Tornano in Piemonte i 40 milioni del Post-Olimpico

I politici piemontesi hanno ottenuto che i soldi destinati alle opere post-olimpiche restino in Piemonte e non vadano a Roma. Ottimo.

Speriamo solo che non li utilizzino per finanziare impianti come quello del bob  di Cesana, che sono dei pozzi senza fondo, con nessuna speranza di andare mai in pareggio.

Il fatto che su quell’impianto si siano sprecati tanti soldi non e` una buona giustificazione per sprecarne altri.

A Torino c`e` posto per l’Hockey?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Le scrivo per esprimere la mia amarezza e la mia proccupazione. Sono un
tifoso di Hockey in particolare dell’Hcvalpellice squadra di A2.
L’ultima stagione si era creato una nuova positiva realtà il "derby" con
l’allstar piemonte squadra torinese sita al Palatazzoli. I derby erano
seguiti da 2000 persone allo stadio più altre alla radio Rbe di Torre
pellice in streaming in tutta l’Italia hockeistica. Arrivo al punto,
quest’anno l’AllStar non avrà una squadra di A2 perchè in una città come
Torino non hanno trovato appoggi e sponsor. La fine delle attività di La
Presse e la mancata iscrizione dell’All Star mi fa pensare a come fa
Torino ad avere solo due squadre di calcio, per il resto deserto. Gli
altri sport sono sostenuti da privati cittadini guidati da passione e
istituzioni come la Regione.
A mio avviso è un grave problema culturale, si parla di costruire
grattacieli e non si sponsorizza lo Sport a Torino perchè non ha
visibilità. Le aziende che operano in Torino hanno come tutte le aziende
il dovere di essere di aiuto alla società in cui operano. Una sociaetà
senza sport manca di un grande momento di educazione per i propri
giovani dei valori dello sport quali il gioco di squadra, il ripetto di
regole, l’amicizia etc. Non ci si può lamentare che i ragazzi vadano a
distruggere edifici pubblici alle porte di Torino o si arrampicano sui
treni rimanendo folgorati, per rompere la noia, se non c’è alternativa.
Ripeto che a Torino non ci siano squadre di Hockey, pallavolo, basket,
nuoto di discreto livello come in TUTTE le città europee e preoccupante.
Quanti ragazzi si appassionerebbero ad uno sport passando i pomeriggi a
copiare le gesta dei propri beniamini evitando di rovinarsi la vita
facendo stupidaggini se ci fosse varietà di offerte sportive nella città?
Buon lavoro

Simone Bertalot.

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Certamente   l’assenza dell’hockey e` un segno di poverta`. Siamo sovraccarichi di palazzetti dello sport e non riusciamo a mantenere una squadra di hockey.  Si e` pensato tanto agli edifici (spesso brutti ed inefficienti) e poco agli uomini.
I torinesi con le olimpiadi si sono presi una gran sborgna ed ora stanno arrivando i problemi del giorno dopo. La citta` e` carica di debiti  e non sta a guardare tanto cio’ che serve o cio’ che non serve. Risparmia dove puo’. Dove non ci sono gruppi organizzati in grado di protestare troppo.
Molta colpa e` dell’amministrazione comunale, nel sostanziale silenzio connivente dell’opposizione.
La colpa piu’ grande e` pero’ quella dei Torinesi che han preso la droga olimpica (soldi, soldi, soldi) senza stare a pensarci troppo su’, semplicemente ubriacati dalla pioggia di denaro che si riversava sulla citta’.
C`e` un grande cambiamento che dobbiamo fare tutti per diventare piu’ coscienti e responsabili ed e` un cammino tutto in salita. Anche io e lei probabilmente dobbiamo cambiare.

Cordiali saluti
Gustavo Rinaldi

Una squadra

E` incredibile che gli Italiani abbiano vinto grazie alla caratteristica che un po’ in tutti i settori meno li contraddistingue: la capacita’ di fare squadra.
In politica, in economia, nelle associazioni , nel volontariato, nell’arte, nei gruppi informali l’essere prima-donna o cane sciolto, l’essere individuo in barba al gruppo e` la regola.
La Nazionale ci ha insegnato che fare squadra, rinunciare un po’ a se’ stessi a vantaggio del collettivo, da frutti.
Se imparassimo questa lezione, il mondiale diverebbe un momento utilissimo oltre che piacevole.

Dicono di noi: male Sestriere, bene il cioccolato

Un sito legato a Deutsche
Presse-Agentur cita la cattiva qualita` delle strutture
del
villaggio olimpico di Sestriere, che vengono definite poco o male finite e
sporche. Parla male di Sestriere anche il Mercury News, che invece parla bene di Sauze D’Oulx. Un bel posto.
Sempre Deutsche Presse riporta, incredibile
ma vero, ampie lamentele circa il cibo a
Sestriere. Pare che un po` tutti gli
atleti se ne lamentino.
Anche il Mercury News dice che in generale
in Italia I sandwich sono cattivi. E` vero che noi, non facendone grande uso,
li curiamo spesso poco.
Altra lamentela: poco pubblico, per gli atleti a volte e` deprimente.

A Torino, secondo Ann Killion  del  San Jose Mercury News. le Olimpiadi sono
iniziate con molta disorganizzazione ( cattivi orari dei pulmann, vernice
fresca sulle pareti, cattive condizioni di lavoro per i giornalisti) . “Meglio
tardi che mai” sembra il tema di queste
olimpiadi, secondo lei. Killion trova pero’  la gente di Torino e dintorni meravigliosa (Tom Powers del
St. Paul Pioneer Press conferma),
disposta ad aiutare, sorridente e tollerante. Il cibo in ogni bar ottimo
(Panini inclusi?), perfino il traffico pare che si muova e, dove e` lei, funziona
anche l’internet senza fili (fortunata lei!). Ha scoperto  il Barolo e le piace.

Tom Powers del
St. Paul Pioneer un po` si lamenta che
tutti cerchino d’aiutare anche quando non sanno, ma in fondo lo trova anche
affascinante, tempo perso in giri inutili, a parte.

John Ross corrispondente del Greco Ekathimerini (e dell` Herald Tribune) trova che il confronto dell`organizzazione dei
Greci  di Atene 2004 con quella dei Piemontesi non e` vantaggioso per Torino. Le indicazioni
ed I cartelli lasciano molto a desiderare (Brignone l’aveva detto, perche’
nessuno lo ascolta?), cosi’ I trasporti. In Piazza Castello, a quanto dice Ross, ci
sono 30.000 persone ogni sera e non un gabinetto pubblico.

Phil Sheridan (Philadelphia
Inquirer) e` contento d`aver visto la Mole ed il suo collega
Frank Fitzpatrick,
dello stesso giornale, fa un bel ritratto di
Torino,
senza soffermarsi troppo sugli aspetti organizzativi.

Dulcis in fundo:
Lusinghiero articolo del

francese ed elegantissimo  Le Monde su
Torino “capitale
del
cioccolato”. Detto da dei francesi, non e` poco.

G.R.

Le nostre Fonti:

http://www.mercurynews.com/mld/mercurynews/sports/13906397.htm

http://sport.monstersandcritics.com/othersport/article_1131019.php/Olympics_Week_One_Doughnut_medals_village_complaints_and_average_attendance?page=2

http://www.miami.com/mld/miamiherald/sports/special_packages/olympics/13881454.htm

 http://www.philly.com/mld/philly/sports/13892250.htm

http://www.mercurynews.com/mld/mercurynews/sports/13906397.htm

http://sport.monstersandcritics.com/othersport/article_1131019.php/Olympics_Week_One_Doughnut_medals_village_complaints_and_average_attendance?page=2

http://www.iht.com/getina/files/310312.html

http://www.miami.com/mld/miamiherald/sports/special_packages/olympics/13881454.htm

http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3546,36-740002@51-654597,0.html