Teniamo conto delle preferenze dei dipendenti pubblici

I dipendenti pubblici forniscono in
continuazione delle informazioni preziose alle pubbliche
amministrazioni e le pubbliche amministrazioni spesso le ignorano. Mi riferisco
in particolare alle domande di trasferimento.
Il fatto che le domande per prestare
servizio alla procura di Gela
o di Palmi spesso fossero meno dei posti disponibili, mentre quelle per posti
di pari livello a Roma fossero piu` dei posti disponibili deve significare
qualcosa.
 Il fatto che molti insegnanti chiedano di
insegnare in una certa scuola e nessuno voglia insegnare in quell’altra vuole
pure dire qualcosa.
Il fatto che ci siano tantissime domande di trasferimento al sud da parte di
poliziotti e dipendenti di varie amministrazioni significa pure qualcosa.

 Cosa?

Significa che coloro che davvero se ne
intendono, coloro che devono svolgere il compito sanno che non e` lo stesso
prestare servizio in un posto piuttosto che nell`altro; che le condizioni
ambientali contano; che va premiato chi accetta di lavorare in una regione dove
relativamente poca gente vuol fare un certo tipo di lavoro, che non tutte le
scuole sono uguali, che la lontananza da e vicinanza a  casa contano, che 1000 euro non hanno lo
stesso valore in tutte le parti d’Italia.
Lo stato e le amministrazioni pubbliche
ignorano questi messaggi e cosi’ abbiamo servizi a macchia di leopardo. Perche`
a Roma gli organici dei magistrati devono venire coperti e a Gela no? I cittadini di Gela sono meno cittadini italiani di quelli di
Roma?
Perche` le carceri del  nord devono avere
un personale che ruota frequentemente, mentre quelle

del  sud possono avere un personale piu`
stabile?

Perche` in certe scuole di periferia gli
studenti non hanno diritto ad insegnanti stabili?
Si dovrebbe cambiare. Se un posto e` richiesto da molti soggetti
che hanno I titoli per ricoprirlo, il suo salario dovrebbe scendere.
Se un posto e` frequentemente scoperto, il
salario di chi prende quella posizione deve essere piu’ alto di quello di colleghi
equivalenti con pari competenza ed esperienza, occupati altrove.
Ogni volta  che un posto resta scoperto, il
salario relativo deve crescere.
Ogni volta che ci sono nuove domande per
ricoprire un posto che oggi e` gia` occupato, il salario deve scendere.
 In questo modo avremo sia lavoratori che
consumatori piu’ contenti.

Mercato Unico Europeo: si’ sempre

Grazie al mercato unico europeo la societa`elettrica spagnola Endesa ha potuto acquisire in Italia una posizione importante.
Grazie al mercato unico europeo i tentativi illeciti di impedire a stranieri di acquistare banche italiane sono stati giustamente condannati. In particolare ricordiamo vari interventi di autorita` spagnole in difesa del mercato unico europeo, quando il Banco de Bilbao stava cercando di comperare la BNL.
Ora i tedeschi di EON stanno cercando  di comprare la societa` spagnola Endesa e la musica e` molto cambiata.
Il governo spagnolo parla della necessita` di difendere gli interessi nazionali strategici della Spagna.

La difesa di interessi nazionali ai tempi dell`arrivo di Endesa o del Banco di Bilbao in Italia non sembrava una priorita` delle autorita` spagnole.

Per fortuna che esiste una Commissione Europea che del mercato unico e` tifosa sempre, sia quando i compratori sono di una certa nazione  sia quando non lo sono. E` da essa che ci aspettiamo un intervento deciso a tutela del mercato e della possibilita` (non necessita`, ben inteso !) che EON comperi Endesa.

GR

P.S.
Il governo spagnolo non si sta comportando peggio di tanti altri governi europei; l`istinto dei governi nazionali ad impedire la presenza di operatori significativi stranieri nel loro mercato nazionale e` un male diffuso; il fatto che sia diffuso non lo rende una virtu’.

Dicono di noi: Scuola Tommaseo, notti bianche, pompieri, ecc.

Ottima iniziativa della scuola Tommaseo
che, a
quanto dice il californiano Times Herald,
ha
stabilito un contatto con una scuola di
Vallejo in

California.
Si
scambiano e-mail e fanno conoscenza,
parlando delle olimpiadi.

La notte bianca ha avuto ampia eco da a Los
Angeles alla Cina. Ha fatto abbastanza
colpo.
Ilcorrispondente americano si aspettava
un`allegria piu’ bagnata dall’alcol cosi`
come il
corrispondente del

Financial Times si aspettava piu’ sventolio di bandiere.

Bisogna accettare che su certe cose siamo
diversi e nel caso dell’alcol e` un
vantaggio.

Il corrispondente  del
Tampa Tribune ( Florida)
s`e` chiuso fuori dalla porta
dell`appartamento
che ha affittato. E` rimasto molto contento
perche` un usciere gli ha dato il suo
cappotto,
quando lui era in camicia al freddo, e poi
ha
chiamato i pompieri; questi sono giunti presto e, in poco tempo,
hanno aperto la porta  del suo appartamento. Han
rifiutato una piccola mancia. Era commosso.

Il corrispondente  del  Seattle Times sta  a
San
Sicario e si lamenta che la’ i ristoranti chiudono
molto presto la sera; per fortuna nel suo
hotel (il
Majestic) il personale e` molto gentile ed
apre il
ristorante anche a mezzanotte.
L`Indianapolis Star apprezza il massaggio
shiatsu  gratuito disponibile presso la sala stampa.

 L`indiano Zee News nota che le vendite di
oggetti “olimpici” vanno molto bene.
E la cinese Xinhua dice che anche le
vendite di
biglietti vanno bene. Speriamo.

Giochi Invernali Permanenti

Da Enrico Santangelo riceviamo e volentieri pubblichiamo:

La cittadinanza di  Torino  Olimpica, preso atto  con stupore e soddisfazione che da alcuni giorni:
– i mezzi pubblici passano a distanza di
cinque minuti l’uno dall’altro come a Zurigo, senza obbligare i passeggeri a
surgelarsi in attese senza tempo;

le strade vengono pulite a ogni ora  del    giorno e della
notte, che se stai per buttare una
cicca in strada, arriva lo spazzino col
posacenere; – gli spacciatori che pascolavano in piazza Vittorio abbordando i
passanti con il mantra "fumo fumo" sono improvvisamente evaporati in
altre dimensioni;

– la zona intorno alla stazione di Porta
Nuova è stata ripulita dai loschi figuri che abitualmente la frequentano e via
Nizza sembra un giardino zen;

– accanto ai binari della stazione medesima
ci sono signori in divisa che rispondono con cortesia alle domande dei
viaggiatori circa ritardi e coincidenze ferroviarie;

– i negozi di abbigliamento praticano
l’orario continuato, consentendo di fare acquisti persino a chi lavora;

– i bar e le drogherie servono pasti caldi
fino alle due, anzi alle tre, anzi alle quattro del pomeriggio; dichiara fin d’ora la sua indisponibilità
ad accettare un ritorno alle antiche abitudini. E dal momento che a produrre il
miracolo sarebbero state le Olimpiadi, chiede al Cio di organizzare a Torino i
Giochi Invernali Permanenti, 365 giorni l’anno, anche d’estate, vorrà dire che
sotto gli sci ci metteranno le rotelle.

Anonimo

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Commento:
Si puo’ evincere che molti torinesi sono contenti delle Olimpiadi, anche se forse non si rendono conto che qualcuno il conto dovra` pagarlo. Personalmente credo che il cambiamento debba concretizzarsi  in un piu’ generale cambiamento di cultura e di morale.
Il tutto si deve poi manifestare nell’acquisizione di nuove capacita`  e routines.
Un po’ di entusiasmo non ci dovrebbe far male, se sara’ integrato con laboriosi contenuti.
Se restera` da solo, si tratterra` di una semplice ciucca*. Si sara` trattato di essa, se il dopo Olimpiadi portera` un forte mal di testa.

GR

* Termine piemontese per "ubriacatura".

Venaria e Regione

Ieri, dice La Stampa, vari presidenti di regione italiani si sono incontrati alla reggia di Venaria con Danuta Hubner, commissario europeo ai fondi regionali.
Hanno parlato di soldi, giustamente. Cio’ che io trovo interessante e` dove lo hanno fatto.
Sono ormai alcuni anni che si lavora per restaurare Venaria, ma cio’ che manca e` un idea chiara sul cosa farne. Una parte ospita il centro/scuola di restauro, una parte ospitera` una mostra sui siti patrimonio dell’umanita` dell’UNESCO ed il corpo principale e` senza chiara destinazione. Si e` parlato di un museo sulla storia dei Savoia, che ritengo inopportuno, perche’ la storia dei Savoia potrebbe essere raccontata egregiamente a Palazzo Reale a Torino, A Racconigi, a Stupinigi, senza utilizzare i locali di Venaria, che all’interno e` ormai un guscio non decorato, fatta eccezione per la galleria di Diana.
Io avrei dedicato il tutto alla funzione per cui era stata creata la Reggia: sede di alta dirigenza politica. Attualizzando ci avrei messo degli  uffici della   Regione.
Per le seguenti ragioni:
Venaria e` vicina all`aeroporto;
Venaria puo’ essere ben collegata in treno con Torino e con il resto del Piemonte;
Venaria e` facilmente raggiungibile dalla tangenziale;
Venaria potrebbe essere una sede prestigiosa;
Venaria` eviterebbe il centralismo su Torino;
Venaria puo`ridurre il costo dell’abitazione dei dipendenti regionali;
In un mondo di servizi telematici non tutto deve essere basato in solo luogo.
Ben venga l’incontro di ieri, specie se puo’ stimolare una riflessione sull’uso di Venaria.
G.R.

Dicono di noi: male Sestriere, bene il cioccolato

Un sito legato a Deutsche
Presse-Agentur cita la cattiva qualita` delle strutture
del
villaggio olimpico di Sestriere, che vengono definite poco o male finite e
sporche. Parla male di Sestriere anche il Mercury News, che invece parla bene di Sauze D’Oulx. Un bel posto.
Sempre Deutsche Presse riporta, incredibile
ma vero, ampie lamentele circa il cibo a
Sestriere. Pare che un po` tutti gli
atleti se ne lamentino.
Anche il Mercury News dice che in generale
in Italia I sandwich sono cattivi. E` vero che noi, non facendone grande uso,
li curiamo spesso poco.
Altra lamentela: poco pubblico, per gli atleti a volte e` deprimente.

A Torino, secondo Ann Killion  del  San Jose Mercury News. le Olimpiadi sono
iniziate con molta disorganizzazione ( cattivi orari dei pulmann, vernice
fresca sulle pareti, cattive condizioni di lavoro per i giornalisti) . “Meglio
tardi che mai” sembra il tema di queste
olimpiadi, secondo lei. Killion trova pero’  la gente di Torino e dintorni meravigliosa (Tom Powers del
St. Paul Pioneer Press conferma),
disposta ad aiutare, sorridente e tollerante. Il cibo in ogni bar ottimo
(Panini inclusi?), perfino il traffico pare che si muova e, dove e` lei, funziona
anche l’internet senza fili (fortunata lei!). Ha scoperto  il Barolo e le piace.

Tom Powers del
St. Paul Pioneer un po` si lamenta che
tutti cerchino d’aiutare anche quando non sanno, ma in fondo lo trova anche
affascinante, tempo perso in giri inutili, a parte.

John Ross corrispondente del Greco Ekathimerini (e dell` Herald Tribune) trova che il confronto dell`organizzazione dei
Greci  di Atene 2004 con quella dei Piemontesi non e` vantaggioso per Torino. Le indicazioni
ed I cartelli lasciano molto a desiderare (Brignone l’aveva detto, perche’
nessuno lo ascolta?), cosi’ I trasporti. In Piazza Castello, a quanto dice Ross, ci
sono 30.000 persone ogni sera e non un gabinetto pubblico.

Phil Sheridan (Philadelphia
Inquirer) e` contento d`aver visto la Mole ed il suo collega
Frank Fitzpatrick,
dello stesso giornale, fa un bel ritratto di
Torino,
senza soffermarsi troppo sugli aspetti organizzativi.

Dulcis in fundo:
Lusinghiero articolo del

francese ed elegantissimo  Le Monde su
Torino “capitale
del
cioccolato”. Detto da dei francesi, non e` poco.

G.R.

Le nostre Fonti:

http://www.mercurynews.com/mld/mercurynews/sports/13906397.htm

http://sport.monstersandcritics.com/othersport/article_1131019.php/Olympics_Week_One_Doughnut_medals_village_complaints_and_average_attendance?page=2

http://www.miami.com/mld/miamiherald/sports/special_packages/olympics/13881454.htm

 http://www.philly.com/mld/philly/sports/13892250.htm

http://www.mercurynews.com/mld/mercurynews/sports/13906397.htm

http://sport.monstersandcritics.com/othersport/article_1131019.php/Olympics_Week_One_Doughnut_medals_village_complaints_and_average_attendance?page=2

http://www.iht.com/getina/files/310312.html

http://www.miami.com/mld/miamiherald/sports/special_packages/olympics/13881454.htm

http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3546,36-740002@51-654597,0.html 

Formazione: una partita cruciale

Giacomo ha 37 anni e dopo aver lavorato 8 anni come
impiegato, si e` trovato per la strada. Dopo aver
tentato 100 concorsi ed aver spedito 1000 curricula,
ha capito che la sua salvezza puo` essere in un corso
di formazione in marketing, promosso da
un’associazione di categoria e finanziato dall’UE
tramite la Regione.
Si iscrive, frequenta per 6 mesi, ma alla fine il
promesso stage non c`e`. Se lo trova lui, grazie alla
raccomandazione di un amico. Dopo lo stage c’e’ solo
la disoccupazione. Il corso non e` servito a nulla.
Qualcuno forse avrebbe dovuto fargli presente prima
quali erano le reali possibilita` che quel corso lo
aiutasse a trovare un lavoro. Di fatto, l’informazione
piu’ preziosa non glie l’ha data nessuno. Lui ha perso
tempo e denaro per un corso che non serviva a nulla.
Prima che lui iniziasse il corso, qualcuno gli avrebbe
dovuto dire chiaramente quali formatori hanno
normalmente successo nell’aiutare i disoccupati a
trovare un lavoro e quali no, ma nessuno lo ha fatto e
lui ha perso mesi preziosi, denaro e fiducia in se
stesso.

La formazione e` uno degli strumenti fondamentali per
avere meno  disoccupazione ed un’economia forte. E`
per tanto essenziale che ci sia e sia di buona
qualita’.
Purtroppo un po’ dappertutto, ma in particolare a
Torino ed in Piemonte, accanto a formatori competenti e
corretti, si sono affacciati altri soggetti. Questi
ultimi hanno visto nel mix tra disoccupati in cerca di
impiego e grandi dosi di denaro pubblico un’occasione
ghiotta per fare denaro con relativa facilita’. Ma
andiamo con ordine.
La domanda di formazione proviene da chi e’ in cerca
di primo impiego, da chi lo ha perso ed in misura
minore da chi e’ occupato. Quest ultimi sono forse una
categoria un po’ a parte, perche’ piu’ forte e
potenzialmente meglio informata delle due precedenti.
Numericamente pero’ la terza categoria conta meno e
rappresenta un problema sociale assai minore. Spesso
gli occupati ricevono formazione tramite o su
indicazione dei datori di lavoro; e’ certamente
importante che gli occupati ricevano una formazione
continua, ma di questo ne parliamo un’altra volta.

I disoccupati rappresentano la categoria debole ed
anche l’obiettivo ideale di quei formatori che hanno
pochi scrupoli.  Ma i disoccupati  oggi sono
completamente lasciati a loro stessi? No. La Regione
ha una sua procedura di accreditamento dei centri di
formazione. Questa procedura implica piu’ di 40
parametri tra i quali se il centro ha una sede o
centro di accoglienza, se ha un organigramma, se segue
certe regole nel promuovere i suoi corsi ed anche se i
corsi hanno qualche effetto positivo su chi li segue.
Quest’ultimo parametro, che dovrebbe essere il cardine
di tutto, e` quasi annegato in mezzo alla moltitudine
degli altri. Percio’ il processo di accreditamento
diviene in larga misura un processo di riempitura
caselle in un formulario. La Regione fa si’ delle
ispezioni, una ogni sei mesi, nei primi due anni dalla
richiesta di accreditamento e poi ogni anno, negli anni
successivi. Pero’ le mele marce del settore sono
particolarmente brave a vestirsi a festa in occasione
delle ispezioni, facendo risultare bello e pulito
anche cio’ che non lo e’.
Inutile dire che tra molti formatori e formati e`
forte il dubbio che l’assegnazione di accreditamento e
fondi pubblici a questo o a quel centro di formazione
non sia indenne e spesso sia pesantemente influenzato
dai politici di turno, che intendono favorire quei
centri che sono loro  “culturalmente vicini”. I
funzionari regionali sono sottoposti a troppe
pressioni politiche  e a volte non hanno la forza e
l’autorevolezza per ribellarvisi, consci, come sono, che
potrebbero venire sostituiti da qualcuno ben piu’
fidato di loro, magari entrato in Regione per meriti
politici (vedi assunzione straordinaria, fuori
concorso,  dello staff dei gruppi consigliari di tutti
i partiti).

Un altro problema e` che alcune societa` di formazione
presentano alla Regione dei progetti interessanti, che
prevedono molte ore di lezione da  parte di formatori
validissimi, ma che vengono poi realizzati da
formatori molto meno preparati. Questi ultimi
ovviamente sono molto piu’ facilmente controllabili
dalle societa` di formazione.

La formazione e` un settore delicatissimo, perche` per
molte persone e’ l’unica possibilita’ che hanno per
iniziare un nuovo lavoro ed una nuova vita. Si puo’
pensare di far chiudere le imprese senza speranza, solo
se si offre a chi perde il lavoro una seria
opportunita` di imparare a fare qualcos’altro e se questo "qualcos`altro" esiste davvero.

PROPOSTE

Abbiamo bisogno di chiare classificazioni dei
formatori in fasce di competenza (A, B e C). In modo
tale che nessuno possa vendere alla Regione un corso
tutto svolto da formatori di fascia A e poi far
svolgere tutto il corso da formatori di fascia C.

Abbiamo bisogno di funzionari regionali sempre piu’
specificamente preparati sui temi della formazione;
questo puo’ almeno in parte aumentare la loro
autorevolezza ed indipendenza dai politici.

Abbiamo bisogno di una Regione che faccia accurate analisi di mercato e studi delle tendenze mondiali, prima di finanziare corsi per certe professioni piuttosto che per altre; a volte i corsi sono anche fatti bene, ma semplicemente non esiste una domanda per certe figure professionali, mentre magari esisterebbe per altre.

Abbiamo bisogno di una Regione che fornisca chiare
informazioni agli utenti con delle chiare classifiche
che mostrino quali sono i centri e le societa` che in passato
sono davvero state capaci di aiutare i disoccupati a
trovare lavoro.

Gustavo Rinaldi

Le olimpiadi sono di tutti

Tre
corrispondenti de El Mundo sono rimasti oltraggiati dal fatto che non ci siano
riduzioni di prezzo per i giornalisti che, non avendo atleti della loro nazione
in gara o non avendo una lunga tradizione in quello sport, non siano stati
ammessi nella tribuna stampa di una gara. Gli spagnoli parlano di “cose da terzo mondo”. Ad Atene in
questi casi, c’erano dei biglietti a meta` prezzo.
Le olimpiadi sono
di tutti i paesi del mondo, non solo di quelli in gara o di quelli che han sempre gareggiato e vinto .
Non so di chi sia
la colpa, ma qualcuno (CIO ? TOROC?) s’e` comportato male.

G. R.

http://www.elmundo.es/jjoo/2006/html/diarios/bajocero/cronica3.html

 

Fiamma Olimpica

Mi riferisco non alla fiamma portata dai tedofori da Olimpia per tutta Italia ma a quel fascio di tubi posti davanti allo stadio Comunale e che brucia durante il periodo dei giochi un’enorme quantità di gas. Vista la penuria di gas in questi giorni di freddo intenso in tutta Europa (stiamo usando la riserva strategica), non la si poteva tenere accesa solo durante le celebrazioni di apertura e chiusura dei giochi?  O magari tenerla accesa con il fuoco un po’ piu` basso? Si parla di sprechi e credo che questo, nonostante per l’evento non si badi a spese, rientri nel discorso.
Marco Brignone

Torino vincitrice o dopata?

Tutti percepiscono in questi giorni un’atmosfera fantastica a Torino.
E’ il segno di una vittoria vera, frutto di predisposizione,
allenamento, duro lavoro  e tecnica o e’ un caso di doping,
non ancora notato dai laboratori di analisi?
Le notizie degli incredibili aumenti dei prezzi
di molti pubblici esercizi fanno temere la seconda ipotesi.
L’idea di costruire su di un successo turistico di lungo periodo,
pare non sia entrata nella testa di molti. L’idea di scippare
il turista sembra attrarre molti.
Se non cambia la nostra testa, ma semplicemente
beneficiamo di un’iniezione di qualche miliardo di
euro, allora siamo semplicemente dopati.
Chi non vuole una semplice vittoria dopata, ma un
risultato vero non deve abbassare la guardia.
Si puo’ cambiare, ma il camino nelle nostre teste e nei nostri cuori
e` ancora lungo.
G. R.