La coperta corta di Letta e la soluzione che c’e`.

 

Letta per ridurre l’IMU e l’IVA riduce gli sgravi fiscali ed i sussidi.

E` la coperta corta: per coprire un lato si scopre l’altro. Operazione senza senso, che non avra` effetti positivi.
La cura c’e`: si chiama avere una banca centrale che versa al tesoro il necessario per pagare gli interessi sul debito: il ripristino del “canale tesoro” di creazione della moneta. Non volere intraprendere questa cura significa accanirsi su di un paese gia` gravemente malato e demolirlo.  Il ripristino del canale tesoro, se attuato limitatamente agli interessi,  non creerebbe una significativa inflazione, perche`  gli interessi (l’85% di essi)  vanno alle banche ed alle istituzioni finanziarie nazionali ed estere, ma quelle non consumano (per definizione) ne’ prestano (di fatto). Se non consumi e non presti non puoi incidere sui prezzi.   In questo modo, avremo un bilancio in pareggio, quest’anno 33 miliardi (il prossimo anno 46)  disponibili per servizi,  famiglie ed imprese, un po’ di crescita ed un debito in calo.  Tutto cio’ porterebbe anche ad una riduzione dei costi delle imprese, avendo quindi effetti non inflattivi.

Quest’anno invece di pagare 20 miliardi di debiti se ne potrebbero pagare 53 ed il prossimo anno si potrebbe saldare ogni rimanente debito con le imprese.  Queste inizierebbero a depositare in banca e a prendere prestiti, riattivando tutto il mercato del credito. Tutto cio’ tenendo una spesa pubblica in servizi (sanita`,  sicurezza, istruzione, ecc) e trasferimenti (pensioni, casse integrazione e disoccupazione) uguale alle entrate di tasse e contributi. Insomma un bilancio primario in pareggio.

A tutto cio’ si dovrebbe accompagnare un aggiustamento del cambio, che oggi e` per noi troppo svantaggioso. In queste condizioni esportare e` arduo e si importa troppo.

E` ora di chiedere con decisione queste cose o accettare di veder morire il paese.

Va invece evitato in ogni modo di chiedere soldi al Meccanismo Europeo di Stabilita’. Vorrebbe dire  trasformare il debito pubblico italiano da debito di diritto italiano, quindi modificabile dalla legge italiana, in debito di diritto non italiano e quindi non soggetto alle nostre leggi.   Tutto cio’ sarebbe letale.

Ripristinare il canale tesoro ed aggiustare il cambio.

Non dobbiamo distinguere tra politici belli e brutti, buoni e cattivi, santi e malfattori, vivi e morti.

Dobbiamo distinguere tra chi vuol fare queste cose e chi non le vuol fare. Tutto il resto e` vanita`.

 

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.