Per una riforma dell’Ordine dei Giornalisti: incontro a Torino il 22 febbraio

Dopo l’incontro autoconvocato dell’11 gennaio e la proposta di autoriforma da parte dell’Ordine nazionale deigiornalisti, Mercoledì 22 febbraio, alle ore 21, al Circolo della Stampa Sporting, in corso Agnelli 45 si terrà un incontro fra i giornalisti piemontesi per confrontarsi, fare domande e portare testimonianze. Saranno presenti il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Alberto Sinigaglia, il segretariodell’Associazione Stampa Subalpina, Alessandra Comazzi, econsiglieri regionali e nazionali dell’Ordine e del sindacato.

Anche i giornalisti pensano alla pensione, degli altri

Martedì 14 febbraio 2012 ore 21 presso il Circolo della Stampa – Sporting, corso Agnelli 45, Torino si terrà un incontro con il presidente dell’INPGI Andrea Camporese e con il presidente della Casagit Daniele Cerrato in cui si parlerà dei possibili effetti delle manovre del governo Monti, della sostenibilità della previdenza dei giornalisti e di cosa si prospetta per il futuro della Cassa di assistenza sanitaria dei giornalisti.

Verso il tracollo dei media tradizionali in Piemonte

Un comunicato dell’Associazione Stampa Subalpina

L’informazione in Piemonte, in questo avvio di 2012, sta pagando un prezzo altissimo alla crisi generale e alla carenza di strumenti per fronteggiare le difficoltà e sostenere il comparto dei mass media.

Dopo i “tagli” dello scorso anno (lo stato di crisi a La Stampa e Tuttosport, la chiusura di EPolis e la ristrutturazione di Leggo), il 2012 si apre con una emergenza forte nell’emittenza locale, la chiusura della free press City, la chiusura dell’inserto Nord Ovest del Sole 24 ore. Leggi tutto “Verso il tracollo dei media tradizionali in Piemonte”

La crisi delle televisioni torinesi secondo la Provincia di Torino

Il presidente della Provincia di Torino Saitta ha voluto dire la sua sulla situazione delle televisioni piemontesi: “La crisi aziendale delle emittenti televisive torinesi Telesubalpina, Videogruppo e Telestudio aggiunge un ulteriore preoccupante tassello ad una situazione economica ed occupazionale molto grave. Il venir meno di alcune voci nel panorama informativo piemontese sarebbe una grave perdita dal punto di vista del pluralismo dell’informazione. Per uscire da questa difficile situazione occorre promuovere un modello editoriale nuovo e più aderente alle esigenze del territorio e del mercato”: è questo il primo commento del Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e del Presidente del Consiglio Provinciale Sergio Bisacca alle notizie sulla messa in cassa integrazione a rotazione dei dipendenti di Telesubalpina e Videogruppo e sulla difficile situazione in cui si troverebbe Telestudio. Leggi tutto “La crisi delle televisioni torinesi secondo la Provincia di Torino”

Il liberale piemontese dell’anno

Lo Spiffero che leggiamo con interesse e curiosità tutte le mattine ha pubblicato venerdì un articolo firmato da Riccardo De Caria che commenta il nostro sondaggio del Piemontese dell’anno 2011

Qualche giorno fa, un giornale online ha pubblicato gli esiti di un sondaggio tra i propri lettori, volto a individuare il “piemontese dell’anno” 2011. Per la cronaca, ha vinto il consigliere regionale grillino Davide Bono; del resto, è noto che i grillini sono grandi internauti e questo avrà presumibilmente aiutato il loro compagno di movimento. Ma più ancora del risultato del sondaggio, che gli stessi organizzatori dichiaravano voler essere un gioco, senza pretese di scientificità, colpisce la rosa di candidati scelti dalla redazione del quotidiano: vi figuravano, oltre ad altri politici, un noto calciatore e poi uomini e donne divisi tra la scienza, le istituzioni, la società civile.

Al di là delle simpatie o antipatie per gli uni o gli altri, però, non vi era neppure un nome che facesse veramente battere il cuore di chi ha come propria stella polare la difesa della libertà, o che si fosse distinto in modo davvero particolare per averne promosso la causa, anche solo come positivaconseguenza inintenzionale delle proprie attività.

 Così, con gli amici dell’Ora libera(le), ci siamo divertiti a immaginare un “controelenco” di persone che invece rispondevano a questo altro criterio: non sono moltissime, ma ce ne sono, e stanno tutte alla voce “punti di riferimento”.

Da sempre ci è piaciuto lo Spiffero che ha saputo portare una nuova informazione sui fatti prettamente politici di questa regione raccontando notizie e spifferate su personaggi che per l’informazione “dominante”, per lo meno fino a ieri” ,venivano sempre analizzati con guanti bianchi e attenzione “a non offendere”. Più c’è informazione libera, più c’è informazione e più i cittadini possono giudicare e capire. Noi dall’inizio stiamo cercando di fare una informazione più libera possibile senza avere padroni politici o economici come in altri casi, ma pensando a dare sempre le informazioni quando ci sono, se possibile nella maniera più equilibrata possibile. E il nostro sforzo è ripagato dai lettori che ci seguono.

Accettiamo con piacere i suggerimenti: per le nomination del prossimo anno ci consulteremo con la redazione dello Spiffero  per avere proposte per una candidatura per il liberale piemontese dell’anno.

La crisi mette in ginocchio tre storiche emittenti televisive torinesi

Marco Trabucco su Repubblica

La crisi rischia di decimare le televisioni locali torinesi. Tre nomi storici come Telesubalpina, l’emittente della diocesi, Videogruppo e Telestudio hanno chiesto o stanno per chiedere lo stato di crisi e metteranno in cassa integrazione giornalisti e tecnici. Le difficoltà nascono da motivi diversi, ma segnalano un problema grave in un settore importante del mondo della comunicazione.

Le cattive notizie per Telesubalpina sono arrivate ai primi di gennaio quando l’arcivescovo Cesare Nosiglia ha convocato tecnici e redazione (12 persone ) annunciando che la proprietà dei Paolini di Milano (editori anche di Telenova) aveva deciso di chiudere a fine anno. Ieri è stato firmato un accordo che farà partire dal 1 febbraio la cassa integrazione a rotazione per tutti i lavoratori. La redazione torinese continuerà a produrre solo i Tg (obbligatori per legge). Le altre trasmissioni saranno le stesse di Telenova. La chiusura è dovuta a un rosso di 500 mila euro all’anno. Cifra non enorme, che però i milanesi giudicano non sopportabile. Telesubalpina per lungo tempo ha rinunciato alla pubblicità (per scelta del cardinal Severino Poletto), ma ultimamente si era affidata a un’agenzia milanese. Non è bastato, forse anche perché da Milano non si è mai deciso di investire sullo sviluppo della sede torinese. Monsignor Nosiglia nell’incontro con i dipendenti ha riconosciuto che senza Telesubalpina la diocesi è senza voce («non possiamo andare avanti solo con il Nostro Tempo ela Voce del Popolo» avrebbe detto). Anche perché le difficoltà non risparmiano i settimanali: uno dei due è a rischio chiusura. Venduta ai Paolini da Poletto in cerca di fondi per costruire la chiesa del Santo Volto, oggi Telesubalpina, costa ancora troppo per essere riacquistata. Resta la domanda: possibile che la Diocesi di Torino non sia in grado di trovare mezzo milione di euro l’anno per salvarla?  Leggi tutto “La crisi mette in ginocchio tre storiche emittenti televisive torinesi”

Il futuro della Rai e i problemi dell’editoria locale a palazzo Lascaris sabato 28 gennaio

Sabato 28 gennaio 2012, a partire dalle ore 10.00, presso la Sala Viglione, a Palazzo Lascaris, Via Alfieri, 15, a Torino, si svolgerà l’incontro pubblico “Il futuro della Rai e i problemi dell’editoria locale. Lo stato dell’informazione in Piemonte e i rischi per il pluralismo” organizzato dal Partito Democratico Piemonte e dal Gruppo Consiliare Regionale del PD.

Programma

  • Saluti Gianfranco MORGANDO (Segretario Regionale PD Piemonte) e Aldo RESCHIGNA (Presidente Gruppo Consiliare Regionale PD).
  • Introduzione On. Giorgio MERLO (Vice Presidente Commissione Vigilanza Rai).
  • Comunicazione Paolo GIROLA (Segretario Ordine Giornalisti Piemonte)
  • Tavola rotonda Don Corrado AVAGNINA (Delegato Interregionale Fisc – Federazione Italiana Settimanali Cattolici); Carlo ROGNONI (Presidente del Forum PD Riforma sistema radiotelevisivo); Giorgio SIMONELLI (Docente di giornalismo radiofonico e televisivo all’Università Cattolica di Milano); Stefano TALLIA (Vice Segretario Associazione Stampa Subalpina).
  • Intervento conclusivo: On. Paolo GENTILONI (Presidente Forum ICT del PD, membro Commissione di Vigilanza Rai)

Chiude la freepress City anche a Torino

Il comunicato della redazione

Dopo 11 anni dal suo debutto City chiude. La Rcs Mediagroup (Rizzoli Corriere della Sera), che possiede al 100% City Italia Spa, getta la spugna nel comparto free press.
Ci è stato comunicato che l’Editore ha deciso la sospensione, entro febbraio 2012, di tutte le pubblicazioni del quotidiano City attualmente diffuso in otto città: Milano, Torino, Bologna, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Bari.
Le ragioni addotte dalla Rcs sono di carattere economico legate al calo dei fatturati pubblicitari.
Per contrastare tale fenomeno nell’ultimo anno questo cdr e la redazione hanno responsabilmente accettato un doloroso piano di tagli, imposto dall’Azienda, che ha portato anche alla fuoriuscita di cinque redattori, con un impatto considerevole su un corpo redazionale che prima della cura dimagrante contava 24 unità.
Paradossalmente, malgrado un vistoso calo di investimenti, proprio nel 2011 il gradimento è ulteriormente cresciuto arrivando ad un totale 1.786.000 lettori, che ha fatto di City il sesto quotidiano più letto d’Italia.
In questi 11 anni di vita i giornalisti di City hanno fatto il loro lavoro con professionalità, competenza, passione e senso di responsabilità, in un percorso di crescita professionale tangibile come, ad esempio, il lavoro su più piattaforme.
Ora, quanto meno, ci aspettiamo e chiediamo con forza che la Rcs, primo gruppo editoriale italiano, si assuma le proprie responsabilità e tuteli il lavoro dei 19 giornalisti della redazione, dei collaboratori e dei poligrafici di City, con la piena ricollocazione di tutti i colleghi all’interno delle testate del gruppo.

Il sesso e il sito dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte

La situazione del sito dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte sta diventando sempre più inquietante. Collegandosi con www.odgpiemonte.it si ottiene un messaggio di errore: Welcome ! Site odgpiemonte.it just created. Real content coming soon.

Se però si cerca su Google ordine giornalisti piemonte ecco che viene visualizzato dal motore di ricerca principe.

Aggiornamento alle ore 23.00 del 24 gennaio 2012: sul sito dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte appare  il messaggio

Benvenuti sul sito dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte

Al fine di migliorare la qualità dei servizi offerti, stiamo migrando il sito dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte su una nuova piattaforma tecnologica.
Tale intervento ha richiesto purtroppo la temporanea indisponibilità del sito stesso, che sarà ripristinata al più presto.Ci scusiamo per l’eventuale disagio arrecato.