L’idea dell’esoterismo trasuda mistero in ogni sua forma di pensiero, Rosazza certamente non è un paese come tutti gli altri. E ciò ci porta a scoprire le radici di chi e cosa hanno reso Rosazza il borgo degli spiriti. E’ dunque necessario fare un nome, un personaggio tanto ambiguo, quanto immediato, Federico Rosazza, di lui molte cose sono state dette: filantropo, massone, protettore di poeti ed artisti, è proprio lui nella seconda metà dell’800 trasformò e cambiò per sempre il suo paese, il paese dov’era nato, Rosazza.
Dobbiamo a lui la costruzione del cimitero monumentale, la chiesa parrocchiale, l’attuale sede del Municipio, il castello neogotico, le fontane, gli abbeveratoi, le strade e le mulattiere. L’anima di Federico era profondamente alchemica, la sua passione per l’esoterismo gli diedero l’ispirazione e la volontà di incidere il paese di simboli, molti dei quali nascosti, altri invece evidentissimi.
Il nostro vuole essere non solo un reportage per catturare e raccontare questa aurea che circonda le vie e tutto ciò che osserviamo, ma un tentativo di decifrare simboli legati alla massoneria e all’occultismo, quegli stessi interessi che Federico Rosazza condivideva con un suo caro amico, il pittore e architetto Giuseppe Maffei.
Ma perché città degli spiriti? Abbiamo scoperto e si racconta che: La ricostruzione del piccolo borgo, che Rosazza fece edificare, fu come testimoniato attraverso scambi epistolari con Maffei, “dettate dagli spiriti”, dato che i progetti urbanistici e i dettagli delle costruzioni architettoniche vennero definite in sedute spiritiche durante le quali Giuseppe Maffei interpellava gli spiriti guida che erano principalmente tre: Ida, la giovane figlia di Rosazza defunta prematuramente nel 1864, Agostino, compagno di gioventù di Rosazza, e un terzo spirito ancora più misterioso, l’Angelo di Volterra.
Ecco gli interventi suggeriti dagli spiriti e attuati da Rosazza e Maffei:
la costruzione della nuova chiesa al posto del precedente cimitero, che nel 1874 venne spostato sulla riva sinistra del fiume Cervo e collegato al paese con un ponte a tre arcate.
L’edificazione del palazzo comunale sul luogo in cui sorgeva la vecchia chiesa abbattuta nel 1880, fu salvato solo il campanile che divenne una torre civica. E ancora le misteriose numerose fontane parlanti,(chiamate tutte così perché contengono un cartiglio, cioè una dedica introduttiva). Come non citare la più famosa di tutte, la fontana delle rose e stelle, la rosa ha una profonda valenza simbolica può indicare l’amore trionfante, sia sacro che profano, in questo caso un riferimento diretto va all‘antico ordine dei Rosacroce e il “Cavaliere Rosa-Croce”.
In Via Pulchra troviamo le statue di Rosazza e Maffei, insieme a quella di uno scalpellino intento a squadrare una pietra grezza, riferimento alla tradizione alchemica e muratoria.
All’entrata della chiesa si legge la scritta “templum”, e al suo interno si può ammirare il magnifico cielo stellato, dipinto da Giuseppe Maffei dove sono rappresentate le costellazioni, anche qui chiaro riferimento alla volta stellata presente nei templi massonici.
Sono innumerevoli i riferimenti, i simboli, e gli edifici posti in una precisa posizione per non rimanere affascinati dagli antichi ordini, e dal sapere esoterico, per tutti coloro che sanno guardare, apparirà come un’esperienza intellettuale e trascendente, per coloro mossi dalla semplice curiosità Rosazza sarà di certo una esperienza stimolante.
A voi il piacere della scoperta, e come recita un antico proverbio enigmatico, quaerendo invenietis, chi cerca trova…