Cara C,
le parole del nostro lessico familiare o del nostro vocabolario spesso sono state adottate da contesti che nel tempo sono scomparsi dai nostri radar esistenziali.
L’approdo su isole nuove ci autorizza forse a chiuderle nell’armadio con gli scheletri del passato.
Salviamo anche loro, salviamole tutte, belle e brutte, buffe o abusate, tutte.
Le parole da salvare di Rossella Manna
Comunione
Una parola in disuso, data in prestito a questioni di leggi e beni materiali, come anche al sacramento, che richiama al primo contatto simbolico con la divinità nella propria esistenza di credente. Nel mezzo c’è il significato originario e fondante di questa parola da salvare: comunione come armonia tra le persone.
Presenza
Per manifestare contro l’evanescenza delle chiacchiere online, delle riunioni online, delle lezioni online, dell’amore online, degli acquisti online, delle preghiere online, io salvo la parola presenza. Mettiamoci
ancora il corpo, finché ce l’abbiamo.
Zuzzurellone
Famosa per essere l’ultima parola del dizionario, spero torni presto ad essere usata e agita. Zuzzurellone: persona che, nonostante l’età, si comporta ancora come un bambino spensierato e amante dello scherzo. È
un augurio.
Rossella Manna vive e lavora a Torino. Laureata in Psicologia del Lavoro, è attualmente insegnante di scuola Primaria, dove si occupa anche di inclusività, educazione civica, prevenzione di bullismo e cyberbullismo.
Ha pubblicato un racconto nell’antologia “Autobiografia del nemico” edita da Golem, e un romanzo, “Chi ne fa le veci” edito da Echos Edizioni.
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