Il protocollo di Kyoto va eliminato.

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Il protocollo di Kyoto cosi’ com`e` non funziona. Rende vantaggioso demolire un impianto, che per ogni tonnellata di acciaio produce 100 di CO2 in Italia, per attivarne uno, magari in Cina, che per ogni tonnellata di acciaio produce 200 di CO2. Non ha senso. Il Parlamento Europeo dovrebbe decidere di abbandonarlo e sostituirlo con una tassa zsul CO2 emesso. Qualunque prodotto deve venire tassato proporzionalmente al CO2 che ha causato con la sua esistenza (produzione, uso e smaltimento). Non conta da dove viene il prodotto, conta quanto inquina. Questa nuova tassa deve poi venire completamente compensata con tagli di tasse sul lavoro e sull’impresa.

C’e` solo da sperare che qualcuno vada a dire queste cose a Bruxelles.

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.