Le risorse
disponibili per organizzare i trasporti in un`area urbana come quella di Torino
sono molto limitate. E` quindi indispensabile avere le idee chiare
su cio` che si vuole fare, concentrando
su di esso gli sforzi.
Finora abbiamo
visto l`utilizzo di risorse per la costruzione di parte di una linea di
metropolitana, di parte del passante ferroviario, di alcuni sottopassi
automobilistici e di molti parcheggi. Questo sembra indicare che gli obiettivi
siano due: migliorare il trasporto
pubblico e favorire la circolazione automobilistica. Ma questo non e` tutto. Sono ormai molti anni che
moltissimi giorni all`anno a Torino le auto viaggiano in regime di targhe
alterne o non viaggiano affatto. Questo in parte e` la conseguenza della specificita`
geografica di Torino, dove, a differenza di Londra o Parigi, raramente c`e` un
po` di vento che porti ad altri i gas di scarico dei locali. A Torino cio` che si
scarica resta sul posto abbastanza a lungo. Le targhe alterne ed i blocchi del
traffico sono anche conseguenza di normative europee che tutelano la nostra
salute.
La domanda di
mobilita` automobilistica e` certamente limitata da molti fattori, quali la
difficolta` o il costo a trovare parcheggio e la presenza di traffico. Di fatto
noi osserviamo solo la domanda di traffico espressa, quella dichiarata da
coloro che, incuranti delle difficolta` di parcheggio e delle molestie del
traffico, decidono comunque di condurre l`auto. Dobbiamo pero’ tenere in conto
anche la presenza di una domanda latente, quella di tutti coloro che prendono
un mezzo pubblico o in genere non usano l`auto, ma che sarebbero al volante, se si offrisse loro
piu` parcheggi e piu’ strade. In pratica l`offerta di parcheggi,
di strade, sovrappassi e sottopassi e` in grado di stimolare la domanda effettiva di utilizzo dell`auto. Destino
pero` vuole che un`aumentata domanda di circolazione automobilistica si scontri
con i limiti ambientali e le direttive UE. Quindi targhe alterne e giornate del
pedone. Tutto cio` e` abbastanza contraddittorio. Allo stesso tempo si vuole facilitare e
stimolare l`uso dell`auto e poi lo si proibisce. L`introduzione di misure che sono le une in
conflitto con le altre si tramuta in uno
spreco di risorse ed in una riduzione dell`utilita` collettiva.
Maggiore realismo
condurrebbe a scegliere un solo obiettivo e a riporre su di esso le poche
risorse disponibili. Tenuto conto
dell`oggettiva difficolta` di abrogare le norme UE, forse bisognerebbe ammettere che spendere le
poche risorse disponibili per costruire sottopassi e parcheggi nel centro della citta`e` un lusso che non possiamo
permetterci.