Parliamo di sovranita` monetaria.

Prima di dire se la desideriamo o meno, se ci piace o non ci piace forse e` il caso di vedere cosa essa implichi.

Per lo piu’ si tralascia di dire che normalmente uno stato con piena sovranita` monetaria, la ha solo a condizione di avere anche sovranita` militare, di avere una certa rilevanza militare o avere l’avallo del paese militarmente egemone. Spesso chi piu’ parla e sostiene la sovranita` monetaria si oppone alle spese militari ed alle alleanze militari.

Molti paesi del mondo hanno una loro moneta, ma questa di fatto non e` che un pro forma; di fatto   la moneta di quei paesi e` di fatto ancorata al dollaro, all’euro (un tempo il marco tedesco o il franco francese), la sterlina, lo yen o il rublo. Il caso piu’ eclatante e` quello della corona danese, autonoma pro-forma, ma di fatto parte dell’euro-zona con una modestissima banda di oscillazione e nessuna rappresentanza nel consiglio BCE.

Il Regno Unito, ha una sua moneta, cosi’ come l’Australia ed il Canada. Se uno considera questa cartina   si puo’ facilmente rendere conto di cosa garantisca loro detta sovranita`: il pressoche` totale allineamento di questi paesi con le scelte politiche internazionali degli USA, espresse dai voti all’ONU da parte di quei paesi.  Chi vuole la sovranita` monetaria italiana e` disposto ad accettare cio’?

 

Paese Spesa militare (USD) 2009
Stati Uniti d’America 663.255.000.000
Unione Europea 321.031.600.000
Cina 98.800.000.000
Regno Unito 69.271.000.000
Francia 67.316.000.000
Russia 61.000.000.000
Germania 48.022.000.000
Giappone 46.859.000.000
Italia 44.427.000.000
India 36.600.000.000
Corea del Sud 27.130.000.000
Brasile 27.124.000.000
Canada 20.564.000.000

 

I dati sulla spesa militare ci dicono gia` parecchio: tutti i paesi con sovranita` monetaria appartengono alla categoria di coloro che spendono tanto in armi.

Infine si deve considerare il grado di affinita` tra il paese in questione ed i grandi gruppi multinazionali finanziari ed industriali. E` pensabile che quanto piu’ un paese fara` politiche gradite ai grandi gruppi multinazionali quanto piu’ essi sceglieranno di stabilirsi in quel paese, investire in esso e si renderanno disponibili a sostenerne la valuta.

Si pensi al caso di nuovo del Regno Unito o a quello della Svizzera ed al loro  stretto legame con tantissimi gruppi multinazionali che in molti casi han messo la loro sede in quei paesi.

Morale: e` piu’ facile avere e difendere una moneta autonoma se si fanno politiche molto gradite dai grandi gruppi multinazionali.

 

Conclusione: nel mondo si osserva che hanno una moneta sovrana paesi con almeno una di queste caratteristiche:

  • hanno grandi spese militari;
  • sono molto fedeli alla potenza militare principale;
  • sono molto simpatetici con gli interessi dei piu’ grandi gruppi multinazionali.

Il Regno Unito e` l’esempio da manuale perche’ ha tutte e tre queste caratteristiche.

Ma l’Italia in passato ha avuto qualche forma di sovranita` monetaria, non e` vero? Se vogliamo considerare solo l’Italia repubblicana non va dimenticato essa era parte del sistema di cambi fissi di Bretton Woods e le svalutazioni quando avvenivano erano effettuate con il consenso degli USA, di cui l’Italia era alleato fedelissimo e dai quali era occupato militarmente. Cio’ e` poi rimasto vero anche nei tempi del Sistema monetario Europeo. L’Italia ha si potuto svalutare ma sempre con il consenso della potenza egemone.

Cosa significa cio’ per noi oggi? Se si vuole pensare a poter svalutare la valuta italiana, con il dissenso tedesco, bisognera` cercare di farlo con il consenso americano e rendendosi disponibili a spendere di piu’ in spese militari.

L’alternativa e  forse il caso peggiore sarebbe farlo mettendosi sotto la tutela dei grandi gruppi multinazionali finanziari, quelli che hanno grandemente contribuito alla crisi economica che ci ha portato in ginocchio. Essi chiederebbero in cambio di permettere loro di continuare ad agire indisturbati privatizzando gli attivi e socializzando i passivi.

Vi e` infine da considerare il caso’ di una misura temporanea. Non riuscendo in nessun modo ad ottenere una Banca Centrale Europea impegnata sostenere la nostra crescita ed acquirente di cospicue dosi di titoli italiani direttamente dal nostro Tesoro, ne` un aggiustamento del cambio dell’Italia con la Germania, si esce temporaneamente dall’euro, dicendo chiaramente che si e` disposti a rientrarvi con condizioni un po’ diverse. In questo caso dovrebbe essere chiaro a tutti che l’obiettivo non sarebbe la sovranita`, ma un Europa che funzioni meglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.