In Sierra Leone e Nigeria c’e` qualche forma di controllo, ma in Liberia la situazione e` totalmente fuori controllo. Nella capitale Monrovia, una citta` delle dimensioni di Torino e cintura, non vi e` un ospedale. In molti casi non si sa dove siano i malati e con chi entrino in contatto. In Senegal siamo ai primi casi e si stanno prendendo delle misure.
Basterebbe poco per intervenire in Liberia, Sierra Leone, Guinea, Nigeria e Senegal per sostenere questi paesi nella lotta all’Ebola. Con una pitoccheria senza senso il mondo dei ricchi se ne disinteressa, quasi che virus e batteri fossero fermabili con fogli di via e carte bollate.
Quando c’e` un’epidemia ci sono tre tipi di reazioni: quelle dei generosi, sinceramente interessati verso chi e` in difficolta` e desiderosi di aiutare; quelle degli egoisti intelligenti, che capiscono che il problema prima o poi diverra` il loro problema e si dan da fare per aiutare chi e` in difficolta`, non per amore ma per interesse. Poi ci sono gli stupidi. Questi si disinteressano, del problema, pensando che non sia affar loro. Le prime due categorie oggi sono scarsamente rappresentate nei paesi ricchi.
In tanto in assenza di cure mediche minime, la malattia si diffonde. Certo non manca la reazione di qualcuno che chiede blocchi e controlli alle frontiere, cosa che comunque servirebbe a poco.
Medicins sens Frontieres denuncia che si sta facendo poco o nulla. Un piccolo aiuto dato oggi alla Liberia e agli altri paesi colpiti ci eviterebbe di avere serissimi problemi a casa nostra domani.