Sostakovic protagonista della settimana musicale dell’Auditorium Rai di Torino

Sul podio dell’Auditorium della Rai “Arturo Toscanini” di Torino, giovedì 26 febbraio alle 21, il direttore dell’Orchestra nazionale della Rai, Juri Valcuha, affrontera’ la Sinfonia n. 8 in do minore op. 65 di Sostakovic.  Fu composta nell’estate del 1942, al momento del definitivo abbandono dell’Unione Sovietica da parte dell’esercito tedesco, dopo una estenuante guerra di usura. Era il momento di festeggiare e il regime attendeva dal musicista un’opera che celebrasse il successo bellico, ma il compositore non poteva in realtà dimenticare  quei numerosissimi cadaveri che la più terrificante guerra della storia dell’umanità aveva lasciato dietro di sé. La Sinfonia n. 8 risulta così un’accorata riflessione su un momento altamente drammatico della storia sovietica. Anche se Sostakovic non fa riferimenti espliciti ad un programma, appare evidente come il pesante clima psicologico di quell’anno si accumuli in modo grave su tutta la Sinfonia. Ciò si impone già  dall’attacco dell’Adagio iniziale, espresso da un pesante inciso dei bassi, cui seguono poi i violini dal ritmo oscillante, su cui si innesta un ritmo militaresco,  che sfocia nelle sonorità dei timpani, della grancassa e del tamburo. In questa Sinfonia il compositore russo si è riallacciato alla tradizione romantica di Berlioz, Liszt, Mahler, Borodin e Cajkovskij, realizzando un ampio quadro musicale sull’idea dell’uomo costretto a vivere la tragedia della guerra. Verrà poi proposto anche il Requiem per archi di Toru Takemitsu,  composto nel 1957, ascoltato e apprezzato da Igor Stravinskij,  decretando il successo del compositore giapponese.

Il concerto, in programma giovedì 26 febbraio alle 21 all’Auditorium Rai di piazza Rossaro,  verrà replicato venerdì 27 febbraio alle 20.30.

 

 

Un racconto di Berlino, 1981, alla Gam di Torino una mostra dedicata a Sergio Staino

“Un racconto di Berlino, 1981” è il titolo della mostra in programma dal 20 febbraio al 6 aprile prossimi alla Gam di Torino, dedicata all’opera di Sergio Staino, uno dei più amati disegnatori satirici italiani. La Wunderkammer ospita più di cento disegni dell’alter ego del disegnatore, Bobo, nell’ambito di una rassegna curata da Danilo Eccher, che rappresenta un viaggio nella città tedesca, da parte dell’artista, armato di matita, china e macchina fotografica. Staino esplora le mille contraddizioni di Berlino, una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, nel 1981 ancora inserita nel comunismo europeo. Testimonia le suggestioni di questa città dal grande fascino, le sue luci, le insegne, le vetrine, le forme architettoniche variegate, che esprimono le diverse contraddizioni culturali e politiche berlinesi. Nello stesso tempo il disegnatore tratteggia il lato oscuro e deprimente della città quasi al confine con la Repubblica Democratica Tedesca.

Al Carignano in scena Carmen firmata da Mario Martone

Mario Martone firma la regia della Carmen su musiche di Georges Bizet, protagonista da lunedì 23 febbraio prossimo in anteprima delle prossime settimane teatrali al Carignano. Coprodotta dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino e dal Teatro di Roma, rappresenta la terza regia di Martone per lo Stabile di Torino, dopo i successi delle Operette morali e di Edipo a Colono. Curata nell’adattamento musicale da Mario Tosco, la Carmen, che vedrà impegnata l’Orchestra di Piazza Vittorio, sarà interpretata da due noti attori del teatro contemporaneo napoletano, Iaia Forte e Roberto De Francesco. Sarà infatti una Carmen innovativa, su testo elaborato da Moscato, in sintonia con la tradizione mediterranea, proponendosi anche come omaggio a un grande esponente del teatro napoletano, Raffaele Viviani. Una Carmen napoletana perfettamente immersa in un’opera, in cui la tradizione partenopea si sposa perfettamente con la zarzuela. L’Orchestra di Piazza Vittorio ha già al suo attivo un’ esecuzione innovativa della Carmen, musicata da Bizet ispirandosi al testo del francese Merimee’.

Orario: mart-giov 19.30
Merc-ven-sab 20.45
Dom 15.30

Marina Bassani in scena al teatro Baretti

Marina Bassani firmerà la regia e porterà in scena con Lorenzo Bartoli al teatro Baretti, il 25 e 26 febbraio prossimi, “Love letters”, del drammaturgo newyorchese A.R. Gurney, ormai divenuto un classico del teatro contemporaneo americano, ripreso in tutto il mondo e tradotto in ben trenta lingue. Melissa e Andrea, amici d’infanzia, per tutta la vita si scambieranno biglietti, cartoline, messaggi e lettere, che arricchiranno una corrispondenza iniziata nella loro infanzia e condotta dapprima con toni giocosi e leggeri tipici della spensieratezza giovanile, e via via sempre più velata di malinconia, fino a diventare l’espressione di un amore impossibile. La piece è incentrata sulla lettura di una corrispondenza che si snoda per 40 anni, dove il presente si fonde intimamente con il passato, che riaffiora nelle lettere in cui il tono distaccato si mescola all’anelito e al rimpianto.

Teatro Baretti, via Baretti 4, 25-26 febbraio ore 21.