La fusione tra Euronext, la federazione tra le borse di Parigi, Amsterdam, Bruxelles e Lisbona, e quella di New York e` l’ennesimo segno di un Europa senza direzione.
Se da un lato e` certamente vero che la fusione con il NYSE, Wall Street per intenderci, potra` portare alla creazione di un enorme mercato finanziario, con molta liquidita` e bassi costi, e’ anche vero che l’operazione avviene a seguito dell’incapacita’ delle borse europee di costruire prima una borsa europea. Come conseguenza il ruolo di Euronext in NYSE-Euronext sara’ di "junior partner", di socio di second’ordine. Nel nuovo consiglio d`amministrazione i consiglieri di nomina americana saranno piu’ di quelli di nomina europea.
Se allo stesso appuntamento si fosse presentata una borsa europea comprensiva anche di Francoforte, Milano e Madrid forse le condizioni dell’accordo sarebbero state piu’ paritarie.
Milano arriva cosi’ tardi alla festa da essere praticamente irrilevante. Per tanto tempo ha difeso la sua autonomia ed oggi non e` in grado di contare in nessuna alleanza. NYSE-Euronext le ha detto che se si unisce, va bene e, se no, fa lo stesso. Un settore in crescita e con posti di lavori interessanti, la finanza, se ne va sempre piu’ dalla penisola. I governi degli ultimi dieci anni hanno fatto ben poco per evitare cio’ e gli italiani, in fondo, sono contenti cosi’.
Grandioso il ruolo della borsa di Parigi e della Francia in generale; incapace di imporre il suo dominio sul resto d`Europa, guida strategicamente le operazioni, di resa.