E` apprezzabile che tanta gente (Regione, Provincia, Comune, Sindacati, Fiat, Chiesa Cattolica, ecc.) si sia messa d`accordo per uno scopo comune: salvare l`auto fatta dalla FIAT a Torino.
Purtroppo e` probabile che non sia la scelta giusta.
Sapevamo che un euro speso in innovazione nel campo dell`auto crea meno posti di lavoro che un euro speso in altri settori piu` innovativi. Sapevamo che la FIAT ha perso dipendenti quasi regolarmente negli ultimi 25 anni. Sapevamo che FIAT auto sta sottraendo risorse preziose ad altre parti del gruppo FIAT.
Forse dovevamo tenere anche in conto che quanto e` successo (perdite, perdite, perdite, piccola quota di mercato, cassa integrazione, ecc.) e` successo in sostanziale assenza di concorrenza cinese sul mercato italiano.
Se oggi, in assenza di cinesi, FIAT auto sta male, come potra` stare domani con una ragionevole presenza di auto cinesi in Italia e nella UE?
Le FIAT non sono mai state, neanche nei tempi migliori, competitive nella fascia alta del mercato. I Cinesi, quando arriveranno, ed arriveranno, in che segmento del mercato si collocheranno? In quello economico.
Conclusione.
Gli enti pubblici non fanno male ad intervenire, ma probabilmente stanno intervenendo in modo molto costoso per una causa che generera` o difendera` ben pochi posti di lavoro. Le stesse risorse se destinate ad altri obiettivi potrebbero probabilmente fare di piu` per la nostra citta`.
Purtroppo i gruppi che si riconoscono in obiettivi che nel futuro possono dare maggiori opportunita` oggi sono scarsamente influenti sulla vita democratica. I mancati occupati dalle attivita` che si potrebbero creare e non si creano, non hanno rappresentanza.