A Palazzo Civico a Torino si è tenuta la prima riunione per l’avvio del Progetto , piano operativo per favorire l’insediamento di nuove imprese produttive nella città di Torino, nell’area metropolitana e nella regione Piemonte. Obiettivo del piano è di attivare nuovi investimenti produttivi sull’area torinese e piemontese per sviluppare il tessuto industriale e avviare iniziative per contrastare il disagio sociale causato dalla crisi, anche alla luce dei recenti eventi internazionali come il referendum del Regno Unito.
All’incontro erano presenti la Sindaca Chiara Appendino, il Presidente della Regione Sergio Chiamparino, il Rettore del Politecnico Marco Gilli, il Rettore dell’Università Gainmaria Ajani, il Presidente della Camera di Commercio Vincenzo Ilotte, il Direttore Generale dell’Unione Industriale Giuseppe Gherzi, il Dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico Stefano Firpo e il Presidente del CEIP Pierpaolo Antonioli.
I rettori delle due Università hanno rimarcato come il Piemonte dal 2008 sia l’unica regione in cui gli studenti universitari sono aumentati e siano allo studio progetti, start-up e risorse per lo sviluppo del territorio per una economia più d’avanguardia.
A conclusione dell’incontro, è stato deciso di sottoscrivere un protocollo d’intesa dove ogni soggetto istituzionale coinvolto, individui ruoli e strumenti per dare piena operatività al progetto. L’avvio del progetto è previsto per l’inizio del nuovo anno.
“Il nostro territorio – ha affermato la sindaca Appendino – vanta la presenza struttturata di competenze ed esperienze, coniugata con una rete universitaria e di ricerca di alto prestigio che costituisce un vantaggio competitivo per chi desideri insediare le proprie attività. E’ necessario attrarre investimenti produttivi a Torino e in Piemonte per sviluppare il tessuto industriale. La nostra città ha un patrimonio immenso: automotive, aerospazio, bio-medical, telecomunicazioni, agroalimentare e puntiamo su elementi di innovazione come la mobilità sostenibile”.
“Torino è una città che è stata colpita duramente dalla crisi – ha sottolineato il rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico – e potrebbe essere considerata un’Area di Crisi non Complessa per riversare investimenti attraverso gli incentivi previsti dalla legge 181, mentre con la legge 808 stiamo già finanziando investimenti per lo sviluppo e l’accrescimento della competitività delle industrie operanti nel settore aerospaziale, inoltre abbiamo a disposizioni strumenti flessibili e veloci per investimenti in ricerca e sviluppo”.