Trattoria Bon… bon!
Via Renato Martorelli, 43 TORINO
Tel. 011 2052155
VOTO FINALE: 8+
ATMOSFERA [VOTO: 8]
Che piacevole sorpresa, la Bon… bon! Se questa piola fosse a San Salvario farebbe soldi a palate. Invece è nel cuore della popolosa e multietnica Barriera, a metà di una via che collega i corsi Vercelli e Giulio Cesare, regno della doppia fila selvaggia. Trovare parcheggio nei dintorni è un terno al lotto. Ma una volta giunti a destinazione, sarete immersi in un’atmosfera accogliente e rilassante in cui tutto – tovaglie, tende, pareti – è declinato sulle tonalità del verde. Le due salette sono arredate con sobrietà, giusto un espositore di vini, un paio di quadri e una pergamena che ricorda la data in cui Davide e Silvana hanno inaugurato il locale (23/10/1998). Più che i giovani modaioli, qui troverete gruppi di manovali in relax da dopolavoro, comitive di anziani, qualche coppietta con poche pretese.
Bon… bon, di nome e di fatto. Cucina semplice e genuina, menu ricco e mai banale. Su tutto spiccano la pasta fatta in casa e una sfilza di sfiziosi antipasti. Dai grandi classici (vitello tonnato, lingua in salsa verde, lardo di Arnad miele e nocciole) ai più veraci (roastbeef verza e bagna cauda, polentine salsiccia e funghi, robiole calde speck e crostini). Da sollucchero gli involtini di peperoni e tomino speziato, l’insalata di carne cruda olio e limone, i vols au vent rustici (ripieni di fonduta, spinaci e pancetta) e il brie fritto in salsa di mirtillo. Anche i primi sono molto convincenti: gli gnocchi fatti in casa, patatosi quanto basta, si sciolgono in bocca, e i maltagliati di castagne (anche questi fatti in casa), deliziano il palato senza appesantire, nonostante il ragù di cinghiale. I secondi sono un invito a nozze (fritto di melanzane e mozzarella, battuta di vitello al castelmagno, trippa alla parmigiana, scamorza e radicchio alla griglia, coniglio con carciofi e olive…). Da non perdere i dolci della casa: la crêpe suzette, colesterolo allo stato puro, è da sballo, il semifreddo al torrone una libidine.
L’oste e la ragazza che lo aiuta ai tavoli sono seri, discreti, efficienti. Poche cerimonie, testa bassa e lavorare.
Oltre alla carta, che ha prezzi onestissimi, sono disponibili tre formule-risparmio: il menu degustazione (4 assaggi di antipasti, due primi, due secondi e dessert) a 22 euro, il menu sfizioso (10 antipasti a fantasia dello chef e dessert) a 20 euro, e il menu degustazione “un po’ meno” (4 assaggi di antipasti, due primi o due secondi, e dessert) a 19 euro. Scegliendo quest’ultimo e aggiungendo un litro d’acqua e un quartino di barbera, non si arriva ai 21 euro a testa. Meno di così, c’è solo un cheeseburger di plastica da zio Mc.
L’esperienza del formaggio francese in pastella immerso nella salsa di mirtillo è indimenticabile.
Si fatica a trovarlo.
Pulito ma molto, molto basico.
Via i fiori di plastica dai tavoli, please. Per il resto, alla Bon… bon non hanno bisogno di consigli.