Cara E,
ci sono parole da salvare ma che se non esistessero bisognerebbe inventarle. Sono alla base del nostro pensiero, del sentimento e dell’esistenza. Sembrano sempre lì così disponibili e pronte sulla punta della lingua preparate all’uscita per un’orazione, poi però svaniscono nel momento in cui provi a metterle in pratica. Nella realtà sono evanescenti, sono false speranze o utopie da realizzare? Se non le vedi subito tradotte in opere, allora meglio inventarsi una bella missione umanitaria come spingerle dentro il nostro magazzino e per ora lì, sono in salvo.
Le parole da salvare di Massimo Miro
Pace
È come la salute. Quando ce l’hai ti sembra una cosa scontata, non ti chiedi perché stai bene.
Rispetto
Una porta, che sebbene aperta, non puoi oltrepassare.
Tenacia
Quel territorio vasto e impervio, tra te e le tue aspirazioni.
Ascolto
Il regalo più prezioso che puoi farti, se ne sei capace.
Nato a Milano nel 1967. Vive e lavora a Torino. E’ musicista e autore, collabora con diverse case editrici. Una sua raccolta di racconti è uscita nel 2001 con il titolo di Sbàuz (Prospektiva Editrice). Con il romanzo Hanno sparato a John Lennon è stato finalista del Premio Italo Calvino nel 2001 e si è aggiudicato il riconoscimento francese assegnato dall’Universitè de Savoie di Chambery. Nel 2012, il suo romanzo La faglia, è stato segnalato dal Comitato dei Lettori del Premio Italo Calvino, ed è stato edito da Maestrale. E’ stata realizzata una colonna sonora del romanzo, alla quale hanno collaborato 34 band della scena musicale torinese. Dal testo, sono stati ricavati diversi adattamenti per il teatro. Un suo racconto, Questa non è una canzone d’amore, è stato inserito in una raccolta di racconti edita da Miraggi Edizioni (2015), dal titolo L’amore non c’entra.
Nel 2021, un suo romanzo “Suite berlinese”, è stato edito da Scritturapura. Il suo romanzo La faglia, è stato edito nuovamente nel 2022, da Scritturapura.
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