Diciannove segnali che si traducono in otto richieste. Un piccolo vocabolario che i cani usano per parlarci e per comunicare i loro bisogni. E che, molto spesso, noi non capiamo.
E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Animal Cognition realizzato dall’Università di Salford.
I ricercatori dell’Università hanno studiato e filmato 37 cani nella loro quotidianità scoprendo ed evidenziando “19 gesti referenziali eseguiti dai cani domestici durante gli incontri comunicativi quotidiani con gli umani” che si traducono in richieste che non sempre sono interpretati in modo corretto dai proprietari.
Mettere le zampe su un oggetto o indicare con la testa qualcosa; leccare la mano o alzare la zampa posteriore. E ancora: rotolarsi sul pavimento o saltare senza nessun apparente motivo: sono tutti segnali (in totale 19) che possono essere ricondotti a otto richieste specifiche: ho fame; grattami la pancia; accarezzami; voglio giocare con te; lanciami il bastone o la pallina; apri la porta; sono interessato a quell’oggetto; dammi una grattatina alla testa.
Segnali e richieste
Mettere le due zampe sull’oggetto: “Dammelo”
Il cane si appoggia su una cosa o persona: “Aprilo”
Saltella sul posto/Butta il gioco di fronte a sé: “Ho fame”
Indica con la testa qualcosa: “Prendimelo”
Morde delicatamente una persona/Si alza sulle zampe posteriori: “Gioca con me”
Lecca una persona o una cosa/Preme il naso contro qualcuno/Alza una zampa posteriore/Si trascina con piccoli movimenti/Sporge la testa in avanti: “Grattami”
Si sdraia sulla schiena: “Accarezzami la pancia”
Nasconde la testa/Striscia sotto qualcosa/Alza una zampa/Inclina la testa o la strofina/mette la zampa su una persona/Sfiora qualcosa con la zampa: “Dammi il giochino”
Dunque se il cane è il miglior amico dell’uomo spetta anche a noi sforzarci per capire di tradurre quello che loro vogliono dirci. E, ovviamente… accontentarli!