Lettera aperta a Mario Monti

Da un lettore ricevemmo a febbraio e, per un disguido ed un po’ di disorganizzazione di G.R. , solo oggi  pubblichiamo.

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Lettera a Mario Monti

Mi permetto di disturbarla anche perché ho
occasione di sentirla alla radio che riporta spesso stralci dei suoi
interventi.

Curiosamente e senza malizia, noto che il suo
nome torna in auge ogni volta che per qualche motivo c’è aria di crisi e pare
che tutti vogliano conoscere la sua opinione, mi sa che questo fatto non sia
proprio positivo ma comunque meglio
cosi’ che il nulla.

In secondo luogo vorrei dirle che Lei mi
ispira ottimismo anche perché con i suoi interventi, oltre a infondere un poco
di fiducia sul fatto che se c’è “ la volontà” di cambiare qualche cosa, qualche
spiraglio di miglioramento ci sia , mi permetto di sentire una certa assonanza
personale di pensiero nei suoi confronti; per proporre cambiamenti è necessario
anche un poco di ispirazione , di fiuto o di istinto forse che sono qualità o
meglio doti innate che esulano da tutto
il resto.

 

Sicuramente oggi la farò sorridere per il tono
semplicistico e per le idee originali e
mi auguro di non annoiarla ma visto che è carnevale e che per noi giovani o
meglio ex giovani la situazione è molto
triste, provo nel mio piccolo a contribuire alla lotta per il cambiamento (anche se inoccupato temporaneamente e tra un
cambio pannolo e l’altro dei miei 3 bimbi : mi piace immaginare sempre che
sopra le nuvole ci sia il sole anche perché il pessimismo è un lusso che non posso permettermi).

Faccio questa cosa di nascosto perché agli
occhi dei famigliari so di poter apparire ridicolo , i bimbi non mangiano le
parole.

 

Mi permetto in questa mia, di esprimere alcune
considerazioni sicuramente
semplicistiche e spero che Lei anche se
super – impegnato, possa leggerle e trarne un qualche appunto anche se limitato
su alcune questioni che comunque originano anche da questa considerazione generale
.

 

Ci sono parecchi Stati in Europa e ci sono
cose in ogni dove che funzionano
sicuramente meglio che in Italia : sarebbe utile farne un breve elenco e vedere cosa si può “copiare dall’estero” o comunque traslarlo in Italia. La ricetta è : non sprecare, esaltare cio’ che si possiede, fare ciò che
da tempo non si è fatto, immaginare e
concretizzare ciò che si può fare.

 

– Chi è laureato in Italia può esercitare una
professione che dipende dal tipo di laurea ( I livello) e non tanto dalla
specializzazione (III livello).

Io sono un Farmacista – Farmacologo e dopo
aver studiato 10 anni i farmaci, non posso neppure prescrivere neanche un “
Daflon ” o un farmaco omeopatico.

Mi pare che i Framacologi all’estero, possano fare molte piu’ cose e questo significa fondamentalmente uno
spreco di risorse e potenzialità.

 

Ci sono professioni come quella dei Farmacisti
o dei Notai che hanno una legislazione professionale che risale al tempo del
Re.

 

In ospedale c’è se va bene , c’è un farmacista ogni 200 o 300 ricoverati e non si parla quasi mai
( ad eccezione della SIFO ) di aumentarne il numero perché non ci sono concorsi
…quindi la filosofia è tirare a campare e non fare!.

 

– L’informatica è una potenzialità enorme e
con l’informatica si possono acquistare , controllare , ponderare … si può fare
“tutto” ma il problema è che anche solo
nelle piccole cose manca una regia generale.

 

-Le pare logico che i siti internet delle
regioni di Italia siano differenti come impostazione , idem per i siti delle
aziende sanitarie ; uniformarli permetterebbe di risparmiare denaro perché
una sola società si potrebbe occupare di tutto a prezzi inferiori.

Altro mistero : come mai se un cittadino si
reca in un ufficio e non c’è il personale incaricato di seguire una determinata
pratica si blocca tutto ?

Semplice… perchè ognuno usa il compiuter come
un mezzo personale con le sue parole
chiave per salvare i documenti o per archiviarli o per consultarli quindi se
non c’è l’impiegato che di solito si occupa della pratica specifica, gli altri
impiegati non sanno dove “mettere le mani” idem per la consultazione degli
archivi. Quindi lentezza generale ,
impossibilità di creare e di gestire un
archivio, impossibilità di controllo esterno, perdita dei dati.

Sarebbe utile dotare le amministrazioni di uno
schema univoco da seguire perché si rischia che l’informatica sia meno inutile che un foglietto di appunti.

 

– Sempre in tema di informatica , se “tutti” i
prodotti Italiani venduti all’estero
avessero una sigla ( che identifica la merce) ed un numero , qualunque
acquirente tramite internet saprebbe se si tratta di un prodotto originale o
contraffatto. Una iniziativa simile è già in auge mi pare per alcuni vini.

 

L’iscrizione all’ Ordine professionale, varia
da provincia a provincia anche di molto. Non si potrebbe uniformarli ad es.
regionalizzarli e diminuire la tariffa del 50%? , si fanno le assicurazioni via
telefono o internet e non si riesce a fare la stessa cosa per gli ordini?.

 

I concorsi per le sedi farmaceutiche di nuova
istituzione sono fermi da 10 anni in barba alla legge , ed il quorum è attualmente troppo alto e a
parer mio comunque dovrebbe essere
abbassato a 3000 per ogni nuova sede.

 

-Si parla tanto di doppioni ed ora va di moda
il pensiero per l’eliminazione delle province
o regioni autonome .

In Italia c’è la Valle d’Aosta e parer mio, se
si mantenessero o si aumentassero i fondi per questa regione ( in cui ci sono
solo montagne bellissime ma fondamentalmente fatte di pietra ) e come baratto si proponesse di accogliere un paio di
centrali nucleari ( sotto le montagne
appunto), la cosa potrebbe andare a buon fine.

 

-Ci sono delle coste in Italia favolose e ogni
regione praticamente può usufruirne , tutto il mondo viene in Italia per il
mare e per l’arte come mai non si riesce a valorizzare questo strepitoso
patrimonio?.

 

La Liguria per esempio, vive praticamente “sul
e del mare” e su di essa si scarica tantissima gente ogni estate. Perché a
parte le zone pregiate ( es. 5 terre )
che non si possono toccare , vista la cronica necessità di spazio non si spiana qualche montagna a picco sul mare con
la scusa di dover mettere in sicurezza le strade e si creano delle superfici
calpestabili, edificabili o balneabili sul mare? .

 

Lo fanno dappertutto da Montecarlo al Marocco.

 

– Mi pare che in uno Stato Estero, il pieno di
gas per autotrazione si faccia nel garage di casa con uno strumento apposito
per regolarne la pressione e che questo apparecchio non riesca ad ottenere il
brevetto in Italia..

 

– In
qualche piccolo terreno che posseggo
, pianterei qualche vite o nocciola ma se lo faccio,
devo essere iscritto ai coltivatori e pagare le consulenze e le tasse di
impresa etc…

Perché un cittadino (semplicemente con il
codice fiscale) non può coltivare una
passione e pagare un quid su cio’ che produce o vende come secondo lavoro senza
iscriversi a chissà che cosa ?.

 

– Le spese di ordinaria manutenzione per la
casa dovrebbero essere detraibili mediante pagamento con carta di credito.

 

-Le cariche politiche o amministrative
dovrebbero poter solamente prestare due consulenze annuali ad altri enti poiché
dietro alle consulenze è mia opinione che si nasconda il famoso “ do ut des” ed
è solo per questo motivo che sono strapagate oltre a concentrare gli interessi
a scapito della concorrenza.

 

– La Rai dovrebbe lanciare un appello per le
riforme e raccogliere opinioni tramite sms o telefono su una decina di temi per
il cambiamento o semplicemente creare sul sito internet uno spazio sulle
opinioni dei cittadini sulle cose da fare.

 

– Sarebbe utile che nelle prossime elezioni, i
partiti rendessero pubblici i nominativi dei finanziatori della campagna
elettorale .

 

 

La ringrazio per il tempo concessomi se mai
leggerà queste righe.

 

 

Marene

 

Bergui Franco

Via Trieste 26

12030 Marene (CN)

 

 

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.