Torino puo’ farcela

Torino puo’ farcela ad essere un posto che attrae invece di cacciare molti giovani capaci.

Torino puo’ farcela a divenire un luogo dove non c’e` troppa gente che guadagna salari bassi, perche’ la produttivita’ e’ bassa.

Torino puo’ farcela a divenire un posto dove c’e’ vera ed equa concorrenza e competizione, con la dovuta protezione dei piu’ deboli.

Torino puo’ farcela a divenire un posto dove davvero vengono date alle persone le opportunita` che si meritano, indipendentemente dal fatto che i loro genitori siano qualcuno o nessuno.

Torino puo’ farcela a dare meno importanza a settori decotti e ad aprirsi ai settori in crescita.

Torino puo’ farcela a divenire un posto dove i bambini nascono e crescono davvero e non solo nelle pubblicita’.

Torino puo’ farcela a  far si’ che l’immigrazione non sia una bomba ad orologeria, ma uno strumento di crescita.

Torino puo’ farcela ad avere un’aria che non sia fuori legge e causa di morte per troppe persone.

Torino puo’ farcela a rinunciare all’ assurda religione del parcheggio, iniziando a capire che affidare la circolazione urbana  principalmente all’ auto e` tipico delle metropoli del terzo mondo.

Torino puo’ farcela ad essere una destinazione turistica di prim’ordine dove anche ad agosto i baristi, i tassisti, gli albergatori  e le guide turistiche possano lavorare a pieno regime.

Torino puo’ farcela ad attirare non solo quelli che non hanno un altro posto in cui andare e sono disperati, ma anche quelli che possono scegliere tra molti posti diversi.

Torino puo’ farcela a diventare un posto dove si faccia piu’ sport e se ne parli di meno.

Torino puo’ farcela ad essere un luogo dove si produce ricerca avanzata come ai tempi di Lagrange e di Avogadro.

Torino puo’ farcela a diventare un posto dove tutti desiderano farsi curare.

Torino puo’ farcela ad essere un posto dove le case sono costruite con le tecnologie del terzo millennio e non con quelle di terz’ordine.

Torino puo’ farcela a contribuire ad un’Italia  dove la pubblica amministrazione e` una ricchezza e non un problema.

Torino puo’ farcela a divenire un posto che fa trend.

Torino puo’ farcela a contribuire ad un Europa pacifica ed in grado di difendere se’ ed i propri alleati.

Torino puo’ farcela` a divenire un esempio positivo da seguire in Italia ed all’estero.

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.