Io credo che la flessibilita` non vada ne’ deizzata ne’ demonizzata. Di fatto in Italia oggi non e` uno dei problemi principali per cui non si investe e non si assume; contano di piu’ i troppi livelli decisionali, la burocrazia, il prezzo dell’energia, la non trasparenza e la corruzione. E` vero pero’ che sarebbe giusto avere poche forme contrattuali, possibilmente una. I diritti, se sono tali, lo dovrebbero essere per tutti. Oggi invece tutta la discussione verte sui lavoratori dipendenti delle aziende con piu’ di 15 dipendenti. 30% del totale. La cosa che a me pare piu’ grave e` la barriera dei 15 dipendenti. E` un chiaro incentivo a non far crescere le imprese, con brutte conseguenze sul nostro tessuto industriale. Le aziende piccole spesso fan meno ricerca e fan piu’ fatica a penetrare i mercati in crescita lontani, con ovvie conseguenze per chi vi lavora. In ultimo ricordiamoci che non ci sarebbe nulla di male ad aumentare la licenziabilita`, se esistesse un sistema di indennita` di disoccupazione e di formazione degni di questo nome, ossia in grado di proteggere il reddito di chi perde il lavoro ed offrirgli nuove opportunita`. Tutto cio’ purtroppo manca ed e` ovvio che in questo contesto cambiare le cose sia assai arduo se non impossibile.
Autore: Gustavo Rinaldi
Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito.
Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore.
Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti.
Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia.
Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London.
Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra.
Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.
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