L’AMARO ST. HUBERTUS SI PRESENTA CON UN NUOVO PACK

Il 27 luglio, presso il Relais Fiocco di Neve di Limone Piemonte, è stato presentato il nuovo packaging dell’Amaro St. Hubertus. Si tratta di un cambio look che mantiene intoccate tutte le caratteristiche e la storia di questo distillato così indissolubilmente legato alla montagna

L’AMARO ST. HUBERTUS SI PRESENTA CON UN NUOVO PACK: L’iconico Amaro della distilleria Bordiga cambia il vestito ma non l’anima, che resta saldamente legata alla montagna in cui nasce, e si lancia in importanti collaborazioni.

Il 27 luglio, presso il Relais Fiocco di Neve di Limone Piemonte, è stato presentato il nuovo packaging dell’Amaro St. Hubertus. Si tratta di un cambio look che mantiene intoccate tutte le caratteristiche e la storia di questo distillato così indissolubilmente legato alla montagna

 

Un Amaro Riserva che nasce da un’antica ricetta data in regalo da un amico cacciatore Alpino al Cavalier Pietro Bordiga – raccontano Claudio Arneodo e Riccardo Molinero, due dei titolari della distilleria dal 2009 – Non a caso, il simbolo dell’amaro, anche nel suo nuovo packaging, è un camoscio, animale alpino per eccellenza, che vive sopra i 2500 metri d’altitudine nutrendosi proprio di quelle essenze che ritroviamo nel St. Hubertus”.

https://www.velier.it/it/liquori/1775-bordiga-amaro-st-hubertus.html

 

Il nuovo pack di St. Hubertus

La nuova bottiglia dell’Amaro St. Hubertus nasce dalla voglia di valorizzare un prodotto importante senza perdere di vista la sostenibilità che permea tutti i prodotti di Bordiga.

La bottiglia, infatti, è fatta con vetro 100% riciclato e certificato che arriva solo dalle campane del vetro, quello che tutti noi contribuiamo a salvare con il nostro impegno quotidiano. Ne è testimonianza il colore azzurro non sempre uniforme della bottiglia dato dalle bottiglie di colore più chiaro e più scuro fuse insieme. Anche la leggera differenza che si può percepire fra una bottiglia e l’altra sono testimonianze del vetro riciclato.

L’etichetta, invece, nasce in continuità con quella precedente, con il camoscio nel suo ambiente naturale su carta ruvida che da matericità e presenza al prodotto con la scritta St Hubertus in lamina ramata che impreziosisce il prodotto. Un design, da oggi ancora più elegante e al passo coi tempi per valorizzare ulteriormente un amaro premium e naturalmente senza limiti.

St. Hubertus: la montagna in un Amaro

Fin dai tempi del Cavalier Pietro Bordiga, l’attenzione alla qualità delle materie prime è stata un punto fermo sul quale la distilleria ha costruito man mano i suoi successi, continuando negli anni la stessa filosofia fino a oggi.

Tra le sue botaniche ci sono componenti balsamiche come la menta piperita, i licheni e l’achillea. “Le componenti amare, invece, sono dettate da due tipi di genziane spontanee montane. La prima è la lutea, che viene raccolta in autunno e di cui si utilizza la radice. La seconda è la gentiana acaulis, ovvero la classica genzianella dai fiorellini blu, che si raccoglie in primavera e di cui si utilizzano proprio i fiori”, raccontano Arneodo e Molinero. Le altre botaniche presenti nell’amaro sono rigorosamente segrete, “Però possiamo dirvi perché le erbe di montagna sono notoriamente più profumate. È questione di genetica e sopravvivenza, l’unico modo per attrarre gli insetti necessari per la loro riproduzione”.

Tutte le botaniche sono raccolte a mano dai montanari, e insieme all’acqua alpina sono le basi da cui i maestri distillatori di Bordiga partono per produrre il St. Hubertus – oltre a tutti gli altri prodotti che hanno reso celebre la distilleria: amari, vermouth e gin. Le fasi successive di produzione comprendono l’infusione delle botaniche in alcol e infine la distillazione.

Il risultato di questo processo accurato è un amaro dal sorso intenso e insieme elegante: un insieme armonico in cui la potenza alcolica dei suoi 38 gradi non sovrasta in alcun modo il perfetto equilibrio tra la parte balsamica e le componenti amare, che si fondono in un finale di grande persistenza.

L’Amaro St. Hubertus, con il suo carattere così schiettamente montano, è perfetto come fine pasto, ma funziona anche come aperitivo inconsueto, magari con ghiaccio, e può regalare grandi sorprese in miscelazione, dove da qualche anno l’utilizzo degli amari è sempre più di tendenza.

St. Hubertus: le sponsorizzazioni 

Slow Food, Golosaria e Cheese Hunter: Una Sponsorizzazione per Valorizzare le Tradizioni 

St Hubertus è lieto di annunciare anche una preziosa collaborazione con le principali associazioni legate al mondo dell’enogastronomia, entrambi con l’obiettivo di promuovere il cibo di qualità e sostenibile.

Sarà infatti Partenr di Slow Food, il movimento internazionale per la salvaguardia e la valorizzazione delle tradizioni alimentari premiando i vincitori delle Chiocciole – che si prefiggono di promuovere e tutelare l’importante patrimonio culturale – con una bottiglia di Amaro St Hubertus più un premio speciale che verrà consegnato in occasione della cerimonia ufficiale il 23 ottobre.

E non ultimo, St Hubertus vedrà l’inserimento di una campagna pubblicitaria attraverso i bill board nel filmato “Cheese Hunter” – La Nuova Avventura Cinematografica di Il Gambero Rosso – l’autorevole guida enogastronomica riconosciuta a livello internazionale.

IMMARGIN, UN GIN PRODOTTO DA ROCCA DI MONTEMASSI

Rocca di Montemassi è una “Wine Farm”, 100% toscana e 100% sostenibile, certificata da EQUALITAS che sorge ai piedi dell’antico borgo di Montemassi, nella Toscana Meridionale, tra la costa del Mediterraneo e le Colline Metallifere.

ITALIANITÀ, ECCELLENZA E GUSTO: ABBINAMENTI PERFETTI: GUSTA CON PIACERE UN BUON BICCHIERE DI IMMARGIN, UN GIN PRODOTTO DA ROCCA DI MONTEMASSI, IN UN ELEGANTE E CONFORTEVOLE AMBIENTE CAPPELLINI.

In occasione della Milan Design Week, il più importante punto d’incontro, a livello mondiale, per gli operatori del settore casa-arredamento che si tiene a Milano dal 18 al 23 Aprile, Cappellini inaugura il suo nuovo showroom in Via Borgogna 8: “Spazio Cappellini Milano” presenta un concept del tutto inedito e si configura come un inno alla libertà in cui promuovere uno scambio culturale che partendo dal design raggiunge nuove mete. Design sofisticato e “Buon Bere”: passioni d’eccellenza che accomunano i sempre più numerosi ed internazionali amanti del Made In Italy.

Energia, potenza, intensità: Immargin evoca un mondo suggestivo, sospeso tra le colline maremmane e i paesaggi rurali che custodisce. Le bacche dei migliori ginepri si uniscono a curcuma zedoaria, camomilla, rosmarino, bergamotto e fiori di sambuco, dando vita ad un distillato prestigioso che esprime il gusto autentico della natura più selvaggia.

Un’identità temeraria che fonda le sue origini migliaia di anni fa: gli insediamenti preistorici, etruschi e romani lasciano spazio agli aspri versi danteschi e alle invasioni che corrono fino alla bonifica di Giuseppe Mazzanti e ai più moderni butteri. Un’eredità intensa figlia della tradizione e dei Valori che si tramandano nei territori della Maremma: determinazione, resilienza e costanza. Una storia vigorosa che dona a questo distillato di 43 volumi il suo sapore distintivo, frutto della natura selvaggia e delle sue colline aspre.

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Amara Caroni Eccelenza Siciliana Nel Mondo

Amara Caroni un liquore originale, unico nel suo genere: gli aromi rotondi e vellutati rilasciati dal legno, infatti, permettono ai sentori distintivi degli agrumi infusi in Amara di raggiungere un nuovo stato di maturazione grazie alla morbidezza e al tono vanigliato rilasciato dall’essenza delle botti.

Amara Caroni Orange IGP Eccelenza Siciliana Nel Mondo

Gli amari come aperitivi sono perfetti anche per stimolare l’appetito, come non citare il bitter ingrediente principale di alcuni tra i più famosi cocktail, negli amari possiamo trovare erbe, radici, frutta, in un bouquet dalla complessità olfattiva apprezzato dai più preparati e non. La principale differenza tra gli amari risiede nella distinzione tra amari “forti”, e “morbidi”, più dolci e abboccati. Gli amari nella storia nascono dall’opera delle farmacie medievali dei monaci benedettini, che li utilizzavano come medicinali, per poi evolversi con tentenza come spirito alcolico di piacere gustativo.

Gli amari vengono prodotti tramite macerazione o infusione di erbe, infatti, come suggerisce il nome, non ha proprietà dolci, la sua amarezza è dovuta all’utilizzo di una minore percentuale di zucchero. L’amaro è uno degli spirits più diffuso in Italia. In ogni regione si possono trovare diverse varianti prodotte con erbe e aromi locali, ogni prodotto ha i suoi sapori e le sue fragranze. Da una ricerca mirata abbiamo trovato un prodotto che spiazza per le sue eccellenti caratteristiche, Amara Caroni è un amaro curato nei dettagli in grado di fare davvero la differenza, e chi lo sorseggia ha un piccolo e prezioso momento di piacere, quella sensazione di desiderio di tornare a ripeterla.

In mixology si abbina bene in tutti i cocktail internazionali dove è necessaria la nota amara del bitter, come il classico Americano o in un Negroni che si arricchisce per l’occasione di profumi più aromatici, oppure nell’ormai celebre Etna Spritz, creato dal bartender Alfio Liotta, unico drink italiano presente nella classifica dei migliori cocktail al mondo stilata da Condé Nast Traveler USA.

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CASTELLO DI ALBOLA TRA I GRANDI PROTAGONISTI DI OPERA WINE 2023

Tra questi il pluripremiato Santa Caterina Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2015 di Castello di Albola: un suggestivo borgo medievale che sorge in cima alle splendide colline chiantigiane, in un luogo incomparabile per il fascino della storia, per le suggestioni dell’arte e per il contesto agro-paesaggistico unico e di insuperabile armonia.

Come dice il nome stesso, OperaWine è l’evento esclusivo che offre agli operatori specializzati di tutto il mondo la possibilità di conoscere i migliori vini italiani. La classifica viene redatta dagli esperti di Wine Spectator, testata che costituisce un’autorità riconosciuta a livello internazionale nel settore vitivinicolo.

Ogni anno, i giudici sottopongono a un attento esame visivo e gusto-olfattivo i vini italiani selezionati e assegnano a ciascuno un punteggio sulla base di diversi criteri. Da questo scrutinio esce l’eccellenza dei produttori italiani: cantine da tutta la penisola che, pur nella differenza di territorio, stile produttivo e dimensioni aziendali, sono accomunate dall’altissima qualità dei vini prodotti.

Tra questi il pluripremiato Santa Caterina Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2015 di Castello di Albola: un suggestivo borgo medievale che sorge in cima alle splendide colline chiantigiane, in un luogo incomparabile per il fascino della storia, per le suggestioni dell’arte e per il contesto agro-paesaggistico unico e di insuperabile armonia. Nel corso della sua storia, questo gioiello del Chianti è appartenuto alle più nobili famiglie toscane, dagli Acciaioli ai Samminiati, dai Pazzi ai Ginori Conti e dal lontano 1979 è di proprietà della Famiglia Zonin.

La tenuta, il cui bilancio di sostenibilità è certificato da EQUALITAS, si estende per oltre 900 ettari, di cui 125 vitati e gode di una posizione d’eccellenza tra le più alte colline del Chianti Classico. Le vigne, un vero e proprio patrimonio per la cultura locale, sono collocate, in territori caratterizzati da forti pendenze, tra i 350 e 650 metri s.l.m. e godono di importanti escursioni termiche e di un microclima ideale per la produzione di vini d’eccellenza.

“Il Chianti Classico Gran Selezione Santa Caterina 2015 è un prestigioso vino di Castello di Albola capace di esprimere a pieno l’essenza dei nostri Wines Of Altitude. La nostra prima annata, la più significativa, ci ha permesso di seguire un percorso che porta alla valorizzazione del singolo vigneto e delle sue caratteristiche uniche come l’altitudine media di 550 metri, l’esposizione completamente a Sud-est e il terroir senza eguali: una parcella privilegiata che offre la migliore qualità delle uve Sangiovese. Questo vino che mi sorprende ad ogni sorso, sa emozionare con il suo profumo intenso, capace di evocare l’eleganza del territorio di Radda In Chianti, ed è caratterizzato dal palato incisivo e interminabile. Oserei dire che ben incarna l’anima di Castello di Albola, quella più autentica.”

 

 

 

Agraria Riva del Garda a Vinitaly 2023

Agraria Riva del Garda a Vinitaly 2023

La società cooperativa trentina sarà presente alla prossima edizione del Salone internazionale dei vini e distillati in programma a Verona dal 2 al 5 aprile. Protagonisti degli spazi espositivi, allestiti allo stand B4 del padiglione 3, saranno i vini e gli oli che sono da sempre sinonimo di qualità e massima espressione del territorio.

Fervono i preparativi per quello che è, senza ombra di dubbio, l’appuntamento italiano più importante per il mondo del vino: dal 2 al 5 aprile prossimi andrà infatti in scena a Verona la 55esima edizione di Vinitaly e Agraria Riva del Garda, con i prodotti della sua cantina e del suo frantoio, sarà tra i protagonisti.

A confermare il trend ci sono poi anche i premi. Il Lagrein 2019 Vista Lago ha recentemente conquistato i Due Bicchieri Rossi della guida Vini d’Italia 2023 del Gambero Rosso e sarà quindi tra i protagonisti del Wine Tasting Fuori Salone organizzato nel Cortile del Tribunale di Verona e della Tre Bicchieri Vinitaly Special Edition in programma per domenica 2 aprile alle 16.30 nella Sala Argento del Palaexpo di Veronafiere.

 

Il territorio vitivinicolo dell’Alto Garda Trentino – ha spiegato il presidente Giorgio Planchenstainer – ha saputo distinguersi puntando su produzioni dalla qualità indiscussa. Si tratta di un ambiente la cui ricchezza enologica è unica nel suo genere, con un microclima mediterraneo inserito in un contesto alpino e il merito di averlo saputo rispettare e valorizzare va riconosciuto non solo a noi, ma anche a tutte le realtà a noi vicine».

Anche il Frantoio di Riva ha fatto incetta di riconoscimenti: si va infatti dal 5 Gocce di Bibenda per Uliva e 46° Parallelo Biologico alla Gold Medal del Monocultivar Olive Oil Expo per 46° Parallelo Monovarietale o dal Due Foglie Rosse del Gambero Rosso per Uliva e 46° Parallelo Biologico e dal Tre Foglie per 46° Parallelo Monovarietale alla Gran menzione del Sol d’Oro a Uliva e 46° Parallelo Monovarietale.

Una delle novità per Agraria Riva del Garda a Verona è rappresentata dalla scelta di accorpare lo stand del frantoio, in passato dislocato al Sol&Agrifood, a quello della cantina: sia gli oli che i vini saranno quindi presenti, nello stand B4, al padiglione 3, dedicato al Trentino. Gli oli saranno comunque proposti in degustazione anche allo stand AIPO, l’Associazione Interregionale Produttori Olivicoli.

Cartizze D.O.C.G. Brut Ruggeri

Oggi vi parliamo del Cartizze D.O.C.G. Brut di Ruggeri portavoce della biodiversità del Cartizze, uno dei Grand Cru più preziosi d’Italia tra le colline scoscese e generose di Valdobbiadene dichiarate dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Il Prosecco D.O.C.G Superiore di Cartizze Brut di Ruggeri anima il brindisi delle feste. Il Cartizze è la versione più esclusiva dell’anima del prosecco, è un luogo esclusivo e delimitato situato nel Veneto orientale, più precisamente a Valdobbiadene.

Oggi vi parliamo del Cartizze D.O.C.G. Brut di Ruggeri portavoce della biodiversità del Cartizze, uno dei Grand Cru più preziosi d’Italia tra le colline scoscese e generose di Valdobbiadene dichiarate dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

La sua caratteristica distintiva è data dall’origine, il suo terreno montuoso è stato creato dal sollevamento dei fondali marini, la  rocciosità del territorio contribuisce alla qualità delle uve che danno vita ad un vino con un colore più intenso e un odore più complesso. Qui la produzione è circoscritta da un’area molto precisa, appunto Cartizze che produce un vino di qualità, definito crù

Per chi è amante di questo esclusivo vino,  o è semplicemente curioso di provare il Cartizze, l’occasione delle feste natalizie può essere una bella opportunità di portarlo sulle tavole imbandite per le cene di Natale, in alto tra le dita dei commensali per celebrare il 2023, il Cartizze D.O.C.G. Brut di Ruggeri aggiunge gusto e pregio, in un bouquet di profumi che vi stupirà.

Il profumi del Cartizze in un bicchiere

Conviviale e vivace, fragrante e aromatico, seduce con il suo armonioso equilibrio e la sua sapidità cristallina con delicate note minerali. Il Valdobbiadene Superiore di Cartizze D.O.C.G. Brut di Ruggeri, rende omaggio e al contempo svela i profumi del terroir che si risveglia dopo i mesi più freddi: erbe di campo, delicate note di petali di fiori bianchi e profumo di pere. Un inno alla vita, alla Natura e a un nuovo inizio.

Bollicine responsabili

Il Cartizze D.O.C.G. Brut è portavoce dell’impegno di Ruggeri per la Cultura del Vino che rispetta l’ambiente, le persone e il territorio. L’azienda porta avanti progetti di ricerca a tutela dell’eccezionale biodiversità nell’area del Cartizze che vanta oltre cento specie di piante, fiori ed erbe spontanee e abbraccia il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI) a certificare l’alta qualità e la sostenibilità in vigneto.

Abbinamenti

Dall’aperitivo di Natale alla cena di Capodanno, il Cartizze D.O.C.G. Brut di Ruggeri esalta piatti a base di pesce, crostacei e molluschi, dalle tartare ai risotti ai frutti di mare. Accompagna piacevolmente finger food, verdure pastellate, delicati piatti di carne bianca, lasagne e torte salate con erbe e formaggi freschi.

Prima Edizione The Restaurant Insider

La prima edizione The Restaurant Insider si è svolta a Villa Monte RosaGrande, la prima e ritmatica edizione informale tra esponenti dell’industria della ristorazione dine-in, organizzato da Sun Tzu Consulting.

La prima edizione The Restaurant Insider si è svolta a Villa Monte RosaGrande, la prima e ritmatica edizione informale tra esponenti dell’industria della ristorazione dine-in, organizzato da Sun Tzu Consulting nella sua nuova prestigiosa sede milanese Mercoledì 21 settembre 2022.

L’evento ha riunito prestigiosi esponenti dell’industria della ristorazione dine-in per fare un punto della situazione del settore, parlare di trend attuali e futuri, discutere di franchising e analizzare case history di successo. A fare gli onori di casa Fabrizio Frombola che ha assunto il ruolo di Chief Business Officer

La prima a salire sul palco Sara Silvestri, Senior Consultant di TradeLab, che nel suo intervento ha inquadrato lo stato dell’arte del mercato dei consumi fuori casa (Away from Home), tra numeri della ripresa e i trend in atto, sottolineando come il settore dopo la forte contrazione nel 2020 nel 2022 segna una veloce ripresa che arriva a sfiorare i valori pre-pandemia del 2019 (85 mld di €).

A seguire lo speech di Valentina Quattro, Industry Relations Director Italia e Spagna di The Fork, sul modello di business dell’app che ha rivoluzionato il mondo del food che quest’anno compie 15 anni di attività, sulle novità come il pagamento del conto tramite QR code o direttamente dalla app, facendo poi un focus sulla case history di successo de La Filetteria Italiana con The Fork.

Dopodiché Alberto Cogliati, Segretario Generale di Assofranchising ha parlato di strutture, tendenze e opportunità per il canale Horeca spiegando che “Il mercato della ristorazione merita un’attenzione particolare ed è per noi doveroso contestualizzarlo e declinarlo all’interno del settore franchising dove occupa una posizione da attore protagonista con ben 4.675 punti vendita in Italia e un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro.

”E dichiarando che “Tuttavia, la crescita inarrestabile delle bollette, unita al rincaro delle materie prime e agli affitti sempre più altri rischia di compromettere le attività portate avanti con determinazione dai ristoratori in franchising.

Infine Monica Nastrucci, responsabile editoriale delle riviste Food Service e Dolcesalato, i due brand del Gruppo Food rivolti al mondo dell’out of home ha intervistato Edoardo Maggiori (CEO e founder di STC), Andrea Lupo (CFO e co-founder di STC) e Fabrizio Frombola (Chief Business Officer di STC). Partendo dalla storia dell’azienda che la mente creativa e visionaria di Maggiori (a marzo 2022 la rivista Forbes Italia lo ha inserito tra i 100 imprenditori più talentuosi under30 in Italia e tra i 5 migliori under 30 italiani del food)

https://suntzuconsulting.it/

Il Mondiale Degli Spumanti Va A Casa Ferrari: Lo Champagne E’ Un Passo Indietro

Ferrari è un nome vincente, e su questo ci sono tanti precedenti. Ancora una volta brilla sulla concorrenza sorpassando in casa la Francia siamo sul gradino più alto del podio al Mondiale delle bollicine l’edizione 2021, al The Champagne & Sparkling Wine World Championships, concorso ideato e presieduto da Tom Stevenson, per la quarta occasione la nota casa spumantistica trentina raggiunge il vertice dell’Olimpo. Merito di 12 medaglie d’oro e otto d’argento, che le consentono di aggiudicarsi il titolo di “Sparkling Wine Producer of the Year”.

La casa Lunelli si conferma la TrentoDoc come denominazione italiana più premiata, la vittoria dell’Italia sulla Francia, vede 58 medaglie d’oro contro le 52 dei francesi, le medaglie d’oro non vanno solo alle grandi Riserve, ma anche i suoi TrentoDoc non millesimati, come il Ferrari Brut, l’etichetta più iconica della Casa Trentina – già “Blanc de Blancs World Champion” nel 2016 e “Best Italian Sparkling Wine” nel 2020 – e il Ferrari Maximum, sia nella versione Blanc de Blancs sia Rosé.

Sono state 1000 le etichette provenienti da tutto il mondo a competersi il podio, perfino il Giappone che partecipa per la prima volta.

I paesi premiati al The Champagne & Sparkling Wine World Championships con almeno una medaglia sono stati ben 19, un’attenzione attenta e qualitativa nel valutare e scoprire nuove etichette che meritano un’opportunità, la mission rimane scoprire e premiare l’eccellenza data da un lungo e continuo divenire, divenire uno spumante metodo classico degno di nota.

 

Matteo Lunelli Ferrari

Ma la sfida continua. Si attende la “Virtual Ceremony Awards Week”, il 22 novembre verranno rivelati  i premi speciali, come le bollicine migliori di categoria “Best in Class”, i vincitori delle competizioni nazionali e i Campioni mondiali per Stile.

IL PREMIO NONINO “QUARANTAQUATTRESIMO ANNO”

IL PREMIO NONINO “QUARANTAQUATTRESIMO ANNO”: ALTA CULTURA, SOSTENIBILITA’ E PRODOTTI DEL TERRITORIO, PER UN PREMIO CHE SARA’ ETERNO.

Ronchi di Percoto, 26 Gennaio 2019

 

Gia’ da molti anni il Premio Nonino e’ diventato un punto di riferimento obbligato per il mondo della cultura: cio’ non solo perche’ la scelta dei premiati va a individuare ogni anno personaggi di prima grandezza a livello internazionale, ma soprattutto perche’ in ogni sua edizione va a toccare temi di estrema importanza in un mondo nel quale sembrano sgretolarsi i valori tradizionali, in cui la stessa etica e’ messa pesantemente in discussione dalle ragioni della politica, dell’economia e della finanza, in cui un’informazione ansiosa e superficiale finisce per mettere in ombra, con la cronaca del momento, la riflessione sui problemi reali della nostra societa’.

 

 Massimo Gelati Pamela Gelati con Cristina Nonino 

Questa e’ stata un’edizione speciale, in un’atmosfera particolarmente toccante, con tre speciali dediche: a V.S. Naipaul, Premio Internazionale Nonino 1993 e Premio Nobel per la Letteratura 2001, ad Ermanno Olmi, Premio Nonino 1979 e poi membro della Giurie e Presidente, e ad Inge Feltrinelli.

Quest’anno la Giuria del Premio Nonino, presieduta da Antonio Damasio, e composta da Adonis, John Banville, Ulderico Bernardi, Peter Brook, Luca Cendali, Emmanuel Le Roy Ladurie, James Lovelock, Claudio Magris, Norman Manea ed Edgar Morin ha così assegnato i Premi Nonino Quarantaquattresimo Anno:

Premio Nonino Risit d’Aur – Barbatella d’Oro 2019 a DAMIJAN PODVERSIC e alla RIBOLLA GIALLA

A Damijan Podversic per aver dato appassionato impulso alla coltivazione della Ribolla gialla, antico vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia, e avviato l’iter per il recupero di terreni vocati alla viticultura e abbandonati dal 1940 sul Monte Calvario nella provincia di Gorizia. Il suo lavoro rappresenta simbolicamente una straordinaria occasione di ricerca e una delle espressioni più genuine del mondo vitivinicolo regionale.

L’assegnazione del premio vuole anche essere un appassionato appello ai vignaioli della Regione affinché trovino l’accordo sul disciplinare di produzione per ottenere al più presto la D.O.C. per la Ribolla gialla che ne garantisca la produzione esclusivamente per il territorio del Friuli Venezia Giulia. Ha consegnato il premio Giannola Nonino

 

Premio Internazionale Nonino 2019 a JUAN OCTAVIO PRENZ

“Scrittore di assoluta originalità e felicemente appartato, Prenz unisce in un’opera inconfondibile la fantasia epica della grande letteratura latinoamericana e l’ombra misteriosa in cui si dissimulano i personaggi della grande letteratura mitteleuropea. Argentino di origine istro-croata, Prenz è un sommesso e appassionato cantore dell’errabonda, dolorosa, sanguigna e picaresca odissea che disperde gli uomini nel labirinto dell’esistenza umana, li fa vagabondare nel mare della vita strappandoli ad ogni irrigidita identità ma senza sradicare dal loro cuore una comune fedeltà di destini, affetti, bizzarrie, il gioco a carte nell’osteria e la resistenza alla violenza, al potere tirannico. Nelle poesie di Polene le immagini femminili che dopo aver attraversato gli oceani in prua ai velieri si smangiano nell’acqua della baia, diventano storie d’amore, di solitudine, di beffa e di lotta. Il romanzo grottesco Favola di Innocenzo Onesto, il decapitato è una parabola dell’inumanità incombente sulla sorte di ognuno. Un capolavoro come Il signor Kreck intreccia la sanguinosa dittatura militare argentina – che ha spinto pure Prenz all’esilio – e il destino di un uomo che cerca di sparire nell’ombra anonima, in una narrazione che ha molte voci, molti punti di vista. In un altro stupendo epos, Solo gli alberi hanno radici, il fluire di migranti diventa una coralità di vicende umanissime, tragiche, cialtronesche, scapestrate, sempre fedeli a se stesse, un affresco di migrazioni, di legami affettivi, di trasgressioni nel mare di quella che Saba chiamava la calda vita.”

Ha consegnato il premio Claudio Magris

Premio Nonino 2019 a ‘un Maestro del nostro tempo’ a ANNE APPLEBAUM

Anne Applebaum è una delle più grandi testimoni morali del nostro tempo, e una fra i più importanti intellettuali pubblici internazionali. È una storica e giornalista, il cui lavoro sulla storia dei totalitarismi nel ventesimo secolo e sulla rinascita del nazionalismo e del populismo nel ventunesimo, è della massima importanza. Nata a Washington DC, la Professoressa Applebaum ha sia la cittadinanza Americana sia quella Polacca. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti accademici. Il suo libro, Gulag: Storia dei campi di concentramento sovietici, le è valso il Premio Pulitzer e la candidatura per il National Book Award. Ha scritto per molti giornali e quotidiani in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, e ha fatto parte del consiglio editoriale del The Washington Post dal 2002 al 2006.

Consegna il premio John Banville

La consegna dei premi e’ avvenuta presso le Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto, Sabato 26 Gennaio, dove, dopo l’arrivo alle distillerie di Cristina, Antonella, Elisabetta, Benito e Giannola Nonino, con Chiara, Davide, Francesca, Sofia, Gaia, Caterina, Costanza e Beatrice, si sono aperte le celebrazioni per gli oltre 120 anni delle Distillerie Nonino. Per il brindisi di benvenuto la Famiglia Nonino a distillato per gli ospiti una preziosissima Grappa Nonino Monovitigno® Picolit Cru Vigna Nonino Buttrio-Friuli.

 

 

Dopo la toccante performance del Coro Manos Blancas del Friuli, sostenuto sin dalla nascita da Giannola Nonino, che si pone l’obiettivo di emancipare bambini e ragazzi dal disagio, offrendo loro un’opportunità di riscatto sociale tramite l’accesso gratuito allo studio della musica, lo spettacolo e’ proseguito con il coro “Artemisia” di Torviscosa ed il coro del Friuli Venezia Giulia, per concludersi con il gruppo folkloristico “Chino Ermacora” di Tarcento e la Banda Musicale di Reana del Roiale.

 

 

 

Al termine dell’assegnazione dei Premi, ballo e brindisi in distilleria. Si inizia con una sinfonia di aperitivi, serviti da eleganti cameriere in tipico costume “furlan”: uno strepitoso Prosciutto di San Daniele DOP DI Rino Bagatto, e le tipiche golosita’ friulane come il frico e il musetto con la brovada; il tutto accompagnato da una Ribolla Gialla Toblar di Specogna e dalle performance dei mixologist Nonino, che hanno servito agli eleganti ospiti i piu’ svariati cocktail a base di Grappa Nonino, tra cui il famosissimo Nonino Tonic.

Una volta seduti, lo chef Romeo Sturma “Viroca” ha deliziato i presenti con specialissimi Frico e Persut San denel di Bagatto e mostared di fics, accompagnati dalle Ribolla Gialla dei vignaioli del Friuli Venezia Giulia. Si prosegue con Toc in Braide a le maniere di Gianni Cosetti e olio evo affiorato Mancianti, abbinati ad un cocktail a sorpresa di Alex Kratena e Monica Berg, di P(our), e con Cueste di purcit marinade cu le sgnape Nonino Monovitigno® Merlot e verzis in padiele, abbinate ad un Oltre 2016 di Specogna.. Al termine del pranzo, la tradizionale rottura del torrone Canelin di Visone da parte del paròn Benito, dolcetti tipici di carnevale, marron glaces alla Grappa Nonino Vendemmia Riserva 18 mesi, praline Lindt alla Grappa Nonino Monovitigno Moscato® e crepes flambees all’Amaro Nonino Quintessentia®, preparate dai Maitres A.M.I.R.A. Friuli Venezia Giulia.

Al termine della pranzo, brindisi con le grandi riserve Nonino in purezza e on the rocks con il Fumoir Sigaro Toscano® e Noninopunch all’Amaro Nonino Quintessentia®®.

Moltissime le personalita’ presenti, tra i quali si notavano Fabio Capello, Rosita Missoni, il Prof. Attilio Maseri, Matteo Zoppas, Cesare Rimini, Antonella Boralevi, numerosi giornalisti televisivi e della carta stampata, autorita’ civili e militari e rappresentanti dell’industria e della finanza internazionale.

Il segreto di questo successo risiede sicuramente nella capacita’ di pensare in grande, ma anche nel coraggio di saper decidere di modificare continuamente la propria creatura, anche quando sembra essere gia’ baciata dal successo internazionale. Giannola Nonino questa manifestazione l’ha fatta nascere e crescere, e continua ancora a emozionarsi come nelle prime edizioni, garantendo l’eternita’ al Premio Nonino.

 

A cura del Ing Massimo Gelati

E Se La Pizza E’ Gourmet? – Va In Scena La Taverna

La Taverna Gourmet

Il piatto più famoso di tutti i tempi, la pizza. Basta un assaggio a mettere tutti d’accordo, non c’è pietanza al mondo che possa spodestare una deliziosa pizza, specialmente se gli ingredienti sono di alta qualità e made in Italy, non dimenticando di sottolineare che la regina rimane sempre lei: la “pizza napoletana”, riconosciuta Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dall’Unesco.


Protagonista nelle tavole di tutto il mondo, l’effetto pizza ha avuto il suo bel cambiamento, a partire dai suoi primi anni di vita, all’incirca qualche millennio AC, sperimentata dall’antico popolo degli Etruschi. Dalle origini ai tempi d’oggi la nostra protagonista si racconta soddisfando le nostre curiosità.

Tante le versioni, Napoletana, Romana, Siciliana, insieme al resto del mondo, sottile, croccante, al taglio, fritte, quelle dall’impasto alto e soffice, la pizza si degusta in ogni versione la si ama.

Poi c’è spazio per l’innovazione, oggi citiamo la pizza gourmet, e tra gli esempi migliori della pizza contemporanea, nel capoluogo Meneghino c’è La Taverna Gourmet” una tipologia che nasce dall’evoluzione della pizza napoletana, creazione dell’alta cucina pensata per degustare, si perché gli ingredienti pregiati la rendono un mosaico che si compone equilibrando l’impasto alla scelta delle materie prime, divisa in spicchi, guarnita alla perfezione, squisitamente creativa, lascia spazio ad una visione della pizza che va assolutamente raccontata.

Le pizze della Taverna Gourmet sono frutto del lavoro artigianale dell’impasto di Vincezo Masi, conoscenza, sperimentazione e formule esatte lo rendono un chimico della pizza, perché il motto è, (niente si improvvisa), farine, maturazione e lievitazione.

E se il lievito madre fa la differenza, l’uso del lievito madre a coltura liquida, cambia le dinamiche di lievitazione e lavorazione di diverse farine e cereali. Masi dalle sue ricerche ha saputo creare otto impasti, che si sposano con tutte le creazioni dello Chef Leonardo Giannico.

Impasti Speciali

L’impasto classico, quello di Altamura, un vera sfida per Vincenzo, il biologico realizzato con la farina di tipo 1, l’ integrale alla liquirizia un omaggio agli aromi della Calabria,o ancora l’integrale pieno di semi di quinoa rossa, quello al malto fermentato spontaneamente con una birra agrumata artigianale incorporata con la farina di farro, scorze di arancia di Sicilia biologica e miele in fiori.

Pizza, Fitness e Cultura Fisica

Arriva l’impasto proteico la pizza ideale per gli amanti dello sport, Masi ha elaborato il proteico a base di farina di farro integrale, segale e avena con semi di canapa decorticati, una ricetta a basso indice glicemico, strutturata con ingredienti molto proteici è davvero una ricarica eccezionale per i nostri muscoli.


Una delle sfida più ardue ci racconta Masi è stata la lievitazione dell’impasto al grano saraceno, una farina senza glutine e quindi particolarmente difficile per un lievitato importante.


E poi ci sono loro le pizze assemblate con singolari ingredienti di qualità servite in maniera elegante in una piccola alzata pronte da condividere;

 


 

 

 

 

 


 

Pizza alla triglia

La Taverna Gourmet nasce da un’idea di Davide Iannaco, patron con la passione per la pizza da sempre. Si è fatto le ossa nelle pizzerie di famiglia, fin da quando a soli 18 anni ha aperto con il padre Antonio la storica Taverna di Via Anzani e, nel 2011, l’Altra Taverna di Via Cadore, entrambe a Milano.


 

Mani al portafogli

Dimenticata la solita pizza, riformulate anche il costo, in media spenderete per una  margherita  14 euro  fino a 35 euro per quella al Gambero di Mazara, ovviamente fuori le bevande.

 

Se il detto mangiare la pizza ci rende felici, allora aggiungo che una pizza gourmet raddoppia il risultato.

 

Indirizzo: Via Andrea Maffei, 12, 20135 Milano MI
Orari: Chiuso ⋅ Apre mar alle ore 19
Telefono: 02 546 8297
Prenotazioni: thefork.it