presentati e il Sesto Rapporto sull'Innovazione nella Regione Piemonte , redatto dal CRC Piemonte.

Apriranno i lavori l'Assessore Regionale all'Innovazione e il Presidente dell'Ires Piemonte.

L'iscrizione è gratuita, inviando una mail a [email protected] o telefonando allo 011 6666439.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il CRC Piemonte allo 011 4324009 – 011 4324020.

Go!WebDesig

Una iniziativa che nasce dai migliori web designer torinesi

gowebdesignGo!WebDesign è il primo Workshop Italiano dedicato al WebDesign 2.0, organizzato dal geniale e multiforme JuliusDesign.

Durante l’evento è possibile  approfondire le proprie nozioni e la propria figura professionale nel campo del design. Il Programma del workshop La prima edizione di Go!WebDesign fa parte del programma ufficiale del WebDesign International Festival.

La Provincia di Torino a sostegno delle aziende creditrici in crisi

Uno schiaffo alla crisi ed un’immissione immediata di liquidità nel sistema economico per 50 milioni di Euro: questa in sintesi l’operazione varata  dalla Giunta Provinciale, che prevede la cessione del credito che le piccole e grandi imprese che hanno lavorato e lavorano per la Provincia di Torino vantano nei confronti dell’Ente. “Si tratta di crediti che non possiamo pagare per rispettare i vincoli del patto di stabilità – ha spiegato stamani ai giornalisti il Presidente Saitta, che ha illustrato la Delibera in approvazione insieme a tutta la Giunta Provinciale – Consapevoli del fatto che le imprese hanno pienamente diritto a ricevere la liquidazione di quanto spetta loro, abbiamo studiato una modalità per intervenire in loro aiuto e, nello stesso tempo, per continuare a fare investimenti pubblici anche nel 2011 senza sforare il Patto”.

In sostanza, le imprese che vantano crediti verso la Provincia di Torino che superano i 40.000 Euro potranno rivolgersi alle banche e agli intermediari finanziari che avranno sottoscritto una convenzione con l’amministrazione provinciale. La Provincia si farà garante della cessione del credito “pro soluto”, grazie alla quale le imprese creditrici potranno ottenere dalle banche un’anticipazione dei pagamenti, pagando un tasso di interesse agevolato. “Stiamo contattando gli istituti di credito e gli intermediatori per stipulare con loro le convenzioni. – ha spiegato il Presidente Saitta – La Provincia garantirà i prestiti agevolati alle imprese che, per ottenerli, potranno rivolgersi agli istituti e agli intermediari di loro fiducia presentando la documentazione relativa ai crediti certi, liquidi ed esigibili. Riusciremo così a sbloccare lavori per opere pubbliche importanti, come la circonvallazione Borgaro-Venaria, ma anche a garantire la prosecuzione dei 50 cantieri di edilizia scolastica attualmente in corso per importi considerevoli. Miglioreremo il rapporto tra la nostra amministrazione e le imprese appaltatrici: un rapporto che spesso rischia di entrare in crisi a causa dell’obbligo per noi di rispettare il Patto di Stabilità”.

Le convenzioni che saranno stipulate con le banche e gli intermediari finanziari avranno la durata di un anno. Non appena i fondi saranno sbloccati, la Provincia erogherà direttamente ai soggetti convenzionati i pagamenti dovuti alle imprese e da essi anticipati.