Le parole tra noi da salvare – Cristina Converso

Cara E, le parole da salvare sono tante e diverse, sono antiche e moderne.
Ci arrivano dalla scrittrice Cristina Converso.

Care compagne di banco, non potendo salvare tutte le 145.000 voci con oltre 380.000 significati che la nostra lingua ci offre, (forse la più ricca al mondo), ho dovuto fare appello all’affetto che alcune tra queste creature, composte di lettere mi hanno maggiormente ispirato.
Due fra tutte: cura e sottovèste.

Cura: dal latino cura: proteggere, nutrire, mantenere, io aggiungerei anche custodire.
Aver cura di noi, di chi amiamo, delle forme di vita che ci accolgono, come la Terra su cui viviamo, dove curare significa proteggere prima di tutto da noi stessi, nutrire di attenzioni, mantenere e pertanto custodire.
E poi la cura fatta di carezze, di gesti e di lentezza con cui preparare una tazza di caffè all’uomo che ami, fare la treccia alla figlia che va scuola con dolce ritualità, cercare la perfezione nel rifare il letto con le lenzuola fresche di bucato, e quel maglione di mio padre che terrò per sempre, con cura.

Sottovèste: quel capo di biancheria di intimo femminile che una volta era in seta o raso, con la scollatura retta da due spalline che si indossa sotto al vestito, quell’indumento misto di maternità e sensuale femminilità che portavano le nonne e le spose. Non saprei dire proprio perché sottovèste, una parola dal suono squillante o sensuale a seconda dell’intonazione e della voce, un ricordo di bambina, mia nonna la portava color cipria e la chiamava combinues alla francese, con pronuncia piemontese.
Perché certe parole vanno salvate anche per il loro suono e non solamente per il loro significato.

Cristina Converso è nata a Torino, dove lavora presso Arpa Piemonte. Vive in Val di Susa e in qualità di dottore forestale ha collaborato alla pubblicazione di rapporti scientifico-divulgativi su scala regionale e nazionale. Nel tempo libero si dedica a camminare nei boschi, alla lettura e alla scrittura. Collabora il bisettimanale Luna Nuova con la rubrica “Come un albero”, dal 2023 è autrice della trasmissione “Alberi Parlanti”, sul canale YouTube “Chiacchierando di…” di Erica Comoglio.
Oltre al romanzo A radici nude (2024), secondo classificato al Concorso Mario Pannunzio 2024, con Buendia Books ha pubblicato il racconto L’uomo della radura (2019), selezionato al Premio Internazionale di Letteratura Città di Como 2019, l’eco-thriller La foresta fossile (2020), finalista al concorso nazionale Green Book 2022 e selezionato da “Guarda che storia! Racconti per lo schermo 2022” (progetto di Film Commission Torino Piemonte e Salone Internazionale del Libro) e Testimoni silenziosi (2022), dedicato al rapporto tra società e alberi monumentali e terzo classificato al Green Book 2023.

I social di Cristina Converso
Facebook (@cristina.converso.1)
Il sito internet

Autore: Redazione

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