Level three: clear

Mondonico, 1992
Mondonico, 1992

Dunque siamo a -3. No, avete ragione: a +12. Insomma, è tutto giusto, ma dove bisogna guardare? Mancano tre punti alla zona Europa League (“Europa”: brividi), o siamo lontani dodici punti da quella retrocessione (altri tipi di brivido)? Di certo, i punti non mancano ad Alex Farnerud: gliene hanno cuciti dieci sulla capoccia, alla base della cresta ossigenata. Lui dice che domenica vuole assolutamente essere in campo, e ci sarà.
Nota personale: in diretta tv su Torinow dopo la telecronaca della partita arrivano le telefonate degli ascoltatori; ieri il primo parlava di Europa, il secondo di salvezza. Sembrava quasi fossero d’accordo. Invece è solo la nostra atavica mancanza di mezze misure: soma parèj.

Dorigo, 1998
Dorigo, 1998

Intanto ieri, oltre a vincere, si è sfatato un tabù, o meglio si è infranto un incubo, quello di quello stadio. Che qualche anno fa si chiamava semplicemente “Giglio” e ora nientemeno che “Mapei Arena Città del Tricolore”, il nome di struttura sportiva più brutto di ogni tempo. Il secondo stadio di proprietà in Italia, dopo il Filadelfia e prima del Conad. Lì il Torino retrocesse matematicamente nel 2003 (in campo per gli avversari c’era anche il Manfredini “scherzato” da Immobile), ma soprattutto mancò la promozione nel 1998. C’era un caldo mortale, e un terzino sinistro inglese fece suonare il palo. Ieri, di “inglese” c’era solo il tempo atmosferico. E il risultato, ovviamente: il 2-0 british.

 

Masiello, 2014
Masiello, 2014

Terzini sinistri, già. Poche considerazioni dimostrano la crescita di squadra, non di singoli, di questo Toro, come questa: a inizio stagione si vinceva con in campo D’Ambrosio; poi si è passati a vincere con Pasquale; e ora, massimo livello di difficoltà, a vincere con Masiello. Però ora che hai dimostrato anche l’impossibile, Mister, basta con il provocare gli dèi, mi raccomando. Battute cattive a parte: il mancino più scarso del lotto, assente da mesi, ha annullato il giovane promesso juventino, già solo per questo assurto a “fenomeno” nei titoloni. Sul terzino napoletano invece nessuno spenderà una parola, però a lui non importa: ieri non ha ottenuto “solo” una vittoria, ma una rivincita. Esperienza ben più rara.