Nomi tabu`

Pare che
per usare certi sostantivi e aggettivi facenti parte della lingua italiana
occorra un’autorizzazione o piuttosto che si debbano pagare certi diritti. E’
quanto afferma il Comitato Olimpico Internazionale che in qualche modo si è
“appropriato” di una piccola parte del patrimonio linguistico italiano (e forse
non solo quello). Addirittura in Italia è stata approvata una legge che fino al
31 dicembre 2006, non si può utilizzare il termine “Olimpiade”, “Olimpiadi”,
“Olimpico”, “Olimpionico” secondo anche quanto prescritto da un’interpretazione
restrittiva del Trattato di Nairobi sulle Olimpiadi. Anzi io che sto
utilizzando in queste righe questi termini presenti su un qualsiasi
vocabolario, forse sono passibile di multa. E’ così che quasi tutti i
negozianti torinesi ad esempio, è stato fatto divieto mettere anche una sola
scritta “Viva le ol…” se non voleva essere multato e si trovano in giro
tabaccherie che vendono “cartoline relative ai noti eventi sportivi
internazionali di Torino”.

Su questo argomento sono apparsi molti articoli
sui giornali.

Poi dicono che i commercianti non hanno tutto
questo fervore ol…. Una panetteria che aveva fatto un pane coi cinque cerchi
(Pardon, con le cinque forme geometriche regolari senza spigoli) e che li aveva
esposti in vetrina, è stata caldamente invitata a rimuoverla pena una possibile
contravvenzione. O ancora quel bar che aveva sull’insegna il simbolo delle
cinque forme geometriche e soprattutto il nome “Olimpic” è stato multato,
nonostante quando aveva aperto l’esercizio nel 2003, avesse avuto
l’autorizzazione del Comune. In più i contravventori forse non sanno che
“Olimpic”(il nome del bar) in inglese non vuol dire niente perché ci va una “Y”
al posto della prima “I” per avere l’aggettivo. La cosa avrà un seguito legale
.

Anche il marchio relativo alla nostra città, cioè
“Torino 20….” è tutelato. Meglio dire che siamo nel 2005 +1, non si sa mai. In
ogni caso credo che si sia arrivati al delirio.

Marco Brignone

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.