Magari è capitato anche a voi. A me sì, proprio ieri sera.
Mi arriva da un’amica un messaggio che inoltrava il seguente testo, a firma del sedicente responsabile della rianimazione di Savigliano: “Giralo per favore. Bimbo 17 mesi necessita sangue gruppo B positivo per leucemia fulminante, fai girare l’sms per favore è urgente. Inviala a tutti i tuoi numeri è importantissimo…”.
Chiamo la mia amica e le chiedo se è vero. Lei mi risponde dicendo che l’ha mandato un collega di Cuneo di suo marito, non può che esserlo! Telefono allora subito al numero indicato, che risulta staccato. Invio un sms, quindi, dicendo che quello è il mio gruppo sanguigno e sono disponibile alla donazione. Lascio il telefono acceso per la notte, ma non avendo trovato nulla al mattino, il sospetto prende forma.
Anche perché un sms analogo lo avevo ricevuto qualche anno prima. Il bimbo aveva sempre 17 mesi, il gruppo sanguigno era sempre quello. Ma quando si ricevono messaggi così non è che stai a pensare “sarà una bufala?”. Intanto rispondi, poi si vedrà.
Cerco dunque anche in rete la richiesta di aiuto e invece trovo la conferma di quanto immaginato: il direttore sanitario Giuseppe Guerra smentisce l’allarme che aveva fatto sì che in molti nel cuneese si fossero precipitati nella giornata all’ospedale per fare una donazione e il centralino del “Santissima Annunziata” fosse intasato dalle telefonate.
I carabinieri di Savigliano stanno indagando, e ci auguriamo che risalgano agli scellerati che abusano del buon cuore altrui (che viste le diverse manifestazioni di disponibilità, a quanto pare, ancora esiste, e di questo non possiamo che sentirci rassicurati, a dispetto della crisi non solo economica ma anche di valori).
Noi intanto troviamo lo spunto per segnalare un blog che da tempo volevamo suggerire, ma per il quale ci mancavano sempre le parole, palesemente inadeguate rispetto alle lacrime che scivolavano sulla tastiera, come a volerle cancellare.
Si chiama “Il regno di Op – storie incredibili dei bambini invincibili di oncologia pediatrica” (http://ilregnodiop.blogspot.com), e l’autrice è Paola Natalicchio, giornalista 33enne, mamma di un bimbo di pochi mesi ammalato di cancro.
Non aggiungo altro, ma vi invito a leggerlo tutto – i post non sono ancora moltissimi –, per la qualità della scrittura e per la profondità dei racconti di questo dolore vissuto per il proprio bambino e per i bambini degli altri.
Che solo una mamma può capire, ma non solo una mamma può immaginare. E che fa rispondere a un messaggio anche quando lo si intuiva palesemente falso.