Il tributo che archiworld.tv intende portare al Congresso mondiale degli architetti UIA, in programma a Torino dal 29 giugno al 4 luglio, è un affresco della satira che ha colpito da sempre il ruolo dell’architetto e del designer.
All’innocenza e alla scurrilità di molti filmati presenti su Youtube, realizzati da studenti che intendono così criticare il sistema universitario e i loro docenti, abbiamo preferito l’ironia pungente dei professionisti dello spettacolo. Gli estratti che presentiamo colpiscono archistar e loro cloni con sagacia e qualche cattiveria. L’autoironia sembra appartenere a pochi fra i protagonisti. Ne viene fuori una categoria coerente con quella descritta dai media nazionali: conservatrice e allo stesso tempo autodistruttiva.
Capostipite della categoria surreale è certamente il dissacrante “The Architect Sketch” dei Monty Python, datato 1970. “This is a 12-story block combining classical neo-Georgian features with the efficiency of modern techniques. The tenants arrive here and are carried along the corridor on a conveyor belt in extreme comfort, past murals depicting Mediterranean scenes, towards the rotating knives”. Le lame rotanti sono imprescindibili per il progetto dell’architetto: garantiscono ai costruttori un perenne ricambio di inquilini.
La palma dell’autoironia va ex-aequo a Gehry e a Starck. Il primo con la sua partecipazione in disegno e voce a una puntata dei Simpsons (stagione 16, episodio 14). Marge convince Springfield a fare una concert hall, progettata da Frank Gehry. Dopo aver accartocciato la lettera inviatagli da Marge, l’architetto la getta per strada, poi per caso si volta e si rende conto del capolavoro che ha creato, modestamente… Poco dopo l’inaugurazione dell’auditorium, i conti vanno in rosso e l’edificio viene abbandonato. Il signor Burns lo acquista e lo trasforma in una prigione. Che sia una “sottile” quanto ormai scontata metafora dell’architettura bella ma economicamente insostenibile? Starck invece suscita l’ilarità della platea con il suo franco-inglese nella performance del 2007 ai TED Talks dove dichiara che la professione del designer è inutile.