Nei giorni scorsi l’assessore al bilancio del Comune di Torino Gianguido Passoni ha rilasciato una dichiarazione che dimostra che vive poco la città
( a Torino ) “Non mancano solo i soldi, ma le idee». L’assessore al Bilancio del Comune, Passoni, è convinto che a dieci anni da Torino Internazionale serva un nuovo tavolo di confronto, non per discutere come spendere i quattrini, ma per confrontarsi su come uscire dalla crisi. “Nessuno propone soluzioni, sento solo silenzio”, sottolinea durante il convegno Economia e crisi: chi paga?. Non è più sostenibile il modello, è necessario sapere con certezza il ritorno degli investimenti in cultura, sport e servizi per capire «quali sono i bisogni reali, qual è la gerarchia.
E qui si rincara
Le cifre sono da brivido: in Provincia di Torino ci sono circa 5500 esodati. Un numero altissimo, forse uno dei più alti d’Italia, qualunque siano le vere cifre che ballano in questa intricata vicenda. Il governo parla di 65 mila persone, e allora il peso del Torinese sarebbe devastante: oltre l’otto per cento per un territorio che pesa come popolazione per poco più del tre sullo scacchiere nazionale. L’Inps ha ipotizzato 130 mila ex lavoratori interessati, e l’impatto di Torino e dintorni sarebbe comunque rilevante – più del 4 per cento – anche se meno massiccio.
Stimiamo Passoni come un politico competente e onesto e grazie alla sua sapienza il bilancio del Comune di Torino è stato salvato dal baratro creativo finanziario lasciato da chi stava prima di lui al suo assessorato. Ma ora occorre cambiare interlocutori, ragionare sull’apririrsi non sul concentrarsi. Evitare i think tank blindati.
Gli converrebbe smetterla di girare le solite parrocchie che detengono oligarchicamente il potere politico, mediatico ed economico e che stanno perdendo drammaticamente il loro potere.
Scoprirebbe molti e moltissimi che hanno un sacco di idee, ma non sono amici degli amici degli amici di quanti dominavano la città. Se vuole possiamo fornirgli degli indirizzi 🙂