TivùSat, la prima offerta satellitare italiana gratuita, messa a punto da Rai, Mediaset e Telecom Italia Media e al via il 31 luglio, punta a entrare nelle case degli oltre tre milioni di italiani che non sono raggiunti dal digitale terrestre. Ma certo è la prima alternativa, sul satellite, alla piattaforma che fa capo a Rupert Murdoch, ormai secondo operatore tv in Italia per ricavi: la chiave della possibile competizione saranno in primo luogo i canali generalisti Rai e Mediaset che – per ora – restano su Sky.
“La presenza di Raiuno, Raidue e Raitre su Sky non è un tema all’ordine del giorno, è un problema che non si pone”, assicura il vicedirettore generale della Rai Giancarlo Leone, sottolineando che “TivùSat non è uno strumento di battaglia tattica, di guerra di frequenze o di contenuti, e non ha alcune relazione con le strategie industriali della Rai, anche per quanto riguarda il rapporto con Sky”.
Chi avrà il decoder di TivùSat,, potrà vedere tutto sui canali Rai e Mediaset. Il contratto di servizio attuale Rai-Ministero prevedere un obbligo per la Rai di trasmettere su tutte le piattaforme la propria offerta. Ma scade a dicembre e quello nuovo consentirà alla Rai di discriminare tra le piattaforme.
TivùSat punta su quel 5% di popolazione che non sarà raggiunta dal digitale terrestre, circa 1,2 milioni di famiglie. La delibera dell’Agcom che recepisce le direttive della commissione Ue, stima una copertura media dell’80% per i multiplex nazionali. Sarà quella, in realtà, riservata alle tv minori e ai nuovi entranti, perchè Rai e Mediaset, grazie al numero dei propri impianti andranno oltre l’80%.