Cari lettori, Fin dall’inizio dell’esperienza di Quotidiano Piemontese una caratteristica non comune del nostro sito è stata una ricorrente frequenza di attacchi da parte dei malintenzionati della rete. Alcuni di questi sono stati arginati in maniera positiva, anche se ci hanno creato problemi di qualità dell’accesso al nostro sito, altri non è stato possibile bloccarli e ci hanno costretti a fermare le operazioni per un periodo breve o lungo. E una frequenza così insistita di attacchi non è comune per un sito di informazioni che quando era partito era uno come tanti. Poi siamo cresciuti grazie al tanto lavoro e al piacevole riscontro dei nostri lettori che nei mesi sono sempre cresciuti come qualità e quantità, con cui dialoghiamo quotidianamente e con cui cerchiamo senza troppa retorica di costruire un prodotto di informazione che fino a ieri non c’era in Piemonte. Siamo ancora certamente molto perfettibili, abbiamo ancora un sacco di strada da fare, dobbiamo imparare ancora tante cose, ma abbiamo tanta voglia di crescere e migliorarci.
Per la solita chiarezza cerchiamo di spiegarvi questi attacchi e ci scusiamo dell’uso di termini un po troppo tecnologici. Gli attacchi su QP sono quasi sempre del tipo DoS che non riguardano il frontend del sito (ovvero la parte che vedete voi) che si trova su cloudflare che e’ un sistema cloud molto sicuro e in grado di resistere a attacchi di scala mondiale, ma al backend (diciamo alla redazione) che si trova nella server farm dell’azienda che ci ospita. Cloudlfare si occupa di distribuire le nostre pagine nella Rete, ma regolarmente si collega diciamo con la redazione per vedere se le pagine sono aggiornate. E se il sito redazione non risponde perchè sovraccarico si blocca cloudlfare e vi mette a disposizione la pagina che ha nella sua cache non necessariamente aggiornatissima… con un messaggio del genere
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Tutti questi attacchi ci fanno pensare che non ci troviamo di fronte a una casualità.
Evidentemente non siamo amati da qualcuno che periodicamente ci spedisce qualcun’altro a rompere le scatole. La cosa non ci preoccupa e non ci fa paura, ci da solo fastidio perché non ci permette di fare quello che ci siamo modestamente proposti dall’inizio: dare un luogo in cui i nostri lettori possono trovare degli strumenti pe capire che succede loro intorno. Non sappiamo chi siano i mandanti di questi rompiscatole, sicuramente possiamo pensare che siano vicini a coloro che vogliono che in questa regione si faccia un’informazione sempre e comunque bella controllata e circoscritta da chi ha interesse che sia così.
Ma noi andiamo avanti tranquilli, sicuri che la strada giusta è quella di provare a fare invece qualcosa di molto diverso da ciò che ha proposto il passato.
La redazione di QP
(se avete voglia di diffondere questo comunicato sulle vostre bacheche ve ne saremo come sempre estremamente grati)