Cibo E Ormoni Della Felicità: Come Stimolare Le Endorfine

E’ possibile cambiare il nostro umore mangiando degli alimenti che ci aiutano ad essere felici? E’ riscontrato che il pensiero positivo e la gratitudine stimolano la produzione di serotonina, cosi come alcuni cibi sono dei veri e propri antidepressivi, (serotonina, dopamina, ossitocina, endorfine), queste sostanze ci aiutano a riequilibrare il nostro benessere psicofisico e a farci sentire meglio quando siamo giù di tono.

Esistono diversi alimenti che contengono gli ormoni della felicità. Il cibo non è solo nutrizione, ha una valenza psicologica, in grado di renderci felici, rifornendo quella carenza energetica che non è solo biologica, avremo un appagamento che premierà corpo, mente e spirito, si ma attenzione tutto con le giuste quantità. Allora concediamoci i nostri “Must”

Gli amanti del cioccolato saranno felici di sentire che la cioccolata è uno degli alimenti più potenti, infatti è ricca di triptofano, precursore della serotonina, in particolare la cioccolata fondente determina l’aumento dei livelli di endorfina.

MANDORLE, ricche di magnesio proteggono il nostro corpo da stanchezza fisica e mentale, l’acido folico aiuta il sistema nervoso, contribuendo a mantenere alto il tono dell’umore grazie alle sue proprietà antidepressive.

PANE E PASTA, alimenti molto amati, infatti contribuiscono a tenere alto l’umore, forniscono carboidrati che stimolano in modo costante la sintesi di serotonina.

UOVA, sono ricche di proteine ad alto valore biologico, omega-3, vitamine del gruppo B e triptofano. Nel tuorlo si trova l’alleato maggiore per combattere il malumore, il consumo durante la stagione invernale è un toccasana.

BANANE, ricche di potassio e di magnesio, aiutano a fornire la giusta energia al nostro corpo. Ci regalano anche il sorriso: contengono elevate quantità di vitamina B9 che aiuterebbe la serotonina a raggiungere più velocemente il cervello.

Se invece siamo alla ricerca costante dell’adrenalina sempre attiva non deve mancare la tiramina contenuta nei formaggi e nei funghi. Provare per credere!

Apre Il Primo Covid Hotel in provincia di Novara: il Blue Relais Maggiore

A Castelletto sopra Ticino, è stato allestito l’unico Covid Hotel della provincia novarese, una formula all’americana pensata per ospitare i pazienti in quarantena in tutta sicurezza. Dal primo dicembre scorso, il Blue Relais Maggiore ha già accolto diversi  pazienti autosufficienti, asintomatici e paucisintomatici, positivi al Covid-19. Tutti coloro che non hanno la possibilità di attuare un rigoroso isolamento al proprio domicilio, possono essere ospitati fino al raggiungimento della negativizzazione.

 

Andrea Bernardi, gestore del Blue Relais Maggiore: la sua struttura di hotel/motel all’americana è perfetta per ospitare in tutta sicurezza sia i pazienti in quarantena così come la clientela non affetta da coronavirus.

Tutte le stanze destinate ai pazienti Covid sono accessibili e raggiungibili autonomamente, con mezzo proprio o trasportate da mezzi dell’ASL, senza che la persona positiva sosti o debba passare da un ambiente comune della struttura. Si parcheggia davanti alla stanza, senza fare il check-in (che avviene tramite i dati criptati inviati in precedenza dall’ASL) e si prende possesso della stessa.

Bernardi ha poi ideato una modalità di gestione della permanenza che evita ogni contatto del personale con i pazienti/ospiti. Per i pasti è stato individuato un catering esterno che accede autonomamente alla struttura posizionando, su di un tavolo di servizio all’esterno delle camere.

Ogni giorno la ASL opera un monitoraggio telefonico e infermieristico, e per gli operatori è stata predisposta una camera convertita “a luogo pulito” dove possono cambiarsi e stoccare tutto il materiale necessario.

La reception è attiva per ogni richiesta non medica 24 ore su 24. L’area delle camere COVID, oltre ad essere videosorvegliata h24, è perimetrata ed accessibile dall’esterno solo dai mezzi degli operatori preposti, mentre gli altri ospiti hanno un accesso totalmente diverso sia alle stanze che alle parti comuni, dalla reception al ristorante, alla sala per la colazione.

L’accesso al servizio di COVID hotel, avviene tramite i medici di base che contattano la ASL NO per verificare la disponibilità delle stanze o dagli ospedali che dimettono i pazienti che possono e devono restare in quarantena obbligatoria.

http://Blue Relais Maggiore

SS Sempione 182

28053 – Castelletto Sopra Ticino (NO)

Tel. 0331.920554

http://www.bluerelais-maggiore.it

LA GUIDA MICHELIN NON LA FERMA NESSUNO: BRILLANO ANCORA LE STELLE. 2021

La 66° Guida Michelin certamente si è distinta nel portare avanti il suo compito, in un 2020 provato dal Covid 19, la sua mission negl’anni ha reso la comunità dei ristoratori un vero movimento culturale enogastronomico, la filosofia della guida riassunta nella frase “movimento del food” ha creato e continuerà a creare un valore alla storia dell’arte culinaria.

Le novità quest’anno sono state presentate da Milano in streaming: si aggiungono 26 nuove stelle, nessun nuovo entrato ai piani alti dei tristellati, Oldani e de Santis portano a casa un raddoppio, la novità di quest’anno vede l’introduzione di un riconoscimento per la sostenibilità, un stella verde che va ad aggiungersi agli altri simboli della Guida, la stella, il piatto, l’omino Bib Gourmand. Il focus della stella verde è promuovere quei ristoranti che si sono impegnati contro gli sprechi e per una cucina green. Sono 13 i premiati  tra cui Mariangela Susigan del Gardenia di Caluso e Massimo Bottura, Osteria Francescana.

I numeri

371 i ristoranti stellati dell’edizione 2021, di cui 11 tristellati, 37 bistellati e 323 con una stella.

I tre stelle rimangono immutati: Piazza Duomo ad Alba (Cn); Da Vittorio a Brusaporto (Bg); St. Hubertus, a San Cassiano (Bz); Le Calandre a Rubano (Pd); Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (Mn); Osteria Francescana a Modena; Enoteca Pinchiorri a Firenze; La Pergola a Roma; Reale a Castel di Sangro (Aq); Mauro Uliassi a Senigallia (An) ed Enrico Bartolini al Mudec a Milano.

TUTTI I RICONOSCIMENTI

I 13 chef che guadagnano la stella verde (novità 2021)

Mariangela Susigan del ristorante Gardenia di Caluso (To)

Famiglia Iaccarino del Sant’Agata sui Due Golfi (Na)

Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena

Caterina Ceraudo di Dattilo

Piergiorgio Siviero di Lazzaro 1915

Antonello Sardi di Virtuoso Gourmet

Pietro Leeman di Joia

Davide Oldani di D’O

Fabrizio Caponi i’Ciocio-Osteria di Suvereto

Igor Macchia di Casa Format

Norbert Niederkofler di St. Hubertus

Franco Malinverno di Caffè La crepa

Roberto Tonola di Lanterna Verde

I nuovi 26 una stella

Don Alfonso 1890 San Barbato Donato De Leonardis* Lavello (PZ)

Relais Blu Alberto Annarumma Massa Lubrense / Termini (NA)

Re Santi e Leoni Luigi Salomone ** Nola (NA)

Lorelei Ciro Sicignano** Sorrento (NA)

Osteria del Povero Diavolo Giuseppe Gasperoni * Torriana (RN)

Zia Antonio Ziantoni ** Roma

Essenza Simone Nardoni** Terracina (LT)

Nove Giorgio Servetto Alassio (SV)

Impronta D’Acqua Ivan Maniago** Cavi di Lavagna (GE)

Kitchen Andrea Casali* Como

AALTO Takeshi Iwai Milano

Borgo Sant’Anna Pasquale Laera** Monforte d’Alba (CN)

Piano 35 Christian Balzo Torino

Casa Sgarra Felice Sgarra ** Trani (BT)

Poggio Rosso Juan Camilo Quintero** Castelnuovo Berardenga (SI)

Gabbiano 3.0 Alessandro Rossi* Marina di Grosseto (GR)

Franco Mare Alessandro Ferrarini Marina di Pietrasanta (LU)

Sala dei Grappoli Domenico Francone Montalcino / Poggio alle Mura (SI)

Linfa Vincenzo Martella San Gimignano (SI)

Peter Brunel Restaurant Gourmet Peter Brunel Arco (TN)

Prezioso Egon Heiss Merano (BZ)

Senso Alfio Ghezzi Mart Alfio Ghezzi Rovereto (TN)

Vecchio Ristoro Filippo Oggioni** Aosta

SanBrite Riccardo Gaspari ** Cortina d’Ampezzo (BL)

La Cru Giacomo Sacchetto** Romagnano (VR)

Amistà Mattia Bianchi** San Pietro in Cariano (VR)

* under 30 ** under 35

I nuovi due stelle

Matteo Metullio del ristorante Harry’s Piccolo di Trieste

Rocco de Santis del ristorante Santa Elisabetta di Firenze

Davide Oldani di D’O a San Pietro all’Olmo, Cornaredo (Mi)

Non conferma le due stelle

Jasmine – Chiusa (BZ)

Non confermano la stella

Bacco – Barletta

Il Riccio – Capri (NA)

La Corte – Follina (TV)

Marc Lantieri Al Castello – Grinzane Cavour (CN)

Casa del nonno 13 – Mercato San Severino (SA)

Bye Bye Blues – Palermo

Al ferarut – Rivignano

Enoteca Al Parlamento Achilli – Roma

Osteria la Fontanina – Verona

Al Capriolo – Vodo Cadore

I Più Tradizionali Piatti E Rituali portafortuna del Capodanno Nel Mondo: Italiani- Greci- Irlandesi- Argentini- Messicani e tanti Altri

Antiche tradizioni, tempi moderni, costumi locali, portafortuna e piatti di portata, per festeggiare il Capodanno nel mondo moltissimi sono i rituali per salutare la notte del 31 dicembre, perché in qualunque latitudine vi troviate il benvenuto al nuovo anno è d’obbligo.

 

I rituali per lasciarsi l’anno vecchio alle spalle e abbracciare il nuovo

In ogni luogo del mondo per lasciarsi alle spalle l’anno vecchio si eseguono usanze di ogni genere per esempio in Argentina il 31 dicembre si usa strappare vecchi documenti e lanciare i brandelli di carta dalla finestra. In Irlanda si bussa sui muri di casa con delle pagnotte, mentre in Danimarca si lanciano vecchi piatti e bicchieri contro la propria porta o quella di parenti e amici, per allontanare gli spiriti malvagi. In Algeria i bambini scrivono ai genitori delle letterine con i buoni propositi e i desideri per il nuovo anno. In Russia Ded Moroz (Nonno Gelo), un personaggio del folklore sovietico, porta i doni assieme a sua figlia, la Fanciulla di Neve. In Italia si usa indossare dell’intimo rosso per la notte di San Silvestro che pare sia di  buono auspicio per accogliere il nuovo anno.

 

 

Ded Moroz (Nonno Gelo)

In Bangladesh il giorno più romantico dell’anno è il 31 dicembre: molte coppie si sposano a Capodanno, con festeggiamenti pantagruelici che iniziano nell’anno vecchio e finiscono all’alba di quello nuovo.

In Grecia il 31 dicembre si usa appendere una cipolla sulla porta d’ingresso, nella Repubblica Ceca bisogna tagliare una mela a metà: se al centro appare una croce l’anno nuovo porterà qualche grattacapo, se mostra una stella sarà un anno positivo.

 

 

 

 

In molte culture in diversi angoli del mondo, dalla Grecia all’ Inghilterra fino alle Filippine, l’ultimo giorno dell’anno si nasconde una moneta dentro l’impasto di una pagnotta: chi la trova avrà un anno molto fortunato.

La tradizione vuole che la notte di San Silvestro ogni Paese abbia una tradizione gastronomica tipica:

in Italia non mancano sulla tavola il cotechino o lo zampone accompagnati dalle lenticchie: secondo la leggenda infatti, questi legumi porterebbero fortuna a chi li consuma il 31 dicembre allo scattare delle mezzanotte. In Argentina si festeggia cucinando un piatto tipico, si i tratta dell’asado, a base di carne di manzo alla brace accompagnata dal chimichurri, una salsa fatta con spezie, olio, aceto e limone.

Rice noodle soup, Laos. La zuppa di noodles è uno dei piatti più prelibati della cucina orientale… In occasione del Capodanno, servite gli spaghetti di riso con erbe fresche e polpettine di manzo in brodo: una vera prelibatezza!

 

Lao-Rice-Noodle-Soup

 

Pork Roast with Boozy Prunes. In Lituania l’odore che proviene dalla cucina è quasi sicuramente quello del maialino arrosto che in Lituania viene consumato per il cenone di San Silvestro o per il primo dell’anno. L’aggiunta delle prugne rende questo piatto un must have Natalizio.

 

 

Pork_Roast_Boozy_Prunes

In Francia per la notte di Saint Sylvestre non mancherà  il foie gras, le ostriche, le escargot, i frutti di mare e i crostacei,  ovviamente con fiumi di champagne al seguito.

 

 

 

Paese che vai tradizioni che trovi, tutti siamo in cerca della buona sorte per un nuovo anno ricco di soldi, salute e soddisfazioni … ( Tutti si augurano ovviamente che il Covid faccia parte del 2020).

Il Vino rosso è come l’amore fa bene al cuore: Un Bicchiere Di Vino Prima Di Andare A dormire

Tra le bevande alcoliche il vino rosso, è forse l’unico ad avere degli effetti positivi sulla nostra salute. Secondo numerosi studi, infatti, bere vino rosso riduce il rischio di mortalità. Quali sono alcuni motivi? Il vino rosso elimina i radicali liberi e protegge il cuore, e ha un’azione antinfiammatoria e antitumorale.

E’ ufficiale un bel bicchiere di vino rosso alla sera prima di andare a dormire aiuta a rilassarsi, dagli studi emersi dall’università di Harvard, l’ora ideale per bere un bicchiere di buon vino è proprio quella prima andare a dormire, questo sublime nettare libera endorfine, gli ormoni del benessere, che alzano l’umore e ci aiutano prolungare la sensazione di benessere.

È sempre stata storia che il vino rimane ai primi posti nella classifica dei nostri alimenti preferiti, ovvero dei cibi che oltre ad essere deliziosi se consumati con moderazione diventano una sana abitudine quotidiana.

Il vino, rigorosamente rosso (contiene un’alta quantità di polifenoli), quindi come è risaputo bere un bicchiere di vino rosso ogni giorno fa bene al cuore, ma forse quello che molti di noi non sanno è che tra i suoi benefici c’è anche la capacità di rilassarci.

Tra le bevande alcoliche il vino rosso, è forse l’unico ad avere degli effetti positivi sulla nostra salute. Secondo numerosi studi, infatti, bere vino rosso riduce il rischio di mortalità. Quali sono alcuni  motivi?  Il vino rosso elimina i radicali liberi e protegge il cuore, e  ha un’azione antinfiammatoria e antitumorale.

 

Buono a Sapersi

Le calorie dipendono dalla scelta del vino: quello rosso contiene per un bicchiere da 80 a 120 calorie, quello bianco fino a 110 calorie e il prosecco fino a 150 calorie. Ovviamente il tutto dipende dalla gradazione.

 

 

 

La quantità giornaliera consigliata come consumo sono due bicchieri quindi, l’altro, potrebbe essere bevuto a pranzo, ogni organismo è diverso e riesce a tollerare differentemente l’alcool, per questa ragione non bisogna mai assolutamente esagerare.

Della buona musica, un bagno caldo, e un buon bicchiere di vino prima di andare a dormire soddisfano ogni bisogno…

L’oro verde della felicità: olio extravergine di oliva- Frantoio Peltristo

Poche sono le colture e i prodotti potentemente radicati nei millenni, e nelle abitudini di tutti noi. L’olio di oliva ha certamente una storia millenaria, i primi olivi risalgono, infatti, a più di 7.000 anni fa, tante sono infatti le tracce lasciate nel corso della storia che ne testimoniano la sua importanza.

 

L’olio di oliva è qualcosa di verace, pregevole, unico, proprio come la verità che emerge sempre, come la caratteristica dell’olio di non mischiarsi con l’acqua quando viene aggiunta.

L’olio umbro è noto per le sue peculiarità organolettiche che gli conferiscono un sapore distintivo, in Umbria infatti si trova il miglior olio EVO. L’olio EVO dell’Umbria è apprezzato a tavola perché è flessibile e adattabile ad ogni tipo di piatto. Ciò è dovuto alla qualità del terreno ed è uno dei motivi, che insieme al clima, rende l’Umbria una regione particolarmente adatta alla coltivazione degli ulivi.

 

 

L’azienda Agricola Frantoio Peltristo è immerso nel cuore dell’Umbria e produce un olio extravergine di oliva dal sapore tipicamente umbro certificato come DOP Umbria. Gli  oliveti vengono concimati da oltre 15 anni esclusivamente con concimi organici e non vengono trattati con prodotti fitosanitari. A partire da ottobre 2009 una parte di questi oliveti sono stati iscritti e vincolati al regime della coltivazione biologica.

Abbiamo avuto la possibilità di degustare i sapori e gli odori tipici delle loro cultivar, che offrono generosamente al palato tutta l’anima del suo frutto trasformato in un tesoro sotto forma di olio dalle proprietà organolettiche eccellenti.

L’estrazione viene prodotta rigorosamente a freddo, le varietà colturali più diffuse sono: frantoio, leccino,  moraiolo e  dolce agogia. L’extravergine  che si ottiene dalle olive di questa zona ha un gusto molto equilibrato e particolare, sprigiona sentori di erba fresca appena tagliata, al gusto rivela una nota piccante con retrogusto amaro che sovente ricorda  il carciofo.

 

 

 

 

 

Chicche di produzione

Dall’anno 2008 hanno iniziato la produzione di condimenti naturali macinando le olive assieme a frutti e altre piante. Oggi producono condimenti a base di olive e limoni, arance, rosmarino, basilico, curcuma zenzero e pepe nero e peperoncino. Tutti gli ingredienti utilizzati in fase di lavorazioni sono naturali e non vengono utilizzati estratti chimici ed essenze.

 

L’Umbria all’improvviso ; hotel scenari e gusto

Dammi tre parole, Natura, cultura, passioni, e ti porto in Umbria a cuor leggero … 

 

L’umbria ha un cuore verde e generoso di fertili ulivi e colline di ombrose boscaglie d’Erica. E i frutti della sua terra sono dolci come un tramonto sul mediterraneo. E se la natura dell’Umbria è prorompente ci sono racchiusi in Borghi arcaici, e in città piene d’arte forgiate nei secoli luoghi umani di grande suggestione, fatto di tradizioni, testimonianze, e autentiche passioni. Nonostante il suo successo l’ Umbria è genuina e conserva tutto il suo carattere schivo e autentico.

Perché ci sono persone che vengono qui da tutti i continenti per visitare

i simboli della natura umbra? ci sono sicuramente le Cascate delle Marmore per scoprire i Paesaggi d’acqua, ai suggestivi itinerari dalle tre isole del Lago Trasimeno all’acqua del borgo di Parrano, vicino Orvieto, con le Tane del Diavolo: territorio caratterizzato da una suggestiva flora e da grotte di origine carsica ideali per escursioni indimenticabili.

BORGHI DA SCOPRIRE PANICALE, BORGO DELLO SPIRITO DI SAN MICHELE ARCANGELO

Panicale è muta, vale a dire silenziosa per l’atmosfera che si incontra, e abbracciata in cima ad una collina a 441 metri sopra il livello del mare, ai piedi del monte Petrarvella nella Val di Chiana romana, situata tra la vallata del lago Trasimeno e la valle del fiume Nestòre. Le sue terrazze panoramiche   sulla vallata umbra permettono di ammirare scorci inattesi che hanno incantato nel tempo pittori, poeti, e semplici viandanti.

Panicale

Entra nel borgo da Porta Perugina li troverai in Piazza Umberto I, una delle piazze principali. Da qui si parte icon le strette stradine che risalgono ad un secondo livello e infine a Piazza Masolino, il punto più alto di Panicale. Nella Piazza non potrai non notare l’imponente Fontana, risalente al 1473.

Da non perdere; La Chiesa di San Sebastiano, datata tra il XIV e il XV secolo, conserva gli affreschi La Madonna in Gloria e soprattutto Il Martirio di San Sebastiano, opera risalente al 1505 di Pietro Vannucci, meglio conosciuto come il Perugino.

Il Palazzo del Podestà risale al Trecento e costituiva la sede del potere politico locale, mentre ospita oggi l’archivio storico comunale.

La Chiesa di Sant’Agostino, in Piazza Regina Margherita, è oggi una chiesa sconsacrata utilizzata come spazio espositivo e sede del Museo del Tulle.

La grandiosa collegiata di San Michele Arcangelo è una delle più antiche della regione: di origine longobarda, ricostruita in forme barocche nel 1618, racchiude pregevoli opere d’arte, tra cui spiccano la tavola dedicata alla Natività di Giovan Battista Caporali, allievo del Perugino, e l’affresco dell’Annunciazione attribuito a Masolino da Panicale.

MOMENTI DI PURO RELAX VILLA MONTE SOLARE SPA RESORT

Molto più di un resort, nasce all’interno di un’antica villa del fine settecento costruita dalla nobile  famiglia Cherubini, attraverso il recupero strategico delle cascine circostanti, la leggerezza del design contemporaneo e le più innovative tecnologie del benessere del viso e del corpo, rende la panoramica SPA ospitata all’interno della limonaia un vero must per vivere esperienze di vero benessere in un luogo magico, ricco di storia.

 

 

 

Per completare il viaggio sensoriale ci sono anche le piscine esterne tra cultura e avventura all’aria aperta. 25 camere country house all’insegna dello charme e della natura, l’hotel vanta un esteso giardino all’italiana dove limoni e aranci accarezzano lo sguardo.

Interni Villa Monte Solare Spa
Interni Villa Monte Solare

Nel ristorante della villa Monte Solare è possibile abbandonarsi ad un’esperienza enogastronomica completa, che unisce l’antica tradizione della cucina della zona a base di prodotti locali e provenienti direttamente dal territorio all’innovazione del giovane chef Nicolini. Molto ben costruita la carta dei vini che valorizza con sapienza i vini umbri.

Le stanze e suite di varie categorie si distribuiscono sulla Villa, la Limonaia, la Casa dei Gelsi, l’Olivaia e una affascinante casa in pietra.

Villa monte Solare è un luogo di armonie e silenzi, Il Resort è la location perfetta per una fuga dal caos cittadino, perfetta per evadere dalla quotidianità e regalarsi momenti unici di classe, perfettamente in linea  all’unità di corpo, mente, spirito ed emozioni.

 

Villa Monte Solare Wellness & SPA

Indirizzo: via montali, 7, 06068 Colle San Paolo PG

 

Apre a Milano Mancuso Gelati: 100 anni di storia

Il gelato non è solo un’arte che si impara, ma sono tradizione, passione, e ricette antiche, a fare la differenza. C’è una famiglia in Sicilia dove il mestiere del fare il gelato si tramanda dal 1920, un secolo che ci racconta la sapienza di chi il gelato lo produce da cent’anni; Mancuso gelati 1920.

Quando fare il gelato ha una filiera tutta propria, frutto di una passione che si tramanda dalle origini famigliari, Salvatore Mancuso che negli anni’20 giunge dalla Sicilia negli States con il suo irresistibile gelato italiano. Nel 1950, il figlio Vincenzo animato dalla stessa passione si trasferisce con la famiglia a Liverpool, ed è subito un successo, ogni giorno nel laboratorio e col cliente.

 

Mancuso e la Sicilia, dopo anni di soddisfazioni vi fanno ritorno per aprire un Laboratorio di gelati di grande successo. Nel 1980 Salvatore, Antonio e Rosario con la stessa dedizione del padre raggiungono i vertici nell’eccellenza di produrre gelati, dosando perfettamente artigianalità innovazione e tradizione.

Tutto ciò ha reso possibile che nel 2020 Mancuso gelati, apre un angolo di paradiso per i golosi, la prima gelateria a Milano, gusti selezionati sono i tratti distintivi dei prodotti Mancuso. Il gelato mantecato al momento, i cannoli dalle cialde croccanti riempiti a vista, i pasticcini di mandorla e pistacchio morbidi e fragranti, rarità da reperire a Milano.

 

L’attenzione alla purezza dei prodotti la si può assaggiare nei gusti; mandorla, pistacchio, arancia, limone, mandarino, tutto coltivato nelle loro campagne in Sicilia. Un tributo va certamente al gelato alle nocciole del Piemonte, mele del Trentino, che spingono a privilegiare i prodotti del territorio italiano.

L’assaggio che non mente:

Il pistacchio salato è unico nel suo genere, perche? Un’eccellenza che ha al suo interno il 100% del pistacchio salato siciliano, ha un retrogusto delicato, corposo, ha davvero il gusto del pistacchio al naturale.

L’assaggio che non mente:

Gusto fragola di Marsala, purea di fragola, acqua e zucchero. Non lo chiamerei solo sorbetto alla fragola di Marsala, la sua morbidezza data dalla mantecatura  è il risultato sul quale le piccolissime note di rosso affiorano prepotenti al palato,  sono i semini dell’eccellenza.

 

 

 

 

 

Un mix di altissima qualità che non ha bisogno di moltissimi gusti per diventare la gelateria del cuore. Classici artigianali dove c’è molto di più. A voi la prova.

 

 
Indirizo: Via Gaetano de Castillia, 20, 20124 Milano MI
Orari: 11,30/ 23:30

 

Ristorante Comi 107: Disciplina e Sapori

Comi 107 è un intimo ristorante a Como dove potrete passare una serata all’insegna del gusto e della giusta atmosfera romantica. Lo Chef Federico Comi vi stupirà con i suoi piatti.

Comi 107, semplicemente un new entry per cene affascinati, presentiamolo; è un progetto ideato da Tiani Taurisano e Federico Comi, un progetto di famiglia nato e pensato per far sì di accogliere il cliente in un luogo semplice ma ricercato, quella ricercatezza che si racchiude in diversi dettagli che non sono scontati, ma rivelano una cura paziente e precisa, sia in cucina, pezzo forte e motore pulsante, che in sala, dove la padrona di casa lo è davvero, quindi l’ospite è sacro.

 

 

Doppio raviolo merluzzo e panna acida, verdure primaverili, zucchina alla scapece e shiso

 

La location è minimal con pochi coperti, il tutto è animato da un entusiasmo pittoresco, l’ambiente viene vestito da una carrellata di quadri sotto la collaborazione di una piccola galleria d’arte

“Cucina Contemporanea”, questa è la filosofia che segue lo chef in cucina, riproponendo pietanze di mare italiane, con inaspettate influenze messicane, mescolate alle sue origini francesi.

 

 

La qualità e la ricchezza delle sue ricette richiamano il mare e l’energia che il sole dà alla terra per far crescere i suoi frutti, che si sposano con i prodotti e le tradizioni di diversi luoghi. Via libera! Ci accomodiamo per appagare le nostre aspettative. L’imprintig è dato da buona parte dalla  cucina mediterranea come si può gustare in diverse proposte; Linguine “Gerardo di nola” aglio, olio e peperoncino, vongole sgusciate, olio verde e limone. L’innovazione e la contaminazione spicca ad esempio nel polpo croccante, patata americana, bacon d’oca e ciliegie confit, i ricordi di infanzia dall’immancabile pasta fresca e dall’amatissimo e spesso presente foie gras proposto in molte sfaccettature.

 

Calamaro ripieno, cicoria stufata, mousse di bufala e pane alla cannella

 

Per un primo piatto travolgente troviamo: Risotto acqua di pomodoro, gambero rosso, burrata leggermente affumicata, un riso carnaroli dai sapori chiari, le sfere di essenza di nduja svolgono un’azione di sprit piccante che apre le papille a degustare qualsiasi altro piatto. In questo piatto emerge un sapore contrastante molto delicato, preparato con ingredienti che si aprono in bocca. Assolutamente da non perdere per chi ama i risotti!

 

E’ questa la tavola che ti aspetti? Le proposte gastronomiche di Federico Comi promettono una passione gourmet in fase crescente. L’impressione è quella che gli effetti speciali non li ha ancora mostrati tutti qui a Como; quindi attenti teniamolo d’occhio, che l’attenzione si concentri alla sua tavola; Comi 107

COMI107

via Borgo Vico, 107 Como

www.comi107.com

+39 031 2495982

Aperto Martedì 19:30 – 22:30 / da mercoledì a domenica 12:30 – 14:30 / 19:30 –

Vuoi Cenare Con Me? In Quale Regione

I Piatti Simbolo Della cucina Italiana Per Regione

I piatti tipici italiani sono fatti di lunghe tradizioni, e sapori che fanno storia, proprio come le regioni a cui appartengono, preziose ricette per cui l’Italia è considerata uno dei paesi in assoluto dove la gastronomia è eccellente. Certamente i prodotti tipici e le loro peculiarità hanno una fondamentale importanza nella preparazione delle pietanze che poi fanno le differenze.

 

In questo articolo sulle ricette regionali ho messo insieme una ricetta per regione che più la rappresenta, capisaldi del panorama gastronomico italiano anche internazionali, l’Italia ha talmente tanti piatti da offrirvi che la scelta è stata ardua, scopriamola insieme.

Quando si Parla del Piemonte è inevitabile non pensare alla cucina opulenta, e allo stesso tempo alla cucina popolana, alcuni piatti comunemente rappresentano più di altri la cucina piemontese, e altri invece meno noti ma altrettanto squisiti da ottenere un totale apprezzamento.

Piemonte FRITTO MISTO ALLA PIEMONTESE

Fricassà mëscià è il nome in dialetto piemontese, un piatto senz’altro della tradizione  regionale popolare, veniva fatto quando ancora si macellavano gli animali in casa per non sprecare le frattaglie. Viene realizzato con fegato, polmone, cervella, animelle, filoni, fettina di vitello, salsiccia, semolino dolce, semolino al cioccolato, amaretto e mela. Viene servito con delle carote saltate in padella nella ricetta tradizionale e da verdure miste nella versione attuale. Un piatto che rappresenta a pieno la tradizione. Va assaggiato almeno una volta nella vita!

Emilia Romagna LASAGNE ALLA BOLOGNESE

Lasagna alla bolognese, un classico entrato in tutte le case degli italiani. “La lasagna al forno”, conosciuta anche con questo appellativo, è un piatto tipico della cucina emiliana, una pietanza piena di sapore, preparata con ingredienti freschi e di ottima qualità quali la carne che deve essere rigorosamente mista, la polpa di pomodoro, e le lasagne vere e proprie con la sfoglia porosa, adatta ad assorbire il condimento e trattenere una consistenza perfetta. Irresistibile, no?

Lazio CARBONARA  

La Capitale italiana ci offre un piatto degno di fama internazionale, la carbonara! Uova e guanciale rosolato sono gli ingredienti per eccellenza, assieme a formaggio pecorino e pepe. E’ apprezzatissima dagli italiani e in egual misura dagli stranieri.

 

La Genovese

Campania LA GENOVESE

Se volete rispettare le tradizioni, il sugo alla Genovese è un vanto per la tradizione napoletana che insieme al suo fratello ragù è uno dei piatti iconici della cucina italiana che non ha rivali al mondo. Il sugo alla genovese è un ragù bianco, con l’aggiunta di tante cipolle. Viene preparato al mattino presto perché richiede un tempo di cottura di  4-5 ore. Il risultato? è insuperabile, dovete assaggiarlo!

Puglia ORECCHIETTE E RAPE

Chi non ha fatto il bis finendo il primo piatto. Si tratta di un piatto che ci dona tanta bontà, una ricetta squisitamente semplice, le rape vengono abbinate con una pasta fatta a mano dalla forma di  piccole orecchie, da qui il nome “orecchiette”. Senza ombra di dubbio è il primo simbolo dei piatti pugliesi.

Sicilia ARANCINI/E

In Sicilia gli arancini o arancine, dipende dalla città cambia in maschile o in femminile, comunque sono dei must: piramidi o palle di riso, sono  farciti generalmente con ragù, piselli e caciocavallo, oppure dadini di prosciutto cotto e mozzarella. Ovviamente non mancano le miriadi di varianti. Quindi a voi la scelta di provarli in tutti i gusti.

Abbruzzo ARROSTICINI

Gli arrosticini abruzzesi sono un secondo molto amato a base di carne di pecora! La carne viene tagliata in piccoli pezzi e poi cotta arrosto, per questo si chiamano “arrosticini”. La tradizione vuole che questo piatto sia stato inventato negli anni ’30 del 1900 da due pastori. Uno spiedino chiama l’altro.

Liguria TROFIE CON PESTO ALLA GENOVESE

Quando si dice Liguria si dice pesto, Genova in particolare è molto famosa per la  sua preparazione. Basilico, pinoli, olio e aglio per preparare la deliziosa salsina. Da provare con le trofie, una pasta fresca tipica di queste zone che è arrotolata e per questo ricorda un po’ un cavatappi. Un primo piatto con i fiocchi, si ma di gusto!

Valle d’Aosta POLENTA CONCIA

Questo piatto nasce dall’unione di due prodotti tipici di quelle zone: polenta e fontina! La polenta, unita alla fontina (un tipo di formaggio), diventa perfetta per scaldarsi nelle lunghe e frette notti alpine.

Veneto RISI E BISI

Era un piatto tradizionale della Serenissima Repubblica di Venezia, che veniva preparato e offerto al Doge in occasione della festa di San Marco, il 25 aprile. E una pietanza tra il risotto e la minestra. Gli ingredienti principali? Come dice il nome stesso, riso e  piselli. Delizioso è dir poco.

Trentino Alto Adige CANEDERLI

Nel Trentino i canederli sono il piatto più richiesto, il nome deriva dal tedesco, dalla Baviera in particolare, dove si chiamano Knödel. Sono delle piccole palline fatte con pane impastato con ingredienti diversi da zona a zona, ma di solito speck, formaggio, latte ed erba cipollina. Una vera piccola bomba di delizia.

Sardegna PANE FRATTAU

Il pane Carasau, che bella invenzione! Fette croccanti del pane Carasau (pane tipico sardo) sono alternate con strati di sugo di pomodoro e formaggio pecorino. Alla fine si mette un uovo cotto in brodo di pecora. Poi potete gustarlo accompagnato da i vostri.

 

Lasagne e ceci

Basilicata LAGANE E CECI

Si tratta di una ricetta antica, tramandata di generazione in generazione. Le lasagne sono un tipo di pasta fresca come delle tagliatelle ma molto più larghe, di circa 2 3 cm. Unite ai ceci e alla passata di pomodoro. Nelle serate invernali riscaldano anche l’anima.

Friuli Venezia Giulia FRICO

Il frico è una specie di frittata a base di formaggio, patate e burro. Era il piatto tipico di boscaioli e contadini, i quali lo portavano con sé quando andavano a lavorare nei campi. Ancora una volta un piatto povero centro della ricchezza del gusto della cucina italiana. Nella semplicità di questo piatto si nasconde la bontà ricca.

Calabria FILEI ALLA ‘NDUJA

Per gli amanti del very hot questa tipica pasta calabrese unita alla ‘nduja, è una panacea.  E’ un salame molto particolare perché si può spalmare, ovviamente astenersi per chi ha le papille sensibili è molto piccante!

Lombardia RISOTTO ALLA MILANESE

Colore dorato e un sapore che conquista, dato anche dallo zafferano che gli conferisce per l’appunto il suo noto colore. La ricetta risale al ‘500, un pittore che amava particolarmente il colore dello zafferano, al matrimonio della figlia del suo capo suggerì al cuoco per aggiungere dello zafferano al risotto con burro che sarebbe stato servito al banchetto. Il risultato?  Ancora oggi fa scalpore.

Marche OLIVE ASCOLANE

Ripiene di carne e poi fritte, questa è la parola magica. Questo piatto risale all’Ottocento, quando i cuochi delle famiglie nobili hanno inventato questo ripieno per consumare le notevoli quantità di carne che avevano a loro disposizione.

Toscana PANZANELLA

La panzanella è un piatto estivo che non ha bisogno di cottura e che anche Boccaccio menzionava come “pan lavato”. Infatti si tratta di pane raffermo 2 ammorbidito con acqua a cui si aggiungono i gusti e i colori di cipolla rossa, basilico, olio d’oliva e aceto!

Umbria SALSICCIA DI NORCIA  

Un territorio ricco di montagne dove la pastorizia fa miracoli gastronomici, è qui che è nata la famosissima e super deliziosa salsiccia di Norcia. Provare, provare, provare!

Molise COMPOSTA MOLISANA  

Nel Molise la composta molisana è un piatto davvero fresca e godereccio. Molto colorato ed estivo! È fondamentalmente una specie di insalata, con pomodori, peperoni, cetrioli, capperi e uova sode. Essa si completa con i tipici taralli molisani. Di certo una insalata ricca in tutti i sensi.