Per molti anni nell’Unione Europea c’e’ stato un conflitto tra paesi con tasse pesanti (Germania, Italia, Francia, Svezia) e paesi con tasse leggere, Regno Unito in testa, sul tema: in Europa ci devono essere uguali tasse in tutti i paesi?
I primi dicevano sì e, sotto sotto, intendevano che bisognasse avere tutti tasse alte. Il Regno Unito, sapendo di restare in minoranza con Irlanda, Lussemburgo e pochi altri, si e’ sempre opposto. Non solo, ne ha approfittato. Le basse tasse inglesi attiravano cittadini ed aziende del continente; gli altri paesi protestavano perche perdevano contribuenti e i Britannici se la ridevano. Essi suggerivano che non era colpa loro se i continentali avevano degli stati carrozzone che costavano cari e richiedevano alte tasse. Loro non volevano rinunciare alla loro competitività. Non importava molto che i loro ospedali e le loro ferrovie andassero in sfacelo. Pazienza.Dicevano che questa era "concorrenza fiscale".
Il destino però a volte e’ crudele.
Da un lato i sudditi di Sua Maestà hanno iniziato a richiedere servizi migliori, sopratutto nei settori dei trasporti e della salute. Per far migliorare i servizi ci vogliono soldi. Ecco così che lo Scacchiere (così chiamano i Britannici il loro ministero del tesoro e delle finanze) deve spendere sempre di più, alzando le tasse ed indebitandosi.
Dall’altro, quell’ampliamento dell’Unione Europea, che il governo di Londra aveva sempre desiderato, alla fine e’ arrivato, portandosi con se tanti paesi dall’ esile stato sociale, dalle basse spese e dalle bassissime tasse. Niente a che vedere con i modesti tentativi del Regno Unito di tasse leggere. I nuovi arrivati e l’Irlanda si possono permettere delle tasse di gran lunga piu’ basse di quelle britanniche.
Ecco così che alcune aziende inglesi non se lo sono fatte dire due volte ed hanno trasferito chi la sede legale, chi quella contabile, chi intere produzioni, nelle periferie d’Europa (paesi Baltici, Slovacchia, Irlanda, ecc.) dove le tasse sono basse. Tra esse, la nota azienda dolciaria Cadbury, che ha trasferito molti dei suoi affari nella Repubblica d’Irlanda.
Lo Scacchiere se l’ha avuta a male ed ha accusato Cadbury d’evasione fiscale, perché, a suo dire, l’operazione era chiaramente volta a pagare meno tasse. Cadbury ha fatto appello alla Corte Europea di Giustizia, dicendo che in questo mondo il Governo Britannico stava violando il diritto di libera circolazione delle imprese nell’UE. La Corte Europea di Giustizia ha dato sostanzialmente ragione a Cadbury, dicendo che se il trasferimento di un’azienda non e’ fittizio (sede legale e poco più), ma reale (produzione e gestione), allora non si può parlare d’evasione.
Il Governo Britannico ora e‘ nelle pesti. Le aziende potranno scappare dal Regno Unito senza che lo Scacchiere possa fare molto. Potrebbe alzare altre tasse per compensare il gettito perduto, ma sarebbe un po’ come far pagare a chi resta le colpe di chi se ne va. Ingiusto e istigatore d’altre fughe.
Chi di spada ferisce,…
Per ora gli Inglesi non ne hanno parlato, ma non e’escluso che tra un po’ Londra si presenti a Bruxelles per parlare di armonizzazione fiscale e per dire che ora la vogliono.