Qualcuno pensa che il divorzio nel 1981 tra Tesoro e Banca d’Italia che tanto e` costato all’Italia in termini d’ interessi reali e che fece esplodere il debito pubblico italiano sia almeno servito a farci combattere l’inflazione.
Cio’ e` falso. L’Italia negli anni 70 era fortemente dipendente dal petrolio e tra il 1973 ed il 1981 il prezzo del petrolio passo’ da circa 16 a circa 75 dollari al barile, praticamente aumentando del 400% . Per l’economia Italiana si tratto’ evidentemente di un colpo durissimo che avrebbe potuto portare una catena di inflazione fortissima. La Banca d’Italia invece, pur comperando i titoli del Tesoro riusci’ ad avere un inflazione che solo occasionalmente tocco’ qualche punta prossima al 20%.
“Si’ pero’ poi dopo il divorzio l’inflazione diminui’!” . Vero. Ma diamo un ‘occhiata al prezzo del petrolio negli anni successivi al divorzio. Esso precipito’, ovviamente con l’effetto di condurre ad assenza di inflazione o addirittura alla riduzione dei prezzi.
E’ il divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia che ha ridotto l’inflazione? No. E` il fortissimo calo del prezzo del petrolio. Invece che il divorzio abbia fortemente contribuito a far crescere gli interessi reali e` altamente probabile.
Oggi ricongiungere tesoro e banca centrale, far si’ che la banca compri i titoli del tesoro, non porterebbe nessuna pazza inflazione, ma ridurrebbe fortemente gli interessi che noi dobbiamo pagare sul debito, bloccandone la crescita e liberando risorse per far vivere il paese.