Al Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata è possibile visitare fino al 14 luglio la mostra L’ultimo volo per il Grande Torino, che approfondisce il profilo storico e personale delle vittime meno note della tragedia di Superga, i componenti dell’equipaggio del Fiat G.212 targato I-ELCE.
Ricorda Riccardo Meroni, figlio del pilota: “Non ho vissuto direttamente la vicenda perché avevo 3 anni, il maggiore dei miei fratelli ne aveva 7. Il ricordo è il racconto di mia madre e fu difficile acquisire il fatto della tragedia perché mio padre era dato per disperso. Lui aveva una grande passione per il volo e fece di tutto per realizzare il sogno. Arruolatosi nella Regia Aeronautica, in guerra si guadagnò anche due medaglie di argento e 3 di bronzo. Per quel viaggio fu scelto un equipaggio altamente professionale, ed anche il secondo pilota, molto amico di mio padre, era altamente qualificato. Mio padre era istruttore di volo strumentale, il ‘volo cieco’, quello a visibilità 0, che è quello operato a Superga, dove vi erano nubi dense e nebbia. Il disastro è probabilmente scaturito da un errore strumentale, in quanto le macchine segnavano 2000 m invece dei 600 reali. Ho solo bei ricordi, ma non vissuti di persona. I reperti lasciati al museo sono ricordi unici” .
La mostra sarà visibile nella Sala della Memoria presso la sede del Museo, a Villa Claretta Alessandri in Via G.B. La Salle, 87 a Grugliasco , fino al 14 luglio.