Le parole tra noi da salvare – Augusto Rasori

Cara C,
se una parola al giorno leva un medico di torno come una mela, posso dirti che stiamo creando un frutteto degno del Trentino.
Qualche settimana fa abbiamo lanciato un appello alla città, ai nostri amici, al mondo virtuale e reale che frequentiamo, chiedendo di creare un granaio di parole.
Delle scorte di parole che non devono cadere in disuso, finire nei magazzini della memoria o in pasto ai revisionismi.
Parole nuove e vecchie del proprio mondo, del proprio lessico familiare, parole usate abusate, parole carine, parole spente,
parole parole parole.
Nella prima fase dell’amore le persone si parlano.
Le parole tra noi da salvare sono diventate un progetto delle buche delle lettere che dissemineremo nella città per bigliettini e lettere per tutti
coloro che avranno ancora voglia di prendere carta e penna e scriverne una.
Al nostro appello hanno già risposto in tanti, tra questi oggi ti leggo il bigliettino che ho pescato con le parole di Augusto Rasori autore nel collettivo Lercio e collaboratore dello studio VisualGrafika di Torino.

Ironia
Per i greci era l’arte della dissimulazione, Ulisse travestito da mendicante, affermare qualcosa mediante il suo contrario.

È un’arma insidiosa per combattere il potere, e, come tutte le armi, va usata con molta attenzione perché ci si potrebbe fare male da soli.
Ma, con le parole di Victor Hugo, è dall’ironia che comincia la libertà.

Orizzonte
Quanti di noi sono seduti sul colle solitario di Recanati e cercano di gettare lo sguardo oltre la siepe che ci preclude la vista?
L’orizzonte è davanti a noi, è distante, ma aspetta solo di essere raggiunto, con la forza della speranza, o con quella ancora più potente dell’immaginazione.

Augusto Rasori
Debutta nella scrittura satirica nel 2007 e insieme al disegnatore Giorgio Sommacal dà vita alla serie di vignette Strisce Bavose, alla striscia umoristica Rapa&Nui (anche con Laura Stroppi) e a vignette per diversi volumi collettivi, oltre a opuscoli a fumetti dedicati a un uso corretto della rete, ai pericoli del fumo, a una storia celebrativa del passaggio del Giro d’Italia a Bra e all’autismo. Attualmente sta sceneggiando, sempre per i disegni di Sommacal, la serie a fumetti Artemisia, pubblicata su Il Giornalino.
Partecipa sin dalla fondazione al collettivo satirico Lercio, per il quale ha scritto più di 200 articoli. Oltre che ai libri pubblicati come Lercio, ha partecipato alle raccolte Almanacco Luttazzi della nuova satira italiana e a due volumi di Spinoza.

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Autore: Redazione

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