Nasce www.mynutes.org

1 anno, 365 giorni, 525.600 minuti, che si ripeteranno in eterno, per raccontare sogni, ricordi e avvenimenti nei 24 fusi orari in un progetto di partecipazione collettiva basato sul tempo e lo spazio.
E’ nato Myminutes.org, il primo calendario emozionale collettivo che raccoglie i minuti più belli, un portale nel quale è possibile associare ai momenti più significativi della propria vita i minuti dell’anno solare assoluto.

myminutes logoL’utente che accede al sito ha la possibilità di entrare in possesso di uno o più minuti e di avere a disposizione la home page tutta per se ogni anno nei minuti selezionati, dove pubblicare ciò che desidera: foto, video, filmati audio a cui collegare titoli, testi, dediche, poesie, racconti, link al suo sito o blog. I minuti saranno di proprietà esclusiva del primo utente che li acquisterà, nessun altro li potrà più acquisire.

Il “minuter”, ovvero il possessore di minuti, può, quindi, impiegare il suo tempo in molteplici modi: per fare un regalo speciale, per ricordare e comunicare gli episodi più significativi della sua vita, la data del suo compleanno, del suo primo bacio, del suo matrimonio, dei suoi anniversari, fissando le sue emozioni attraverso un’immagine o un filmato per l’eternità.

I minuti possono essere indicizzati o ricercati attraverso parole chiave e se il minuto diventerà popolare comparirà direttamente sulla home page nella top list dei più votati o dei più commentati.

E’ possibile comprare minuti per se oppure regalarli ai propri amati, fino ad esaurimento dei 525.600 disponibili, pari ad un anno solare assoluto; in seguito si potranno richiedere solo a chi già li possiede e che ha dichiarato la sua disponibilità a cederli.

Dopo aver acquistato il suo “spazio-tempo” l’utente riceve via e-mail un vero e proprio “documento d’acquisto”, che costituisce il certificato di proprietà, la prova tangibile del possesso di un minuto di home page su MyMinutes.org che può essere stampato per diventare traccia tangibile, da conservare o regalare.

All’interno della community è possibile muoversi in piena libertà, condividere le proprie emozioni o pensieri personali con gli altri, ad eccezione di tutto ciò che è considerato deplorevole e/o di pessimo gusto. Il ricavato della vendita dei minuti, (un minuto = un euro più spese), sarà utilizzato per lanciare e realizzare nuovi progetti web innovativi. L’acquirente dei minuti, che contribuirà a realizzare questi obiettivi, sarà tenuto al corrente di ogni iniziativa attuata attraverso una newsletter inviata presso la propria casella di posta (se richiesto al momento della registrazione ) e tramite il blog sul sito.

L'ideatore di Myminutes è Daniele Alberti, ventottenne, amante della libertà di espressione e della creatività sotto qualsiasi forma. Laureato in disegno industriale al Politecnico di Torino, è diventato famoso nel mondo del web per essere stato uno dei fondatori e il Direttore Marketing di Bakeca.it, www.bakeca.it, sito internet di annunci gratuiti, con più di 1.800.000 di visitatori unici al mese, divenuto ora il primo portale di annunci in Italia.

www.mynutes.org
 

Torino Wireless: Progetto PMI

Per dare la possibilità alle Piccole e Medie Imprese piemontesi operanti nell’ICT di accedere ad attività di ricerca e innovazione, la Fondazione ha avviato uno specifico programma, denominato Progetto PMI.

Iniziative in corso: Bando Galileo di Torino Wireless.

Schema accesso al ProgettoIl progetto PMI prevede una fase iniziale di acquisizione di informazioni sul contesto delle PMI (database di circa mille PMI): attraverso la compilazione del questionario ICT Piemonte e successivi approfondimenti tramite interviste con i responsabili aziendali, viene creato un dossier elettronico con il posizionamento tecnologico di ciascuna azienda.

Segue una fase di valutazione dal punto di vista tecnologico e delle potenzialità di business che può portare, in caso di esito positivo, alla definizione di uno o più interventi di supporto alle PMI con maggiore contenuto tecnologico e alto potenziale di crescita.

Per saperne di più 

BlueVertise: Bluetooth marketing

BlueVertise è una suite completa di prodotti e servizi per il Bluetooth Marketing (Digital Proximity Marketing), studiata per realizzare campagne pubblicitarie e informative.
Il principio di funzionamento alla base di tutta la suite è semplice e immediato: i dispositivi Bluetooth che verranno trovati nel raggio d’azione riceveranno, se lo accettano, il messaggio che BlueVertise offre loro.

Per maggiori informazioni 

Think up: Ict piemontese all'estero

Chiudono a fine mese le iscrizioni al nuovo progetto triennale: Think up ­ Advanced Ict solutions from Torino Piemonte.
L’iniziativa è promossa dalla Camera di commercio di Torino in ambito docup a regia regionale e viene gestita con partner tecnici di grande esperienza: la Fondazione Torino Wireless, il CSI – Piemonte e il Centro Estero per l’Internazionalizzazione.

Per aderire le imprese piemontesi dell’Ict sono invitate a compilare il questionario online, su www.ict.to.camcom.it . Sarà selezionato un gruppo di massimo 100 aziende alle quali sarà dedicato un piano di attività volto al loro sviluppo su scala internazionale.

. Il progetto inoltre è fortemente voluto dalle associazioni di categoria del territorio, in particolare dall’Unione Industriale di Torino.

Think up si articolerà in due livelli: il primo prevede, per tutte le imprese che si registreranno al database, attività informative, formative e promozionali. Il secondo livello vedrà le aziende selezionate, coinvolte in attività consulenziali personalizzate che le accompagneranno nelle ricerche
di opportunità di business all’estero.
Alessandro Barberis, presidente della Camera di commercio di Torino, spiega le priorità del progetto: “insieme ai partner tecnici abbiamo individuato due obiettivi principali: valorizzare sui principali mercati internazionali l’immagine del distretto Ict piemontese con le sue peculiarità e i suoi
punti di forza e allo stesso tempo assistere e accompagnare un gruppo di non più di 100 aziende “eccellenti”, nelle azioni di marketing verso nuovi committenti stranieri pubblici e privati, attraverso un team di esperti di settore italiani e stranieri”.

Alle imprese che aderiranno il progetto richiede un grande impegno, una forte motivazione per proporsi su nuovi mercati in un contesto altamente competitivo, il coinvolgimento diretto del management aziendale e la disponibilità a fornire dettagliate informazioni per valutare potenzialità e
opportunità.

La compilazione del questionario online permetterà di vagliare le caratteristiche delle aziende partecipanti e le loro aspettative. Attraverso l’iscrizione le imprese aderiscono automaticamente al primo livello del progetto e si possono candidare al secondo. In questo Think up segue le orme
di From Concept to Car, dove è stato sperimentato con successo il sistema della selezione.

L’Ict è candidato a divenire uno dei principali motori di sviluppo dell’ economia locale, grazie anche al reticolo di centri di eccellenza che operano sul territorio. Sotto la spinta delle tendenze del mercato, in cui comincia a pesare la presenza di concorrenti spesso emanazione di grandi gruppi, il settore Ict piemontese ricerca una nuova identità. In questo scenario, le imprese che aderiranno a in Think up troveranno la password per entrare in una rete aperta di opportunità.

Destinatari del progetto:
Società che operano nel settore dell’Information & Communication Technology
Società che abbiamo almeno una sede primaria o secondaria sul territorio piemontese
Società interessate a sviluppare il proprio business all’estero

Obiettivi:
Sviluppare la conoscenza di Industry e Market in cui le aziende operano al fine di poter valutare al meglio le opportunità di business
Incrementare le conoscenze sui temi di internazionalizzazione del business
Aumentare le opportunità commerciali delle imprese ICT piemontesi sui mercati esteri
Favorire l’apertura di nuovi canali commerciali in paesi strategici
Supportare lo sviluppo di nuove strategie di cooperazione fra le aziende

Contatti:
[email protected]
www.ict.to.camcom.it

La fabbrica di brevetti rischia lo spezzatino

Da Lastampa.it

Fra le eccellenze del gruppo Telecom c’è uno dei più avanzati centri mondiali di competenze e di potenziale d’innovazione nel campo delle telecomunicazioni: si chiama Telecom Italia Lab (l’ex-Cselt) e conta su che 6300 tecnici, di cui 1400 a Torino impegnati nell’innovazione vera e propria e gli altri distribuiti fra Roma e Rozzano (Milano), sedi dedicate allo sviluppo dell’«ingegnerizzazione» dei prodotti. Il TiLab ha un budget di 3,2 miliardi di euro e nel solo 2006 ha depositato 63 nuovi brevetti. In questi giorni viene indicato come uno dei gioielli che l’Italia rischierebbe di perdere qualora il gruppo Telecom finisse in mani straniere: un patrimonio di competenze «sequestrato» o trasferito all’estero dai futuri, nuovi padroni di Telecom, siano essi americani o messicani. Ipotesi ultra-pessimistica, improbabile ma non del tutto peregrina.

Continua la lettura

Cervelli italiani nel mondo: unitevi!

Via Lastampa.it

Siamo pragmatici ma con princìpi. Non che il problema della fuga dei cervelli non sia importante. Ma l’incontro che abbiamo organizzato per il 13 e 14 aprile a Washington, fra oltre 120 professori italiani che insegnano scienze umane in Nordamerica, punta semplicemente a fare i conti con un dato di fatto. Sono 244, negli USA e in Canada, i nostri colleghi umanisti con tenures, che insegnano cioè stabilmente. In un mondo in cui entriamo comunque tutti in rete, vogliamo cooptarli, coinvolgerli, non farli sentire esuli, reinserirli di fatto in un circuito. Creare una rete permanente dell’irradiamento culturale italiano nelle scienze umane e sociali. Offrire un servizio, e nello stesso tempo sottolineare il peso della nostra presenza nell’organizzazione scientifica e accademica di alcuni dei paesi più avanzati del mondo».

A parlare è Aldo Schiavone, direttore del SUM, l’Istituto Italiane di Scienze Umane. Un network che sotto questa sigla comprende non solo l’Istituto di Studi Umanistici dell’Università di Firenze, la Scuola Superiore di Studi Umanistici dell’Università Bologna e quelle omonime delle Università di Siena e Roma La Sapienza, ma anche la Scuola di Formazione nelle Scienze Umane e Sociali dell’Università di Napoli e la Scuola Europea di Studi Avanzati, in cui sono a loro volta riuniti tre altri storici istituti napoletani, l’Orientale, il “Suor Orsola Benincasa” e l’Istituto di Studi Filosofici.

Questa rete di «scuole di eccellenza» creata da Schiavone — affiancato, a Bologna, da Umberto Eco, oltre che da cattedratici di lungo corso tra cui Mario Citroni, Franco Cardini, Maurizio Bettini, Omar Calabrese, Andrea Giardina, Ernesto Galli della Loggia — è stata oggi trasformata dal Ministero dell’Università in un unico “Istituto di alta formazione dottorale” con ordinamento speciale, inserito a tutti gli effetti nel sistema universitario pubblico. E tuttavia sostenuto anche da sponsor privati: «È stato il nostro principio di autoregolamentazione etica – spiega Schiavone – a farci sostenere anche da risorse private, e non solo da quelle pubbliche, specie per iniziative come questa di Washington: non un euro dei contribuenti è stato speso per l’incontro, che è interamente pagato dalle risorse private della Fondazione SUM».

Continua la lettura

Maghi digitali sotto la Mole

Luca Castelli su Lastampa.it

Benvenuti nella «Torino Valley», trampolino di lancio per la sfida a YouTube di Arturo Artom e straordinaria culla di idee e innovazioni tecnologiche di respiro internazionale.

Qui ha avuto i natali Leonardo Chiariglione, l’ingegnere partito da Almese, bassa Val di Susa, e finito sulle pagine di «Time» nell’elenco dei 50 uomini più influenti in campo tecnologico. E’ stato lui a fondare l’Mpeg Group, un collettivo di scienziati a cui si devono le attuali potenzialità multimediali di Internet (i video Mpeg, i brani Mp3).

Nel 1999 Adriano Marconetto, Gianluca Dettori e Franco Gonella ebbero invece la bella pensata di aprire un negozio musicale con sede in via Principi D’Acaja. Si chiamava Vitaminic ed era il primo a cercare di vendere canzoni tramite Internet in tutta Europa. Quattro anni dopo, con un’idea simile e il contributo delle case discografiche, Steve Jobs lanciò iTunes e conquistò il mondo della musica online.

Internet si nutre di intuizioni. Come quella che un paio d’anni fa spinse Carlo Infante e Maurizio Cilli a ideare Glocalmap.to, piattaforma online basata su mappe fotografiche della città alle quali si potevano allegare foto, video, immagini. Pochi mesi dopo la geolocalizzazione e le cartine su Internet avrebbero trovato un successo globale grazie alle Google Maps.

In un’epoca in cui il volto più dinamico di Internet si riflette nel social networking, nella creazione di comunità virtuali, nella condivisione di dati e informazioni, Torino si conferma puntualmente uno dei centri nevralgici nazionali della nuova società digitale. Nel bene e nel male. Nei locali di Hiroshima Mon Amour lo scorso 2 dicembre è stato ospitato uno dei primi BarCamp italiani, evento autogestito nato in California nel quale blogger, appassionati e semplici curiosi presentano conferenze e workshop dedicati alle nuove tecnologie. E’ invece grazie all’Università di Torino se sono approdate in Italia le Creative Commons, licenze di copyright alternativo molto diffuse su Internet, adattate al nostro ordinamento dal Dipartimento di Scienze Giuridiche sotto la guida del prof. Marco Ricolfi.

All’ombra della Mole hanno trovato origine anche due dei casi di «cronaca Web» più discussi di recente: il video su YouTube del ragazzo down picchiato dai compagni di scuola e la sentenza di Cassazione a favore dei due studenti del Politecnico responsabili della condivisione di musica e film protetti dal diritto d’autore. Gioventù ribelle? Non solo. Complice il potenziamento delle infrastrutture, nelle aule delle università cittadine continuano a nascere idee innovative, a volte talmente valide da sedurre i big dell’industria informatica mondiale. Ne sanno qualcosa i quattro ragazzi responsabili di «Hello World», progetto premiato la scorsa estate in India da Microsoft come miglior idea innovativa del 2006. Un sogno nato nel cuore di Torino. Anzi, della Torino Valley.

Concorso fotografico Bioclick

“Bioclick: il tuo obiettivo sulla scienza” è il primo concorso fotografico sulle Scienze della vita promosso dall’Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani (ANBI) sez. Piemonte in collaborazione con il Coordinamento Nazionale Studenti in Biotecnologie (CNSB), il Life Learning Center di Torino, la Fondazione per le Biotecnologie, il Molecular Biotechnology Center di Torino e il corso di Laurea in Biotecnologie dell’Università di Torino.

Al concorso aderiscono come Media Partner la rivista Focus e il portale TorinoScienza.

La partecipazione è libera e gratuita.

Il termine di consegna delle foto è il 28 aprile.

Il concorso comprende quattro categorie:

Scienziati all’opera: come l’uomo scopre il mondo che lo circonda, in laboratorio o nella vita quotidiana.

Naturalmente strano: ciò che di strano e inusuale è capace di creare a volte la Natura.

Micro ma Macro: tutto ciò cheè intorno a noi ci ricorda il mondo microscopico.

Fotografie scientifiche: foto scattate in laboratorio che presentano suggestioni artistiche, come preparati su vetrino, immunofluorescienze, cellule in divisione etc.

Per tutte le informazioni

Open Source for Competition

floss.gifNell’ambito di Quality for competition 2007, in programma dal 14 al 15 Marzo 2007 al Centro Congressi Lingotto di Torino, le aziende di floss.piemonte.it organizzano il Seminario “Open Source for Competition” presso la Sala Atene dalle 12,00 alle 13,00

Il software Open Source si è ormai affermato come standard di fatto, fondato sulla collaborazione di migliaia di sviluppatori in tutto il mondo. Torino si propone come nuova capitale del software libero dedicato all’industria italiana.

Il programma del seminario prevede:

  • La presentazione dell’iniziativa floss.piemonte.it: un network di aziende innovative per fornire soluzioni eccellenti al mercato – Ing. Manuela Martini, e-Mentor srl
  • Il modello dell’Open Source nell’area torinese: come un modello aperto di produzione, distribuzione e utilizzo di conoscenza tecnologica può generare nuove opportunità di business – Dott. Lorenzo Benussi, Dipartimento di Economia dell’Università di Torino
  • L’Open Source come strumento innovativo e di competizione per aziende e Pubblico Amministrazione: lo stato dell’arte in Italia e nel mondo – Prof. Raffaele Meo, Dipartimento di Informatica e Automatica Politecnico di Torino

La partecipazione all’evento è gratuita. Per motivi organizzativi, è necessario iscriversi al Seminario.