Qualcosa si muove nella giusta direzione.
Il governo italiano ha varato una serie di norme con il fine di
favorire la concorrenza.
Per saperne di piu:
http://www.governo.it/GovernoInforma/documenti_ministeri/bersani_def.pdf
Si tratta in larga parte di norme
positive che potranno favorire lo
sviluppo:
- Farmaci generici nei supermercati (con
farmacista presente) - Banche che ti devono rendere facile il
lasciarle per passare ad un’altra. - Riduzione del numero di autorizzazioni
necessarie per aprire un negozio. - Abolizione dei vincoli ai tipi di merce che
ciascuno puo’ vendere. - Possibilita` di creare studi professionali
con diversi tipi di professionisti al loro interno. - Possibilita` per i comuni di mettere
all`asta le licenze per taxi ed introduzione di tassisti dipendenti di ditte padrone di molte macchine. - Abolizione della necessita` di atti
notarili per trasferimenti di auto, moto e barche. - Aumento dei poteri dell’Autorita`
Antitrust.
Mentre mi trovo d`accordo con quasi tutte
queste norme ricordo che la norma sui
tassisti va solo in parte nella giusta direzione.
Resta infatti confermato che le licenze per
tassisti sono in vendita , probabilmente a caro prezzo. Cio’ rende impossibile
a chi sia in grado di guidare, conosca le strade della citta` e della provincia, non abbia
precedenti penali gravi, ma non abbia un capitale di diventare tassista.
Bisognerebbe invece andare verso una progressiva riduzione del
prezzo delle licenze fino all’azzeramento del loro costo. Non ha senso che il comune
o un tassista che vuole ritirarsi prendano soldi da un poveretto che vuole
iniziare la professione.
Eventualmente si potrebbe addolcire la pillola, richiedendo ai nuovi tassisti di avere avuto per almeno 5 anni una patente dell`UE. In tal modo si potrebbero temporaneamente ridurre le pressioni concorrenziali da parte di guidatori stranieri.
Qualche norma deve agevolare la vita delle farmacie storiche e monumentali. Sono un patrimonio prezioso dell’Italia e potenzialmente una bella attrattiva turistica. Vanno sostenute con sgravi fiscali. A Torino, per esempio, un’antica farmacia in Piazza Carignano e` stata trasformata in agenzia di viaggi. E` un peccato. Cosi` si perde parte del patrimonio turistico della Nazione.
Allo stesso tempo non si vede perche` in futuro il Dott. Farmacista che lavora nel reparto farmacia della Standa o della COOP, per dirne due, non possa vendermi gli antibiotici o qualunque altro tipo di medicina.
Le autorita` in generale e l’Antitrust in
particolare, non hanno solo bisogno di piu’ poteri, ma anche di piu’ uomini e
mezzi. Di cio’ i provvedimenti del
governo non parlano.
Mancano norme piu` stringenti per il controllo delle reti telefonica, internet, stradale, ecc. Telecom Italia sfugge tuttora ad ogni serio controllo.
L’ANAS, come notava Piero Locatelli sul Sole 24ore, ha tre funzioni diversissime:
- costruisce strade
- gestisce strade
- regola le autostrade
E` chiarissimo il conflitto di interessi in cui si trova oggi l’ANAS. Si creino tre enti differenti. Uno in particolare deve essere un autorita` garante del traffico stradale ed autostradale con funzioni di regolatore. Gli altri due costruiranno e gestiranno strade.
Tutte queste norme non parlano del fattore lavoro dipendente. La parte retributiva dei contratti di lavoro, quella che stabilisce le buste paga dovrebbe venire contrattata a livello regionale e non nazionale. Le differenze tra regioni sono troppo forti, per potere avere un unico salario. Quando le condizioni produttive sono troppo diverse ed il prezzo dei fattori produttivi e` lo stesso dappertutto, qualche fattore potra` restare inutilizzato, cioe` disoccupato. Cosi’ si spiega parte della disoccupazione nel nostro meridione.
TIMORE: l’Italia e` purtroppo un paese di corporazioni. Ora dobbiamo aspettarci una
reazione corporativa violentissima.
Stiamo gia` vedendo in piazza i tassisti; presto seguiranno
panettieri, negozianti, farmacisti e notai. Banche e assicurazioni non
negheranno la loro "disinteressata solidarieta`" a queste categorie "vittime di un governo crudele". Non mancheranno dei giornali, delle televisioni, dei deputati e sopratutto dei senatori che accorreranno in gran numero in difesa dei "diritti acquisiti". In Italia il mercato non e` affatto amato e questa e` una ragione per cui cresciamo cosi’ poco ed offriamo cosi’ poco ai giovani.
Sara` una prova difficilissima. Speriamo che il
governo abbia la forza per resistere e per andare avanti.