Il Venture Capital tira nonostante la crisi

Via AgoraVox

Nonostante la crisi finanziaria globale, negli Stati Uniti gli investimenti in “venture capital” – denaro destinato a finanziare settori innovativi a rischio ma ad elevato potenziale di sviluppo – sono scesi solo del 4% rispetto al 2007. Ci sono buone ragioni per credere che, una volta passata la fase recessiva più acuta, proprio da qui ripartirà l’economia mondiale: puntando soprattutto sul nuovo. E’ forse l’esito più augurabile della crisi.

Anche la Cina attrae capitali a rischio. Secondo i dati della Venture Source, una sezione di Dow Jones, solo nella prima metà del 2008 ben 47 venture capital si sono stabilite in Cina creando 63 fondi. Queste compagnie hanno portato su suolo cinese capitali per più di 5 miliardi di dollari, registrando uno strepitoso aumento del +85% rispetto allo stesso periodo del 2007, e hanno investito più di 2 miliardi di dollari in 275 nuove imprese, un aumento del 92.07% rispetto al primo semestre 2007.
Ciò che cambia è la destinazione degli investimenti: i settori in cui si investe, in Cina, non sono tutti innovativi.

Forbes ha identificato undici settori che traineranno l’economia mondiale fuori dalla crisi e che attirano già venture capital. Si parla di clima ma non solo. Su che cosa vale la pena puntare, dunque?


Energie rinnovabili
Ci sono fondate aspettative sul fatto che il neopresidente Usa Barack Obama offrirà incentivi fiscali e altri aiuti alle aziende che si focalizzeranno su questo settore. Il capitale sta cominciando ad accorgersene.

Stoccaggio di energia
Si tratta di quei sistemi avanzati che permettono di immagazzinare energia, come batterie di nuova concezione, accumulatori a volano, pile a combustibile, etc. In questo settore, sono fondamentali gli investimenti nelle scienze dei materiali.

Apparecchi e infrastrutture a forte efficienza energetica
Come le forme innovative di illuminazione e dorsali che non disperdono l’energia che le percorre. Insomma, si tratta di far arrivare energia all’utente finale in forma meno dispendiosa.

Trasporti
Nuove auto ibride ed elettriche. Per i primi investimenti, secondo Forbes, è utile puntare alle start-up, perché le grandi case automobilistiche, al di là della crisi del settore, hanno più difficoltà a riconvertirsi e a puntare sulle nuove tecnologie.

“Sequestro” del carbonio
L’acronimo CCS sta per Carbon Capture and Storage e indica il confinamento geologico dell’anidride carbonica. Si tratta di catturare le emissioni e letteralmente seppellirle in qualche sito dove non possano fare danni all’ambiente.

Biocarburanti
Non farsi ingannare dall’attuale calo del prezzo del petrolio, il trend sul medio-lungo periodo è di un aumento proporzionale alla riduzione dei giacimenti. L’etanolo non è il massimo dell’efficienza, ma nuovi carburanti estratti da piante infestanti e rifiuti animali promettono bene.

Video e intrattenimento
Quando c’è crisi, la gente sta a casa. Semplice no? In questo campo si tratta di investire soprattutto nei nuovi sistemi di trasmissione e nei software legati allo sviluppo della tv interattiva.

Strumentazione medica e test genetici
I progressi della genetica hanno reso disponibili test medici che permettono di prevedere le patologie con anni di anticipo. Occorre investire nelle piccole compagnie che effettuano i test dalla A alla Z, perché sono suscettibili di grande sviluppo.

Edilizia ecologica
Il settore immobiliare è in crisi, per rivitalizzarlo gli esperti ritengono vada percorso il nuovo trend “verde”. Cosa significa? Investimenti nei nuovi materiali da costruzione, che assorbono Co2 e sono rispettosi dell’ambiente.

Cloud computing e software
Invece dei sistemi centralizzati che utilizzano un solo server, si stanno diffondendo servizi che utilizzano reti di computer e software specifici “on demand” per gli utilizzatori. Un utente non gestisce direttamente il sistema, ma compra un determinato servizio per un certo periodo nella “nuvola” (la rete), risparmiando parecchio in capitale fisso e costi gestionali.
Un esempio di investimento possibile è quello nei software che permettono l’archiviazione dei dati proprio nella “nuvola”.

Archiviazione dati
Con la crescita geometrica del numero di dati disponibili online, sono necessari sistemi migliori per setacciarli ed estrarli. Un modello di business molto potente è quello delle compagnie che offrono ai clienti sistemi di accesso a questa massa di dati in tempo reale