Riduciamo l’IRPEF, non l’IMU

Le tasse sugli immobili in Italia erano tra le piu’ basse in Europa. Fonte: The Financial Times e OCSE

Il proprietario immobiliare:”Non rende alcun servizio alla comunita`, non contribuisce al benessere generale e non contribuisce affatto al processo da cui e` derivato il proprio arricchimento”

Chi ha scritto cose del genere? Qualche vetero Comunista ? No  Winston Churchill nel 1909.

Tempo di elezioni. Tutti i partiti  ci promettono una riduzione o abolizione dell’IMU sulla prima casa. Perche`?  Perche` e` una tassa ingiusta, perche` colpisce i poveri, perche` non e` progressiva, perche` e` da paese incivile, perche` “la prima casa e` sacra”…….  ma e` vero?

Sulla sacralita` della prima casa ……”sacro”   rimanda a qualcosa prossimo alla religione e allora bisognerebbe chiarire a quale religione si fa riferimento.

L’IMU sulla prima casa colpisce i poveri? In certi casi e` vero che pagano l’IMU anche famiglie relativamente povere. Quanto pagano? Su abitazioni, prima casa,  modeste  e` difficile pagare piu’ di 500 euro all’anno. Ma questi sono davvero i piu’ poveri?  No, piu’ poveri di loro ci sono coloro che, a parita` di reddito, devono pure pagarsi un affitto che facilmente non sara` meno di 500 euro al mese (6000 l’anno). Togliere l’IMU sulla prima casa non beneficera` quelli che faticano a pagarsi un affitto, che pero’ sono di gran lunga piu’ poveri. Se si vuole aiutare i poveri ci sono mezzi assai piu’ equi ed efficaci. Oggi sopra gli 8000 euro di reddito annuo gia` si pagano tasse. Non sarebbe molto piu’ giusto alzare questa soglia di un 2200 euro, portandola  a 10200? Porterebbe tutti, anche i  piu’ poveri a risparmiare 663 euro al mese di tasse, se poi venisse completato con un’imposta negativa (lo stato da dei soldi) su chi non raggiunge la soglia di 10200, sarebbe perfettamente equo ed altamente redistributivo. Altrimenti si potrebbero aumentare le detrazioni per coloro che hanno figli a carico. Inoltre provvedimenti del genere  avrebbero un altro grosso vantaggio: favorirebbero il lavoro e la crescita. Al contrario ridurre l’IMU non avrebbe uguali effetti pro-crescita: metterebbe si’ del denaro in circolazione, ma non nelle tasche dei piu’ poveri e molto di questo denaro (il 28%)  finirebbe nel finanziare le produzioni fatte all’estero e sostenere speculazioni edilizie inutili ed il consumo di suolo.

Non dimentichiamoci che il concetto di “prima casa” e` molto discutibile. Ricordo quella famiglia di conoscenti dove il padre risiedeva nella villa a San Vito sulla collina di Torino, la moglie nella casa a Courmayeur ed il figlio nella casa di Portofino. I poveretti avevano solo tre prime case e naturalmente di ICI non pagavano nulla. la casa e` sacra`. Erano milionari, ma non importa.

Proporre di ridurre l’IMU e` ottimo per prendere voti, ma non e` la via migliore per aiutare i poveri e far crescere il paese. Per fare questo bisogna ridurre l’IRPEF sui piu’ poveri.

 

 

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.