Cara C,
oggi sono ferma immobile, in contemplazione davanti alla mia libreria nel tentativo di scegliere il libro giusto da portare alla festa che stiamo per dare.
Sto guardando i numerosi volumi tra gli scaffali, catalogati da un ordine mentale ai più sconosciuto, ma a me molto chiaro e preciso fatto di scoperte, incontri, scuola, amici, amori.
Cara C,
non te lo svelerò così su due piedi, ci vuole un tempo lungo di racconti e storie, quelle dei libri e le mie.
E’ il mio posto segreto, l’unico che custodisco con orgoglio e gelosia.
Se ti apro la porta della mia libreria avrai una chiave di lettura della mia anima, del mio mondo, dei miei universi, comprenderai il significato di scelte di vita, di cambi improvvisi e di straordinarie trasformazioni.
Andiamoci piano, cara C, per ora ti porto uno dei libri.
Sono in silenzio e osservo le copertine, i titoli, le tante edizioni. Chi sarà il prescelto? Un classico, un noir, un romanzo, un saggio, un testo teatrale,un libro già letto o uno di quelli dello scaffale “in lista di attesa”?
Attenderò l’ultimo momento e prima di uscire porterò con me il prescelto.
Quando abbiamo scelto di creare uno spazio di silenzio in cui leggere in compagnia mi si sono tornati alla mente i ricordi scolastici più inquietanti del gioco del silenzio o del castigo in silenzio. Il silenzio era un luogo buio e scivoloso, un posto in cui era facile inciampare in antri di angoscia.
Noi abbiamo ribaltato la prospettiva, è reso il silenzio un party, una festa gioiosa.
Ora il silenzio è oro, è un’oasi quasi irraggiungibile, il silenzio è una luce, una lampada accesa sulle righe di un libro.
Ci vediamo al party? Che libro porterai con te?