Finalmente una boccata di ossigeno. Una bella boccata da sei punti in due partite.
Dopo un mese e mezzo di boccheggiamento, crudele per altro, perché accompagnato da una viva speranza nelle capacità della squadra, puntualmente disattesa, il Toro incassa meritatamente due vittorie di fila. Leggi tutto “Una serie di fortunati eventi”
Dei delitti e delle pene
Sono ormai trascorse abbastanza ore perchè possa concedermi di scrivere un pensiero sul derby a mente fredda.
È anche passato abbastanza tempo per permettermi di vedere sorgere una follia collettiva, peraltro prevedibile. Leggi tutto “Dei delitti e delle pene”
Memento Tori, forse a volte è meglio ribadire certe banalità.
Ieri siamo crollati malamente.
Brutta partita, risultato bruciante quanto uno schiaffo a mano aperta e terza sconfitta consecutiva fuori casa. Leggi tutto “Memento Tori, forse a volte è meglio ribadire certe banalità.”
UNDICI(mila) LEONI
Stagione 2008/09, l’anno dell’ultima retrocessione.
Se rimando la testa a quei pochi fotogrammi che ancora conservo degli incontri seguiti all’Olimpico, un coro continua a rimbombarmi tra le meningi: “La Primavera! Vogliamo la Primavera!”. Leggi tutto “UNDICI(mila) LEONI”
”Sul campo”
Se una regola è sbagliata, sproporzionata, o semplicemente non ci piace, dovremmo adoperarci affinché sia cambiata. Ma siamo umani, e per di più italiani, per cui delle norme non ci interessa troppo, fintanto che non ci toccano.
Quest’anno, la UEFA ha negato la famosa “licenza” a Bologna, Cagliari, Catania, Chievo, Genoa, Livorno, Parma, Sassuolo, Verona. Nessuna di queste ha avuto da ridire, salvo ovviamente quella che alla fine ne è stata coinvolta; ma quanto scommettiamo sul fatto che se, fra 12 mesi, un Genoa o un Hellas dovessero qualificarsi per l’Europa, subito salterebbero su a contestare l’”assurdità” di una regola per la quale oggi non spendono una parola né un pensiero?
Leggi tutto “”Sul campo””
Le cose ”da Toro” mi hanno rotto i coglioni
Come molti, anch’io sapevo, nell’istante stesso in cui l’ecumenico Rizzoli ha assegnato un calcio di rigore al minuto 93, che lo avrebbe tirato Cerci e che lo avrebbe certamente sbagliato. Per due motivi: 1) il nostro eroe è un fenomeno ma non li sa calciare, i rigori 2) perchè “siamo il Toro”, e quindi “siamo sfigati”, e perdere un’Europa conquistata con sangue e sudore sbagliando un penalty all’ultimo minuto era troooppo “da Toro” per non accadere. Leggi tutto “Le cose ”da Toro” mi hanno rotto i coglioni”
Parliamo di Francesco
Si potrebbe parlare del Toro che a 180′ dal fischio finale è ancora in lotta per l’Europa, o del 1450° arbitraggio scandaloso nei confronti della squadra di Ventura. Si potrebbe parlare ancora della Lega Calcio, che ieri non ha ritenuto dover spendere una parola per omaggiare il Torino mentre perfino Sepp Blatter si scomodava. Si potrebbe parlare delle centinaia di persone al Cimitero, delle migliaia al Filadelfia, della gran massa a Superga al pomeriggio e dei 25mila alla sera. Si potrebbe parlare di Fassino che finalmente alza un dito per Torino e il Toro, Leggi tutto “Parliamo di Francesco”
Cirociclone
Dice: “Nessuno ha mai segnato di più“, e sbaglia, perchè gli Dèi del passato hanno sfiorato la vetta del Monte Olimpo (Rossetti, Mazzola, Santos) volando con delle ali che nel mondo pallonaro di oggi non vengono più fabbricate. Dice “Ha raggiunto Pulici” ed è vero: nel calcio moderno nessun altro aveva mai raggiunto un traguardo così lontano, ventuno reti gonfiate. Dice “Quasi come Pulici, ora ci sono più partite” e sbaglia. Cioè: nell’arco del campionato ci sono più partite, ma il confronto è tra due giocatori, non fra due stagioni. Numeri? Pulici segnò i suoi 21 gol giocando (1975/’76) un totale di 2647 minuti; Immobile, per ora, ne ha totalizzati Leggi tutto “Cirociclone”
L’emozione non ha voce
The power of love.
Il momento di ieri, il minuto 93 di Toro-Genoa, è stato catartico, uno di quei momenti che ti rimangono dentro e non se ne vanno. Non un’emozione che passa ma poi lascia tutto più o meno come l’aveva trovato, no: una di quelle che ti segnano.
Non è ai tifosi che pensiamo, a loro è normale che sia entrato ieri una nuova perla nella testa e nel cuore, che non se ne andrà mai; pensiamo proprio a lui, ad Alessio Cerci. Sì, pensiamo che anche la carriera professionale di un atleta possa essere influenzata da un momento come quello.
Ecco il Brasile di Ventura
E’ passato come uno dei numerosi pesci che il 1 di Aprile nuotano nel mare magnum dell’internet, quello che annunciava il prossimo cambio sulla panchina del Brasile; ma fonti certe, o comunque certe fonti, ci comunicano come invece il sollevamento dall’incarico dell’attuale c.t. Felipe Scolari sia prossimo a concretizzarsi. La spinta arriverebbe direttamente dal governo Rousseff, che per attirare maggior pubblico vuole un nome straniero, esotico, ossia europeo. La scelta è caduta sull’Italia, dove (loro credono che) siamo ancora tatticamente i più preparati. E a questo punto, Felipe Scolari è esploso: “Un nome italiano? Perchè il mio, il mio da dove pensate che venga, dalla Cambogia??”, ma a nulla gli è valso.