Dice: “Nessuno ha mai segnato di più“, e sbaglia, perchè gli Dèi del passato hanno sfiorato la vetta del Monte Olimpo (Rossetti, Mazzola, Santos) volando con delle ali che nel mondo pallonaro di oggi non vengono più fabbricate. Dice “Ha raggiunto Pulici” ed è vero: nel calcio moderno nessun altro aveva mai raggiunto un traguardo così lontano, ventuno reti gonfiate. Dice “Quasi come Pulici, ora ci sono più partite” e sbaglia. Cioè: nell’arco del campionato ci sono più partite, ma il confronto è tra due giocatori, non fra due stagioni. Numeri? Pulici segnò i suoi 21 gol giocando (1975/’76) un totale di 2647 minuti; Immobile, per ora, ne ha totalizzati 2430. In parole povere: Ciro ha impiegato quasi due partite e mezza in meno di Pupi a realizzare le stesse reti. Quindi, anche se sembra una bestemmia: …meglio di Puliciclone.
La storia del Toro è fatta di combinazioni incredibili che casualità non sono, e così Immobile raggiunge Pulici mentre questi festeggia il proprio compleanno, trovando – ne siamo certi – un motivo in più per sorridere. Lo raggiunge, con una differenza non da poco: il più grande bomber della storia granata è andato in doppia cifra per sette (!) stagioni consecutive, con la maglia del Toro addosso. La vita è adesso e del doman non v’è certezza, diremmo mixando Lorenzo il Magnifico e Baglioni, quindi è giusto, bellissimo e inevitabile godere delle prodezze di questo Torello col numero 9. Limitiamoci a questo: godere (e hai detto niente). Per sapere se lo scugnizzo biondo percorrerà la stessa strada dell’incarnazione vivente del Toro, o se ci avrà regalato un sogno breve ma comunque indimenticabile, ci sarà tempo. Questo è il tempo di applaudire, di abbracciarsi, di cantare forte come non ricordavamo di saper fare.