Halloween

Cari lettori,

ci siamo quasi. Fra poche ore gruppi di bambini, accompagnati da volenterosi e zelanti genitori o parenti, busseranno alle nostre porte e introdurranno una nuova e ormai sempre crescente tradizione straniera nelle nostre case.

Il “trick or treat” è un’usanza statunitense. Nulla ha a che vedere con le nostre origini, nonostante i Romani, al ritorno dall’occupazione dell’antica Britannia, avessero riportato in patria una serie di credenze celtiche relative agli spiriti che minacciavano i raccolti nella notte della vigilia di Ognissanti.

Quindi il travestimento, le credenze pagane riguardo agli spiriti, le lanterne, tutto ciò ha un richiamo celtico ed è arrivato anche qui, a casa nostra, in tempi antichi.

Tuttavia, l’usanza del dolcetto o scherzetto ha un sapore “americano” nel profondo.

Personalmente, ho disdegnato questa usanza fino a un anno fa. L’anno scorso ho speso alcune parole di condanna per la festa in sè. Penso di aver avuto torto.

Non è la festa in sè per sè ad essere sbagliata, sebbene sia puramente commerciale (pensate alla spesa per i costumi e i dolci, e poi dopo al dentista…). Piuttosto si tratta di noi italiani. Non che voglia martellarci ancora una volta.

Eppure non faccio altro che sentire antiamericanismi ovunque vada. Gli americani sono falsi, puritani, matti, armaioli, forcaioli, zotici. Ne sento di ogni. E poi, le stesse persone che aprono bocca, la sera di Halloween portano i figli dodicenni a una festa in maschera, e i più piccoli a raccogliere dolci in zone protette. Proprio come fanno i matti, zotici, armaioli, forcaioli di cui sopra. Sempre attenti alle generalizzazioni.

Rispetto la festa, la rispetto perchè come è giusto, ognuno ha le proprie tradizioni e vanno rispettate. Detto questo, non porterò nessuna delle mie bimbe sotto la pioggia a chiedere dolci o scherzi. Preferisco festeggiare all’italiana, nei giorni prossimi.

E ricordo, ai giovani di oggi, che già i nostri nonni, nel giorno dei morti, mangiavano biscotti fatti a forma di osso!