Milano 26 settembre 2018, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione del Festival del Baccalà – “Trofeo Tagliapietra”, una competizione a tappe che rende complici i più prestigiosi ristoranti del Triveneto: chi può partecipare? gli chef delle regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, portando le ricette più estrose a base di stoccafisso.
Ogni ricetta presentata dagli chef partecipanti si suddivide in diverse fasi, i ristoratori daranno vita a una serata nel proprio ristorante, partirà dal 1 ottobre 2018 al 28 febbraio 2019, dove verranno proposte ai clienti e a una delegazione della giuria, (un antipasto, un primo e un secondo) a base di stoccafisso. I clienti voteranno il piatto che hanno trovato più convincente, la delegazione terrà conto della preferenza.
Le ricette più votate vengono così valutate con il seguente criterio, e dal 4 marzo 2019, saranno esclusivamente valutate da una giuria tecnica, composta da soli chef, che ne sceglieranno dieci. Queste dieci vengono realizzate dagli stessi autori lunedì 11 marzo al Baccalàdivino di Mestre, e qui una giuria mista, composta da chef e membri del comitato esecutivo, annunceranno solo cinque chef che accederanno alla finale
I cinque meritevoli chef prenderanno parte alla serata del galà finale in programma a Montecchio Maggiore (VI). Le ricette verranno riproposte e valutate ulteriormente, la giuria una giuria tecnica composta da 7 membri sarà coordinata dallo chef Franco Favaretto che ne annuncerà il vincitore.
L’azienda Tagliapietra di Mestre (VE) assegna così alla migliore ricetta assoluta il Trofeo Tagliapietra: un premio che sarà consegnato in occasione del galà finale, in programma per il 25 marzo 2019, e che rimarrà nelle mani dello chef autore del miglior piatto per un anno intero. Allo stesso vincitore sarà inoltre offerta la possibilità di viaggiare, accompagnato, in Norvegia per scoprire le Isole Lofoten, patria dello stoccafisso.
CANNATA sicilian Bakery, il primo pensiero è voglia di pane e sapori siciliani, perché chi in Sicilia c’è nato può di certo raccontarvi quali sono i sapori originari, quei profumi che sono tuoi, ricordi di una terra che ti appartiene. Antiche, antiche sono le ricette, maestria è l’amore per chi sa sfornare il pane e mescolare quegl’ingredienti, allora ho chiuso gli occhi e assaggiato il pane e molto altro.
Sicilia bedda, qualcuno direbbe. Mare, sole, cibo, è un continuo tripudio di sapori se a tavola ci sediamo, basterebbe solo questo per decidere di fare un viaggio nella regione con il repertorio gastronomico più ampio d’Italia, ma se le distanze sono una barriera niente paura, la famiglia Cannata panificatori da 4 generazioni portano la loro Sicilia a Milano, non solo pane, nasce un punto di riferimento per ogni ora della giornata dalla colazione fino all’aperitivo, che cosa troviamo?
Innanzi tutto la famosissima brioche “co tuppu” e vi assicuro che è VERAMENTE difficile trovarne una fatta come in Sicilia, altre tipologie di cornetti, lei la regina delle colazioni estive; la “granita”, l’emblema della tavola calda, l’arancino prodotto con riso catanese. (Abbiamo assaggiato il new entry una versione omaggio a Milano con l’ossobuco). E ancora calzoni e “pitoni” con varie farciture, focaccia messinese, pizza, pane con olive e mandorle, cannoli, biscotti tipici, e pane caldo dell’ultima sfornata serale.
Lo street food è un modo tutto nostro quotidiano in Sicilia, le braciole messinesi la caponata, la parmigiana di melanzane, a Messina come in tutta la Sicilia le ricette sono orgoglio collettivo, tramandate come in una favola, “ c’era una volta”…
Tommaso Cannata è stato eletto come il miglior fornaio siciliano nel 2016 e continua a decretarsi un must nel territorio, riuscirà ad essere un fuori classe anche a Milano?
Cannata Sicilian Bakery Corso Indipendenza, 5 (ang. via Ciro Menotti) – Milano
22 settebre 2018 Palazzo della Permanente ritorna ad essere il palcoscenico più glamour in assoluto.
È amFar il gala più esclusivo della moda a sostegno della lotta contro l’HIV/AIDS, a riunire i grandi nomi del cinema indirizzati alla solidarietà. Quest’anno celebra i suoi 25 anni, è come sempre in grande stile che Milano accende i suoi riflettori festeggiando la sua decima edizione.
Rimane il gala di beneficenza più noto al mondo, dove prendono parte star mondiali, della moda e dello spettacolo contribuendo a raccogliere milioni di dollari, ben 1,2 nella città meneghina, ( a cura di Michela Proietti, Ansa). Inoltre è stato consegnato l’Award of Courage amfAR ad Edward Enninful OBE, Editor-in-Chief di Vogue UK, a riconoscimento del suo straordinario impegno personale nella lotta contro l’Aids.
Tra i grandi nomi presenti
SPECIAL PERFORMANCES BY
ZARA LARSSON
JULIAN PERRETTA
MUSICAL ACCOMPANIMENT BY
DIMITRI FROM PARIS
JOHNNY DYNELL
EVENT CHAIRS
HALIMA ADEN, GOGA ASHKENAZI, BIANCA BALTI, CARLO CAPASA, DAN CATEN, DEAN CATEN, LEONARDO DEL VECCHIO, EMANUELE FARNETI, MILUTIN GATSBY, HEIDI KLUM, THOMAS LECLERCQ, ANGELA MISSONI, MARGHERITA MACCAPANI MISSONI AMOS, LOTTIE MOSS, OLIVIA PALERMO, ELLEN VON UNWERTH.
Le radici della nostra enologia prendono vita dalla qualità del territorio, che alzano gli standard della qualità del vino, affondando le radici nella cultura millenaria della nostra terra.
Il Luca Gardini e il critico Andrea Grignaffini, presentano la settima edizione dei 50 migliori vini d’Italia secondo i Best Italian Wine Awards (BIWA), si confermano una delle classifiche più seguite del genere, la giuria è formata da un comitato tecnico che degusta alla cieca oltre 300 referenze di vini, per poi decretare la classifica dei migliori 50, consegnando dei premi speciali alle aziende e a coloro che hanno fatto la differenza.
La premiazione si tenuta il 17 settembre a Milano, presso Centro Congressi Fondazione Cariplo, con tanti apprezzamenti e riconoscimenti, infatti insieme alla classifica, ci sono alcuni premi speciali che catturano l’attenzione, alla cantina ENIO OTTAVIANI – ROMAGNA SANGIOVESE DADO 2016 “Alfiere del territorio”, il “Vino Promessa” di questa edizione è Cantina SOLIERA – LAMBRUSCO DI SORBARA IL TROVADOR 2017, per quanto riguarda il “Vino Pop”CARLOTTO Schiava 2017. Infine, è stato nominato Giovanni Sinesi Casadonna Reale “Miglior sommelier”
La giuria internazionale dei BIWA
Lu Yang, il sommellier più influente della Cina, Othmar Kiem, fondatore del Gourmet Club Alto Adige, Kenichi Ohashi Master of Wine giapponese, Sake Expert Assessor e Master Of Sake, Amaya Cervera (Spagna), fondatrice del sito internet spanishwinelover.com e wine journalist, Tim Atkin (Inghilterra), Wine Writer tra i più premiati al mondo, Christy Canterbury (Stati Uniti), giornalista, giudice, formatrice e Master of Wine. Tra i volti Italiani troviamo;Luciano Ferraro, capo redattore del Corriere della Sera e firma della rubrica Corriere DiVini, Daniele Cernilli ,il Doctor Wine, Antonio Paolini, esperto critico enogastronomico, Pier Bergonzi, vice-direttore de La Gazzetta dello Sport, fondatore della rubrica Gazza Golosa, Marco Tonelli, giornalista bolognese e strepitoso Sommelier.
Ai vertici troviamo tre rossi, 2 toscani e uno piemontese: primo in assoluto, Sassicaia 2015 tenuta San Guido Bolgheri.
I 50 Best Italian Wine Awards 2018
TENUTA SAN GUIDO – BOLGHERI SASSICAIA 2015 – TOSCANA
ROAGNA – BARBARESCO ASILI VECCHIE VITI 2012 – PIEMONTE
CASANOVA DI NERI – BRUNELLO DI MONTALCINO TENUTA NUOVA 2013 -TOSCANA
SAN MICHELE APPIANO – SAUVIGNON THE WINE COLLECTION 2015 – ALTO ADIGE
LUSIGNANI ALBERTO – VIN SANTO DI VIGOLENO 2008 – EMILIA ROMAGNA
UBERTI – FRANCIACORTA QUINQUE – CUVÉE 5 VENDEMMIE – LOMBARDIA
MARCO DE BARTOLI – SOLERA VECCHIO SAMPERI – SICILIA
Paesi e Paesaggi del Gusto si presenta a Milano, si è presentata martedì 11 settembre, nel Salone d’Onore di Palazzina Appiani gioiello neoclassico protetto dal FAI. 4 edizione, una mission che prevede e racconta le realtà più genuine degli agricoltori, allevatori e artigiani del gusto, tradizione, continuità, passione, sono questi i fattori di successo che rendono l’enogastronomia Italiana un’eccellenza.
Ideata da Davide Rampello celebre autore e conduttore della rubrica di Striscia la Notizia, insieme alla sua troupe, hanno girato tutta l’Italia per selezionare i custodi del gusto, da tale ispirazione è nato il progetto, un’opportunità per il FAI di estendere la sua missione di tutela e valorizzazione della cultura e del paesaggio italiano ai beni culturali viventi, nota in tutto il mondo.
Piccoli produttori, ma assaggi straordinari, si parte dal luogo di produzione legame che garantisce processi di qualità buoni, sani, che sottolineano l’importanza del consumo dei prodotti locali, dando così la possibilità agli artigiani di far conoscere le proprie eccellenze puntando a sostenere un gran numero di piccole realtà alimentari.
L’appuntamento è il 5-6-7 ottobre al Castello di Masino, (To), dove troveremo gli artigiani che espongono i loro prodotti, ma soprattutto la cultura viva del gusto.
Al via l’Inaugurazione di Starbucks a Milano: piazza Cordusio, grande affluenza e fermento per la storica catena di caffetteria più internazionale al mondo, l’ispirazione è partita proprio dal bel paese, lo storico amministratore delegato di Howard Schultz, in viaggio proprio a Milano nel 1983, prese spunto di portare in America la realtà della caffetteria italiana e i suoi segreti, usando le migliori qualità di caffè nel mondo.
Starbucks all’attivo ha quasi 13mila store in quasi tutto il mondo, Il nuovo Starbucks milanese è piazzato nel palazzo delle ex Poste aggiudicandosi il primato dello store più grande d’Europa.
Al pubblico aprirà venerdi 7 settembre, hanno puntato a una torrefazione di prima classe, infatti la linea Reserve roastery, è presente solo in altri due luoghi al mondo, Seattle e Shanghai.
Caffè espresso è altri possibili varianti, si possono gustare biscotti, torte, donuts, tramezzini salati, succhi di frutta, bevande al cioccolato e il notissimo frappuccino, (latte, caffè, latte condensato, zucchero di canna, ghiaccio, gocce di cioccolato, Panna montata spray). Il Frappuccino al cioccolato di Starbucks è dolce, dolcissimo, avanti golosi.
Per omaggiare la cultura italiana, sono state pensate cinque nuove tipologie di caffè che si aggiungono alla miscela tradizionale e al classico espresso.
La cucina hawaiana è un mix di culture diverse, nata appunto dalle tante emigrazioni di razze; cinesi, filippini, giapponesi, coreani, polinesiani, piatti unici di carni miste, pesce, cucina fusion, sushi, riso e uova fritte, questa è la saporita e godereccia cucina hawaiana.
Curiosi di scoprire sapori nuovi e meticci? Oggi facciamo capolinea da Poku Place, la buona cucina dell’isola Hawaiana in una formula tutta singolare, che vi permette di assaporare piatti sempre diversi.
Il concept
Poku Place è piccolo locale nel fermento di corso Sempione, prepara bowls pokè di riso bianco o integrale, una base che vi da l’occasione di sbizzarrirvi negli assaggi dellal bowl, con del pesce crudo, o carne (salmone, tonno, polipo, branzino, gamberi, astice, pollo, manzo ecc..), i condimenti variano, un mosaico di proposte che accenderà i vostri gusti.
Le marinature sono sfiziose gli conferiscono un tocco caraibico, e le salse completano la tradizione, le troviamo, (salsa teriyaki, sesamo e peperoncino, alla barbabietola e zenzero, salsa yuzu, salsa kimiche preparata con cavolo cinese, sale, rafano, grano, peperoncino rosso, e ancora al sesamo e altre varianti, tutte ricche di gusto). A completare troviamo la frutta, l’insalata, le verdure, le spezie, pomodorini, naruto, rapanelli, cetrioli, sesamo, edamame, carote, cipolle rosse, zenzero, cavolo, mandorle, avocado, alghe, tobiko, ananas, fico e mango, fiori di loto, shiso, gazpacho, sesamo e nori. tante sfumature di sapori.
Combinazioni stimolanti che danno un piatto equilibrato e salutare, che non guasta mai al fine di un alimentazione sana, inoltre permette ai vegetariani di avere una vasta scelta di combinazioni.
Una pausa pranzo Milanese molto alternativa, dove recarsi anche per bere un aperitivo, in maniera diversa, buoni davvero i frozen sembrano frullati, e noi gli diamo importanza. ( kocktail euro 7).
Il pesce è leggermente marinato in modo da rendere il sapore più intenso, ottima scelta perché in questo modo il risultato finale delle combinazioni rende il piatto più interessante al palato.
Il servizio è veloce, il personale è formato da ragazzi gentili e sorridenti, le materie prime sono tutte di alta qualità. Il locale è piccolo ma all’esterno a favore della bella stagione hanno allestito abbastanza posti a sedere.
Mano al portafogli
Potrete gustare la vostra bowl a partire da 9 euro, medium o large, troviamo la “Waikiki beach poke”, la più costosa è “Ala Moana Poke” con abbondanti pezzi di astice euro 20,00. Spenderete col bere, birra o cocktail 20/30 a persona.
Note positive:
La consegna a domicilio risolve il problema delle attese sul posto.
Non esiste modo migliore se non il cibo e i suoi antichi sapori per trasmettere la cultura, sono i sapori della tradizione che raccontano la storia di una città e dei suoi abitanti, i ristoranti tipici, e le nostre trattorie fanno proprio questo: figure, costumi, luoghi e usanze antiche.
L’Ulmet oggi a nuovo nome l’Olmetto è stata una trattoria milanese delle più note alla cronaca, piatti della tradizione della cucina Milanese, che rendono unica l’esperienza a tavola, (due volte vincitori come “Miglior risotto alla milanese”), si è di certo distinto come uno degli indirizzi ben frequentati della Milano bene, dal 1985 fino alla fine del 2014, la filosofia di questa trattoria raffinata ha mantenuto alta la tradizione classica, ma come spesso accade tutto si rinnova, così dal 2015 cambia faccia presentando al pubblico una cucina contemporanea per chi abbia voglia di variare dalla classica Milanese, doppia filosofia, doppio risultato; 100 punti.
Stefano, Lorenzo, Martino, Paolo e Alessandro quattro amici con la grande passione per la buona tavola decidono di intraprendere insieme questa avventura.
La Cotoletta e il risotto alla milanese con l’ossobuco risultano essere pilastri della cucina dell’ Olmetto, è qui la tradizione padroneggia, ma vediamo di più. Dal 2017 lo chef Fabio Poggi cura le proposte, addizionando la creatività a una filosofia culinaria già consolidata, così potrete gustare:
Tacos all’italiana con verdure estive, formaggio morbido e salsa leggermente piccante, Filetto di Triglia con vellutata di zucchina trombetta e crumble alle olive, Spaghetti di Gragnano ai ricci di mare e lime, Gazpacho di verdura con semi di zucca e capesante marinate, Coniglio in porchetta con peperoni di carmagnola e terrina di patate, Astice con pesche e spinaci saltati all’olio;
Buono a sapersi
A pranzo, la carta viene affiancata da un “business lunch” che cambia settimanalmente.
Oasi segrete
Parliamo di una antica cantina del Quattrocento, culla di una buona selezione di etichette italiane e francesi.
Per chi abbia voglia di un drink prima o dopo ai pasti, nasce il cocktail bar, qui sarete coccolati da una giovane barman professionale e sorridente.
Mani al portafoglio
Prezzo medio a persona si aggira intorno ai 45 €, escluse bevande.
All’Olmetto ogni portata è invitante, tradizione milanese e accenti mediterranei vari, con quel tocco calibrato che ci piace molto.
Olmetto
via Disciplini, 20 – Milano
+39 0291663899
da lunedì a sabato 12.00 – 15.00 / 19.00 – 24.00 – Domenica chiuso www.ristoranteolmetto.it
Vi piacciono i confort e l’eleganza, e cercate sempre la giusta dose di gusto in locali chic, accoglienti, e dallo stile raffinato. A Pavia nel centro storico diventa quasi un rito fermarsi da Lino Restaurent, dove l’eleganza degli arredi in stile newyorkese si abbracciano con le prelibatezze della cucina.
Pavia è una città frizzante, da i tanti volti, l’arte e la cultura l’hanno sempre caratterizzata, ricca di monumenti che raccontano le varie fasi della sua storia, è nota per il suo Ponte Coperto sul Ticino, il Castello Visconteo e le chiese Maestose.
Lino Restaurant si fa notare per il suo stile, anche perché è situato in una bella piazza nel centro storico, la posizione e la vista sono un valore aggiunto a tutto il resto.
Si tratta di un’ambiente ricercato, con un atmosfera intima “I love New York”, reso ancora più cozy dal grigio tenue delle pareti e dai piccoli oggetti in stile newyorkese, certamente ha conquistato il cuore di ogni appassionato di design, e affascinato ogni cliente.
L’angolo bar personalizza la sala d’ingresso, straordinari e innovativi cocktail speziati vi accoglieranno in un inizio serata di preziosi accostamenti. A curare la mixology dei drink di selezione italiana e internazionale troviamo di Luigi Garrone.
La sosta golosa ha la consulenza stellata di Andrea Ribaldone di Osteria Arborina, ai fornelli c’è il resident chef Marco Mannori, giovane promessa animato da un entusiasmo trascinante.
La cucina è incentrata da alcuni signature dish, legati alla tradizione gastronomica piemontese, tecnica ed eleganza sono il fil rouge di ogni portata, ricerca, sperimentazione per un gusto tradizionale ma nuovo, capace di mescolarsi con la cucina Pavese-Lombarda, ingredienti tipici del luogo che insieme formano un’accattivante menù.
Il risultato è una gastronomia dal sapore genuino che vi stupirà. Provate la Tagliatella di calamaro, funghi porcini e mandorle, il crudo di Ricciola e gamberi rossi in salsa ceviche all’italiana, gli Spaghetti di pasta fresca, acqua di pomodoro e gamberi bianchi, i Tortelli al ragù di coniglio e crema di scamorza affumicata, piatti equilibrati, pensati e ben studiati.
I secondi piatti
La Cotoletta di Vitello alla moda di Lino è un tocco di raffinatezza, con un grande occhio di riguardo alla presentazione, l’estro dei piatti si ritrova in ogni pietanza, godereccio il Merluzzo di nostra salatura, salsa di olive nere e pure di patate, il gusto è davvero ampio. Sul fronte dei dolci continui stimoli visivi, assaggiate le composizioni dolciari per concedervi ancora l’ultimo sfizio, Babà al Rhum, crema di latte e frutti di bosco, oppure cocco mango cioccolato bianco. Dopo un pranzo come questo è una certezza.
Quando la tradizione incontra la tecnica
Nei primi piatti trova la sua eccellenza il Risotto carnaroli, asparagi, crema di robiola e limone piatto che incontra le materie prime del luogo un omaggio al riso simbolo emblematico del territorio.
I signature dish dello chef Ribaldone al ristorante Lino
Lo chef Ribaldone è famoso per la capacità di rendere un primo piatto la carta vincente a tavola, vediamoli qui: Ravioli ripieni di gallina ed erbe selvatiche ai due servizi: sono ravioli ripieni di gallina con carne bianca, tarassaco ed erbe del papavero, che vogliono essere un omaggio ai suoi celebri Agnolotti in due servizi – agnolotti alle tre carni, serviti in due servizi, prima caldi con sugo d’arrosto e riduzione di vino rosso, poi sparsi sul ghiaccio come la soba in Giappone.
Ad aggiungere quello sprint in più è di certo l’accoglienza di sala, curata dalla professionalità del Maître Angelo di Stefano, ex colonna portante al Duomo di Ragusa con Ciccio Sultano. La lista è stata realizzata focalizzandosi nella scelta di realtà di piccoli produttori italiani, con un ottima qualità prezzo.
Mano al portafoglio
Spenderete a persona una media di 50 € escluse bevande.
Certo che Lino Restaurant è un posto da appuntare nei propri pensieri, non solo un luogo di svago, ma una vera esperienza a tavola, che ogni buongustaio ama rendere unica, anzi trés bon!
In certe giornate di caldo afoso, non conviene andare al mare, meglio andare al fresco in collina, o nel silenzio della campagna dove si ci può rilassare tra le coccole di un relais immerso nel verde, per esempio a Relais Rocca Civalieri nel Monferato, lo stile ha un sapore moderno, adagiato sulle spoglie di un antico casale.
Nasce da una accurata ristrutturazione, lo noterete a colpo d’occhio, Rocca Civalieri è un indirizzo spumeggiante e perfetto per un’intera condivisione di relax, allegria e buona tavola, infatti all’attivo ha due ristoranti di diverse caratteristiche, il ristorante gourmet già noto per la sua linea, è l’ultimo arrivato, il nuovo Bistrot dove potrete assaggiare piatti più ruspanti con un impronta innovativa, e veloce.
Il menu è ideato e seguito dallo chef Fabio Bianchi, la sua idea di cucina è legata al territorio, con l’obbiettivo di comunicare e propagandare la tradizione gastronomica piemontese, raccontata in maniera semplice ma al contempo contemporanea. Una formula che ci permettere di scegliere il mood a tavola su misura, che sia un pranzo veloce, una pausa gourmet, o una cena romantica, senza tralasciare la possibilità di un business lunch durante la settimana.
Ecco qualche tendenza nelle new entry
I tegamini un tipico piatto torinese, avvero la pizza cotta nel tegamino: alta, soffice, con un diametro che non supera mai i venti, venticinque centimetri, proposta in diversi tipi di varianti dalla classica margherita alla gustosa acciughe dissalate e capperi, prosciutto e mozzarella di bufala e il tegamino “del casaro” con formaggi piemontesi DOP;
Proposte ispirate allo street food;
Insalate realizzate con l’altissima qualità degli ingredienti stagionali provenienti dal territorio, e tanti altri abbinamenti.
L’idea in più della Rocca
Il giovedì diventa cosmopolita, un aperitivo che si veste di fashion creando un vero e proprio happy hour di tendenza, l’atmosfera è frizzante, la musica del deejay Angelo Cattaneo ha il sapore d’estate, gli spazi sono cool con vista in un panorama suggestivo, gli ottimi cocktail sono realizzati dal bartender Nicola Mancinone, gli assaggi al buffet? gustose specialità locali preparate dallo chef Fabio Bianchi.
(La novità estiva dei “giovedì della Rocca”, sono proposti uno al mese, il prossimo giovedì trendy e del 2 agosto). Il costo dell’ingresso con la prima consumazione è di € 15 per persona, mentre le successive hanno un costo di € 8. Le serate esclusive sono a numero chiuso, per questo è consigliata la prenotazione.
Pausa in piscina
Avete del tempo libero, e non volete rinunciare ad una giornata di sole, bagni e relax, oltre ai trattamenti benessere e la SPA, una piscina esterna completa l’eleganza di questa location, e ancor di più in questo periodo abbiamo bisogno di lasciarci trasportare dai sensi e dal benessere fisico.
(La quota di ingresso e di € 15 dal lunedì al venerdì e € 25 il sabato e la domenica). Con prenotazione obbligatoria.
Rocca Civalieri ci permette di trascorrere una giornata a ritmo lento, lontani dalla frenesia della città, immersi nella natura, nel verde, nell’armonia, in sintonia col glamour, la buona tavola, e l’energia rigenerante.