Changing the Change a Torino

Changing the Change è una conferenza internazionale in programma a Torino International Conference il 10-11-12 luglio 2008, sul ruolo e le potenzialità della ricerca in design nella transizione verso la sostenibilità. La conferenza ha luogo nel quadro di Torino World Design Capital 2008. E’ promossa dal Coordinamento dei Dottorati Italiani di Ricerca in Design e dalla Conferenza dei Presidi ed è organizzata congiuntamente dai Politecnici di Milano e Torino. Ha inoltre il patrocinio di diverse istituzioni internazionali come: Icograda, Beda, Cumulus e Design Research Society.

La sua finalità è quella di contribuire ad ri-orientare verso la sostenibilità la direzione dei rapidi, profondi ma, sfortunatamente, altamente insostenibili, cambiamenti in corso nella società e nei sistemi produttivi. Per farlo essa presenta visioni e proposte di modi di vivere e di produrre più sostenibili, e gli strumenti progettuali necessari per metterli in pratica così come stanno emergendo dalla ricerca progettuale in diverse regioni del mondo. Queste presentazioni sono integrate ed arricchite da qualificati interventi di esperti e progettisti di fama internazionale.

La Conferenza è concepita per essere un punto di incontro tra designer (professionisti, ricercatori e studenti) interessati alla ricerca progettuale, alla sia teoria ed alla sua pratica. Data la valenza culturale ed operativa del tema, essa però può essere di grande interesse anche per quel più vasto insieme di attori sociali che riconoscono le potenzialità del design e della ricerca progettuale.

I temi trattati in Changing the Change toccano diversi aspetti della vita delle persone: dall’alimentazione, alla salute, dalla residenza alla mobilità, dal lavoro al turismo. Per ciascuno di essi vengono presentate visioni generali (come queste attività potrebbero ri-configurarsi nella prospettiva della sostenibilità) e soluzioni specifiche (come potrebbero essere risolti dei ben definiti problemi).

Da Torino Memesphere

Vittorio Pasteris su Lastampa.it
memE’ partito ieri Memesphere un servizio on-line che ha l’obiettivo di rappresentare e raccontare la blogosfera italiana. Lo slogan del servizio: “dialoghi, buzz, persone e umori della rete” riassume in poche parole i suoi scopi.

Le conversazioni sono la base dei media sociali e i media sociali sono la novità di questi anni. Le conversazioni sono il cuore e la linfa di un fenomeno che sta innovando le forme della comunicazione in rete.

Nella sua evoluzione quasi quotidiana, il mondo dei social media appare mutevole e inafferrabile. I blog e la blogosfera sono un mondo in velocissima evoluzione ed espansione, una realtà enorme di blogger, blog e contenuti che propongono degli interrogativi sia agli esperti che ai neofiti.

Come evolvono le conversazioni, chi le scatena ? Come si innesca il processo e chi fa partire le discussioni ? Con che parole vengono raccontati i fatti e con quali media digitali? Quali sono i veri protagonisti? Quali sono le vere fonti o semplicemente le più citate? La fonte più citata è anche quella più autorevole?

Memesphere è nato per rappresentate e raccontare questo mondo, vuole essere una fotografia fedele dei concetti e delle conversazioni on-line italiane in un certo periodo di tempo, uno strumento semplice e diretto rivolto a chi fa comunicazione e a chi partecipa ai media sociali. Il sito vuole diventare un piccolo punto di riferimento, una visuale semplice, un luogo dove le conversazioni e le parole si fissano per un breve istante per poi scomparire.

Memesphere aggrega e analizza migliaia di feed provenienti da blog e da altre fonti web e fornisce ogni giorno la fotografia delle conversazioni e dei concetti più citati dal popolo della rete italiano, ma anche dai media tradizionali. Una raccolta di temi, blog e parole chiave pe avere sotto mano un cruscotto per orientarsi. Un orizzonte breve che si rinnova di giorno in giorno, come dice Memesphere: “le parole rimangono nel tempo, ma appaiono nelle conversazioni a volte per pochi secondi”.

I numeri primi vincono il premio Strega

Un giovane debuttante vince la sessantaduesima edizione del Premio Strega, rompendo la tradizione che storicamente lo ha affidato a grandi e affermati nomi della narrativa italiana. È Paolo Giordano lo scrittore che si è aggiudicato il riconoscimento letterario con il libro “La solitudine dei numeri primi” che ha ottenuto 163 voti.

Paolo Giordano si è laureato nel 2008 in fisica delle interazioni fondamentali presso l’Università di Torino ed è vincitore di una borsa di Dottorato di ricerca in fisica e astrofisica, presso la Scuola di Dottorato in Scienza ed alta Tecnologia.

L'era Carbonato

Marina Cassi su Lastampa.it

Di fronte a un parterre de roi – Marchionne, Montezemolo, Marcegaglia – va in scena lorgoglio degli industriali torinesi. Lo recita Gianfranco Carbonato – acclamato presidente dell’Unione di primo mattino – che dice senza falsi pudori: «Vogliamo contare di più in tutti quei luoghi e tavoli di decisione dove si compiono scelte su cui siamo in grado di dare un contributo grazie alle nostre esperienze».
Non si ferma, anzi. Serafico mette insieme alcune decine di parole, assai poco usuali: «Crediamo, che la nostra rappresentanza debba essere proporzionale al peso dell’industria sul sistema economico torinese. Ciò è in antitesi con l’atteggiamento di chi pretende di rappresentare, in modo indifferenziato, tutti gli interessi del mondo produttivo».
E affonda: «Nello stesso tempo, non condividiamo i comportamenti di chi si arrocca in maniera difensiva sulle proprie posizioni. Il nostro tempo non ha bisogno di oligarchie anchilosate nei propri ruoli, protese nella difesa dell’esistente, ma di grande apertura e mobilità. Anche nella nostra élite cittadina c’è troppa riluttanza a misurarsi col cambiamento: da noi verrà un impulso per vincere queste resistenze anacronistiche».
E si apre i sala e dintorni un toto-nomi: chi sarà il destinatario degli strali del neo eletto presidente? A fine assemblea, interrogato, sorride e non risponde. Pensava forse a Cantarella, a Barberis, alla Camera di Commercio, a Tazzetti? Nega reciso: «Ma come le viene in mente? Non penso assolutamente a alcuna persona fisica. Credo semplicemente che ci sia bisogno di cambiare. Si vedono sempre le stesse facce, girano sempre gli stessi nomi nella politica, nelle classi dirigenti, nelle banche, nelle fondazioni».
E aggiunge: «Come è possibile che non ci si accorga che tra gli industriali torinesi ci sono persone brillanti, con grandissima esperienza. Penso ai miei vice presidenti, ad esempio».
Si propone come «rinnovatore», forte del fatto che ha sì 63 anni, ma che fino al 2006 si era tenuto lontano da tutto. Che la sua sarà una presidenza tesa a ridare ruolo agli industriali è evidente da ogni parola della sua relazione di 22 cartelle. Sa che c’è un rallentamento congiunturale, anche se non «la temuta svolta recessiva», sa che gli operai guadagnano poco, ma giudica desueto lo scontro capitale-lavoro anche perchè la «colpa» dei bassi salari è degli oneri aggiuntivi.
Dice: «Di fronte a un aumento salariale di 100 euro lordi, i datori di lavoro ne spendono altri 42. Per contro al lavoratore ne vanno, in media, 70». Apprezza le prime misure di detassazione del governo, ma chiede al ministro Scajola, di andare avanti nel ridurre le tasse.
Nel suo intervento c’è l’orgoglio imprenditoriale, ma anche quello del torinese che assicura: «Torino è l’area del nostro Paese che ha conosciuto la trasformazione più profonda degli ultimi 10 anni. Il sistema economico è stato al centro di questo mutamento». E non lesina complimenti «alla nostra classe dirigente locale».
La città a cui pensa però è l’aristocratica Boston. Lì c’è un centro storico ben conservato, pochi grattacieli, e «una matrice istituzionale in cui imprese, produzione, ricerca, alta formazione convivono per elevare sia la performance economica sia la qualità della vita». E in prima fila il sindaco – con il quale si danno amichevolmente del tu – annuisce. Centoquarantadue milioni e mezzo di euro per il Piemonte, per i suoi giovani, per le sue imprese, per la sua cultura e per i più deboli. Tanti ne ha erogati nel 2007 la Fondazione Crt che ha presentato il proprio bilancio sociale. A questi si aggiungono 16,2 milioni di euro per i fondi per il volontariato. La parte del leone la fanno beni e attività culturali a cui sono andati 32,2 milioni di euro, seguono educazione e istruzione (16 milioni) e ricerca scientifica e tecnologica (15,5 milioni). Gli altri settori sono volontariato, filantropia e beneficenza (oltre 12 milioni) e salute pubblica (4,7 milioni).

A Torino il museo dello spazio

C’è anche la creazione di un museo dello spazio tra i quattro punti dell’intesa siglata oggi a Torino tra l’Agenzia Spaziale Italiana  e la Regione Piemonte. L’accordo è finalizzato all’attuazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica di comune interesse e di attività a supporto della divulgazione della cultura scientifica e dell’alta formazione in campo spaziale.

Le aree di intervento individuate, oltre alla realizzazione del museo, riguardano l’esplorazione spaziale robotica ed umana, astrometria e eliofisica per l’osservazione dell’universo e specifiche applicazioni del sistema satellitare Galileo.

L’accordo, di durata triennale, prevede il cofinanziamento dei progetti e la possibilità di coinvolgere ricercatori di punta e industriali del territorio, Politecnico, Università, Centri ricerca, le piccole e medie imprese, che possono concorrere a tradurre gli investimenti spaziali in occasioni di sviluppo socio-economico del Piemonte.

In particolare, il museo dello spazio sarà un parco tematico delle tecnologie e delle attività spaziali, le cui esposizioni verranno incluse anche nei programmi previsti per le celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.

«Piemonte – ha sottolineato la presidente Mercedes Bresso – è la prima regione italiana a firmare un accordo di questo tipo con Asi, anche in virtù del fatto che sul nostro territorio c’è un forte insediamento di attività legate allo spazio e che qui sono stati sviluppati progetti applicativi importanti nell’ambito del sistema satellitare Galileo. Crediamo che la collaborazione porterà a risultati significativi sia in termini di ricerca e innovazione che di alta formazione, favorendo specializzazioni e dottorati nelle discipline spaziali»

Il presidente di Asi, Giovanni Bignami ha aggiunto: «Vogliamo essere presenti concretamente nei posti in cui lo spazio si fà e in questo il Piemonte è una punta di eccellenza, in particolare grazie all’attività svolta da Altec, società partecipata sia da noi che dalla Regione Piemonte da circa dieci anni, e centro di valenza internazionale per le attività spaziali».

Il mondo degli architetti a Torino

Si apre il XXIII Congresso Mondiale dell’Architettura di Torino in un Palavela gremito di architetti e non solo, di congressisti e ospiti provenienti da ogni parte del mondo.

Dopo il saluto delle Autorità , fra cui Sandro Bondi, Ministro ai Beni Culturali, si sono tenute le prime sessioni di lavoro sui temi, tra l’altro, del linguaggio dell’architettura contemporanea e della giovane architettura Gli iscritti, a oggi, sono più di 8.000, oltre ai quasi 2.000 prenotati anche per i prossimi giorni, 600 relatori, 330 giornalisti, di cui circa 90 stranieri.

Leopoldo Freyrie ha ribadito il carattere sociale dell’architettura e la speranza che da questo congresso possa emergere un nuovo ruolo per l’architetto, in grado di fronteggiare le varie emergenze presenti su scala planetaria, dalle problematiche ambientali al tema della social housing.

Moltissimi gli studenti e i giovani che hanno affollato le sale del Lingotto Centro Congressi e il Palavela, a caccia di autografi e di fotografie con i progettisti più noti, da Hani Rashid a Kengo Kuma, da Paolo Soleri a Italo Rota.

Pensare innovativo

Lo sviluppo competitivo di un’impresa o di un settore economico è sempre condizionato dal contesto territoriale di riferimento e il successo dipende da molti fattori: infrastrutture, servizi, sistema creditizio, sistema educativo e sistema della ricerca. Ogni distretto, ogni regione, ogni Paese ha il proprio capitale tangibile e intangibile, fatto di strutture, competenze, relazioni, regole, tradizioni.

Questo vale in particolare per l’innovazione, fattore chiave della capacità competitiva di un’impresa. Perché la strada dell’innovazione, come ci ricorda George Bernard Shaw, non la si può percorrere da soli. Ma quali sono i presupposti culturali che incentivano comportamenti innovativi? Come si caratterizzano gli ambienti e i territori che favoriscono la nascita di imprese innovative? Esistono davvero modelli dell’innovazione di successo? E, soprattutto, sono esportabili in altri contesti?

Di questi temi, con particolare ma non esclusivo riferimento a Torino, si parlerà l 2 luglio alle 17,30, alla Fondazione Giovanni Agnelli nel corso di un dibattito in occasione della presentazione del volume La cultura dell’innovazione. Comportamenti e ambienti innovativi, a cura di Riccardo Viale.

Interventi di: Giorgetto Giugiaro – Presidente Italdesign, Andrea Bairati – Assessore Regione Piemonte Università, ricerca, politiche per l’innovazione, Riccardo Viale – Presidente Fondazione Rosselli e direttore generale Fondazione Cotec, Andrea Gavosto -Direttore Fondazione Giovanni Agnelli. L’ingresso è libero, ma il numero dei posti è limitato, per prenotarsi tel. 011 6500504 / 514 ; e-mail: [email protected]

Il nuovo View Award

Lo scorso anno, il View Award ha portato giovani incredibili animatori all’attenzione del pubblico e delle maggiori case di produzione mondiali. Dopo il successo internazionale delle edizioni 2005, 2006, e 2007 il View Award è pronto ad ampliare i suoi orizzonti con nuovi partecipanti.

Ancora una volta VIEW accetterà opere digitali realizzate sia da studenti che da non-studenti, che avranno realizzato un cortometraggio usando animazione 3D e VFX negli ultimi 3 anni, facendo diventare il nostro premio più competitivo e interessante di sempre.

Ad ogni modo, i lavori degli studenti saranno particolarmente benvenuti, dal momento che VIEW vuole sempre essere il luogo giusto per esprimere e scoprire nuovi talenti digitali. Basta compilare il modulo d’iscrizione e inviarlo.

Ecco la lista delle categorie del VIEW Award 2007.

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Frontiere dell’Interazione il primo luglio a Torino

La quarta edizione della conferenza “Le frontiere dell’interazione” si terrà a Torino il 1° luglio presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Museo di Arte Contemporanea, con apertura alle 8,30 e inizio delle relazioni alle 9,30.

L’evento che fa il punto sull’evoluzione del rapporto fra esseri umani e sistemi tecnologici, quest’anno si confronta con un mondo dove i beige computer desktop e le sue classiche modalità d’uso sono il vecchio, mentre la mobilità, l’internet delle cose, gli spime ne rappresentano una esplosiva evoluzione capace di influenzare radicalmente i nostri comportamenti sociali e la conoscenza che abbiamo del mondo che ci circonda.
Questa edizione, frutto di una stretta collaborazione con il consorzio TOP-IX, l’Internet Exchange dell’area del nord-ovest da sempre attento alle evoluzioni di Internet e alle sue ricadute sul territorio, ben si colloca nel panorama delle attività culturali di “Torino città Capitale Mondiale del Design”.
“Siamo contenti di sostenere una iniziativa come Frontiere dell’interazione che ha il pregio di proiettare in avanti le riflessioni sullo stato dell’arte delle nuove tecnologie e del loro impatto non solo sul mercato ma anche nella vita di tutti i giorni” dichiara Andrea Casalegno, direttore tecnico di TOP-IX.

L’environment culturale torinese, con eventi come lo SHARE Festival e la Conferenza Mondiale di Architettura, determinano un contesto ideale per raggiungere makers, i talenti, i ricercatori, ricercatori, ed aziende presenti sul territorio. Tra i makers attivatisi per Frontiers, ci sono anche i talenti di MaisonThe – brand del Gruppo Visiant, che supporta l’evento – che passano volentieri dalla progettazione dei servizi per le aziende top italiane, ad un po’ di sana sperimentazione nell’Internet delle cose.

Insieme ai giovani talenti l’organizzazione ha saputo coinvolgere personalità come lo scrittore Bruce Sterling, padre del genere cyberpunk e autore di “Beyond the Beyond” (Wired) ed Elizabeth Churchill, Principal Research Scientist di Yahoo! Essi saranno introdotti da un video di Jeffrey Schnapp, Direttore dello Stanford Humanities Lab, e seguiti da molti altri specialisti ed esperti italiani e stranieri come Nicolas Nova (LIFT Conference) e Bruno Giussani (scrittore e commentatore, direttore per l’Europa della TED Conference: Technology, Entertainment, Design).

Nella comunità degli sviluppatori c’è attesa per la presentazione di OpenSpime, un protocollo OpenSource che mira ad un ruolo da protagonista nella rivoluzione Internet of Things, realizzato dalla italo-californiana WideTag, inc. e che porterà sul palco alcuni talentuosi makers italiani che hanno lavorato su basi hardware opensource come Arduino e SunSpot.
“Soprattutto in estremo oriente le nuove generazioni nascono ‘browserless’ e ‘mobile’ – dichiara Leandro Agrò (fondatore di Idearium.org e organizzatore della Conferenza) – mentre qui noi ci dividiamo tra Wii, Ambient Orb, Chumby, Nabaztag, Spimes, ed altre diavolerie connesse che non sono computer. Per questo abbiamo voluto dare il messaggio provocatorio: benvenuti a un mondo senza computer”. Matteo Penzo, co-producer della Conferenza ha aggiunto: ”Frontiers ha le sue tradizioni, per noi l’uso del linguaggio video, il mix di speaker esteri e di talenti italiani, la musica dal vivo (curata dal sound designer Korinami) e le dirette internet sono sempre elementi fondanti del nostro format”.