Mercoledi' 3 giugno. Fine dell'autostrada Savona- Torino. Tutti in coda per rientrare a lavorare. Tutti preoccupati per il ritardo che si accumula e per il capo al lavoro che inizia a spazientirsi, i clienti che non ti trovano, gli appuntamenti mancati.
Sulla destra esiste una corsia vuota che pero' dopo 500 metri confluira' nella corsia in cui ci troviamo ora.
Grande e' la tentazione di trasferirsi li' per poi andare a chiedere, 500 metri dopo, a quelli, che ora sono davanti a noi, di farci rientrare nella corsia da cui proveniamo, dopo aver opportunamente tagliato la coda. Cosa lecita, ma disdicevole. Tanti lo fanno.
Ancora piu' a destra la corsia d'emergenza, assolutamente vuota. Quella non finisce dopo 500 metri, arriva ben oltre. Qualche tentazione ci viene. C'e` gente che mi aspetta la'. Io svolgo un servizio per il pubblico e fare aspettare la gente non e' giusto… Poi ci penso e dico no. Le leggi sono quelle che mi han permesso di arrivare fino a qui sano e salvo, perche' ora buttarle a mare?
Alcuni non hanno gli stessi scrupoli e si lanciano sulla corsia di emergenza. E` in piccolo quello che vediamo tutti i giorni in mille settori. Parecchi acquisiscono vantaggi e si fanno strada grazie al fatto che gli altri rispettino le leggi e loro no. Si', se gli altri facessero come loro e non rispettassero le leggi, il loro vantaggio sparirebbe. E` un po' fastidioso vederli passare indifferenti al destino di chi pazientemente resta in coda sotto il sole, ormai caldo, magari con dei bambini piccoli o degli anziani a bordo. Ma e` la vita oggi, in Italia.
Dietro la curva la Polizia Stradale aveva occupato la corsia di emergenza, aspettava e bloccava gli abusivi, notificando loro gli opportuni verbali di multa.
Talvolta la legge non solo esiste, ma e` anche applicata.
Gustavo Rinaldi