L’idea di porre una forza di interposizione europea in Libano e` ambivalente.
E` certamente apprezzabile se permette di trovare una via
d’uscita all’attuale situazione da incubo dove il rapimento di due
soldati ha portato alla semi-distruzione del Libano, successive
rappresaglie con missili su citta` israeliane, troppi morti.
Andare in Libano e’ un grosso rischio, se
a) non sara` possibile far percepire da tutte le parti in causa la nostra forza come qualcosa di davvero autonomo.
b) se non saremo in grado di avere una forza superiore a quella delle parti in causa.
Se in Libano saremo o saremo percepiti dall’una o dall’altra parte
come un surrogato di una delle due parti in causa, allora diverremo (i
nostri soldati diverranno) prima dei pupazzi e poi carne da macello.
Potranno facilmente divenire oggetto del tiro incrociato delle due
parti e di attentati.
Al tutto si aggiunga che un arbitro ha senso
quando e` davvero in grado di fermare il pallone in gioco e dare dei
cartellini rossi, non quando si prende delle pallonate in faccia dalle
due squadre.
I governi europei sono spesso divisi, anche quando i popoli europei la pensano nello stesso modo. L’Europa non
possiede una forza armata unica e rispettata. Le forze armate sono
fondamentalmente una destinazione di tagli di bilancio da parte di
quasi tutti i governi europei.
Il lavoro dei militari e disprezzato
da molti, anche perche’ spesso i politici hanno assegnato ai militari
delle missioni ingiuste o impossibili. In questo modo i militari sono
divenuti gli obiettivi di critiche che avremmo dovuto rivolgere ai
politici che li comandavano.
C’e` seriamente da chiedersi, se prima di impegnarci in decine di
missioni in giro per il mondo non sarebbe il caso di pensare ad avere
un esercito davvero in grado di provvedere alla difesa dell’Europa.