Parlando di Scotland Yard

Per noi italiani Scotland Yard e` un mito, forse perche’ l’abbiamo vista in tanti film.
E` pero’ il caso di distinguere tra la realta` cinematografica e quella vissuta in Inghilterra.

Un paio di mesi fa Scotland Yard ha annunciato una maxi operazione attorno a due case di Forrest Gate nell’est di Londra, dove dovevano risiedere due terroristi pericolosissimi. Quartiere bloccato. Centinaia di uomini coinvolti. Uno dei presunti terroristi ferito con un colpo d’arma da fuoco.
Si e` poi visto che si erano sbagliati.
Uno dei due presunti terroristi era perfino stato ammesso in polizia ed aspettava di iniziare a lavorare. Tutti e due erano innocenti.

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Tutti ricordiamo la triste morte di Jean Charle De Menezes, il brasiliano colpevole, come tanti immigrati da paesi caldi, di non avere caldo nel luglio inglese e portare un giubbetto di jeans. Il giubbetto venne preso per un nascondiglio per esplosivo.

Fu’ abbattuto come un vitello al mattatoio con 7 colpi alla testa, sparati a bruciapelo. Scotland Yard s’e` poi scusata con la famiglia per lo spiacevole errore. Forse proprio perche’ in Inghilterra non esiste una procura autonoma dal governo, la pubblica accusa ha poi pienamente scagionato tutti quelli che hanno pianificato ed eseguito questa operazione. La Polizia dovra` poi rispondere del rispetto delle norme anti-infortunistiche; come quando qualcuno cade su di una macchia d’olio.

Uno dei piu’ alti funzionari della polizia ha recentemente notato che da quando dopo l’11/09/2001 furono adottate leggi speciali  grazie ad esse Scotland Yard ha arrestato 701 persone,  ma solo 17 di loro furono poi trovate colpevoli di qualche reato; solo in 3 dei 17 casi si trattava di reati connessi con il terrorismo islamico.

Con cio’ non si dica che Scotland Yard e` troppo severa: quando alcune moschee inglesi  segnalarono anni fa l’estremismo di alcuni membri di quella banda dei quattro che poi mise le bombe sulla metropolitana, Scotland Yard decise di lasciar perdere e di non investigare quei quattro bravi ragazzi.

Oggi ci hanno annunziato che hanno sventato l’attentato del secolo.  La Polizia ha 28 giorni, tanto dura il fermo di polizia nel Regno Unito, per portare davanti ad un giudice le prove per  giustificare questi arresti. Ci vorra` quindi qualche settimana per capire se  questa volta hanno colto nel segno o si sono sbagliati.

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.